Il 2013 sarà l'anno dei phablet (che a Apple piaccia o meno)
Tecnologia

Il 2013 sarà l'anno dei phablet (che a Apple piaccia o meno)

Esplode la mania degli smartphone XXL. Sempre più aziende preparano modelli con display superiori ai 5 pollici e intanto le vendite crescono. Ma cosa farà Apple?

Dicesi phablet uno smartphone con uno schermo da 5 pollici o più, una sorta di telefono che aspira ad essere un tablet diventando decisamente poco tascabile. Per lungo tempo, questo insolito ibrido ha suscitato ilarità diffusa nell’ambiente hi-tech. Basti pensare all’accoglienza riservata nel 2010 a quello che può essere definito come il primo phablet, il Dell Streak , un dispositivo con touchscreen da 5 pollici che molti liquidarono come un esperimento senza possibilità di futuro.

A nemmeno tre anni di distanza, quella schiera di scettici è costretta a ricredersi, dal momento che dispositivi come il Samsung Galaxy Note oggi hanno un’ottimo successo di mercato. Inoltre, tutti gli indizi lasciano credere che il 2013 sarà l’anno dei phablet.

Lo scorso anno il mercato dei phablet ha toccato quota 25,6 milioni di unità, e l’agenzia di market research IHS iSuppli non esita a prevedere che entro la fine del 2013 questa cifra sarà più che raddoppiata superando quota 60 milioni.

La transizione verso un’offerta di smartphone con display più grandi riflette gli sforzi delle compagnie hardware di differenziare i propri prodottispiega in proposito Vinita Jakhanwal di IHS iSuppli “Dato che i consumatori sempre più spesso richiedono un’esperienza visiva il più realistica possibile, la tendenza a offrire simili dispositivi è perfettamente comprensibile, specialmente considerando l’aumento di contenuti ad alta definizione fruibili tramite smartphone.

Ma c’è chi è assai meno cauto. Gli esperti di ABI Research, ad esempio, che non esitano a prevedere una “valanga di phablet” per il 2013. Secondo un rapporto pubblicato in queste ore, entro il gennaio del 2014 i phablet venduti a livello planetario supereranno i 150 milioni di unità, arrivando così a rappresentare il 18% del mercato smartphone globale.

Alla luce di queste previsioni non stupisce che l’intero panorama mobile stia riconvertendo la propria strategia produttiva per includere nel proprio parco smartphone nuovi modelli XXL. Persino Apple, da sempre sospettosa nei confronti degli schermi troppo generosi, ha ceduto al fascino dei 4 pollici con l’iPhone 5 e, volendo dare ascolto alle ultime indiscrezioni , si appresterebbe a lanciare di qui a pochi mesi un nuovo modello da 4,8 pollici.

Ma una volta tanto, Apple rischia di arrivare alla festa in ritardo. Chi ha seguito da vicino la recente edizione del CES , sa a cosa mi riferisco. Mentre a Cupertino incrociano le spade per stabilire se l’iPhone meriti una taglia XL, alcuni fra i più importanti colossi del settore hardware si accingono a lanciare sul mercato degli smartphone taglia XXL, con display che in alcuni casi superano i 6 pollici. È il caso di Huawei, che ha presentato uno smartphone da 6,1 pollici. Un record, in fatto di touchscreen, che presto potrebbe essergli sottratto da Sony. Stando ad alcune immagini trapelate nelle ultime ore , l’azienda nipponica starebbe infatti lavorando a uno smartphone da 6,4 pollici con risoluzione da 1080p.

Nel frattempo LG ha rivelato che il prossimo Optimus G Pro avrà uno schermo da 5 pollici, e gira voce che l’azienda sarebbe pronta a lanciare un ulteriore modello da 5,5 pollici. Lo stesso vale per ZTE, che con il suo Grand S si è unita alla famiglia degli over-5 pollici.

Insomma, non c’è dubbio che il mercato phablet stia attraversando una fase incoraggiante, questo però non significa che questi giganti riusciranno a imporsi come standard. Esiste una robusta fetta d’utenza che probabilmente non passerà mai a un telefonino XXL, per ragioni di comodità, prezzo, design o per il semplice fatto che non utilizzano il proprio smartphone per fruire contenuti multimediali ad alta definizione.

Il vero interrogativo che si aggira come uno spettro sopra questa situazione riguarda piuttosto Apple. Che parte prenderà Cupertino in questo nuovo fronte di guerra? Si lascerà piegare dal vento di questa nuova tendenza o proseguirà per la strada indicata da Steve Jobs? Ma, soprattutto, è ancora in grado di dettare tendenze e orientare il mercato a suo piacimento?  

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Fabio Deotto