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Marco Morello
Tecnologia

Perché Nintendo è la sorpresa videogiochi del 2017

Nessuno poteva immaginare il successo di NES Classic così come il sold-out della console Switch. Un nome leggendario che è tornato a dettare legge

Il mondo dei videogame non è più quello di una volta. Oggi l’offerta è talmente ampia e variegata da rendere difficile porre un marchio sopra gli altri. Eppure, questo 2017 che volge al termine è stato segnato inesorabilmente da Nintendo.

La compagnia nipponica, dopo aver accompagnato i pomeriggi dei ragazzini a metà degli anni ’80 e per più di un decennio, è tornata in auge con un paio di mosse azzeccatissime: la NES Classic (conosciuta anche come NES Classic Mini) e la Nintendo Switch. La prima è stata messa in vendita poco più di un anno fa, l’11 novembre del 2016; la seconda a marzo del 2017.

NES: ritorno al futuro

Entrambe hanno attirato l’attenzione dei fan di vecchia data e dei più giovani, seppur abbracciando logiche ludiche contrapposte. La Classic Mini non è altro che un remake di un oggetto storico, un prodotto da tramandare di generazione in generazione per raccontare cosa volesse dire videogiocare a casa con passatempi a 8-bit, che costavano una cifra e che si potevano comprare solo durante feste e ricorrenze.

Niente a che vedere con lo spasmodico download quotidiano, dove il divertimento mordi e fuggi ha sotterrato per sempre l’emozione di inserire una cartuccia nella plancia e vederla partire in un rituale silenzioso e quanto mai attento a ogni singolo dettaglio sullo schermo.

Il successo di Switch

L’ibrido Switch riprende un concetto simile, nella forma delle cartucce, anche se direttamente proiettata nel presente del divertimento mobile, dove non bisogna scendere a compromessi tra il gaming domestico e quello fuori casa. Un unico dispositivo permette di fruire di grafiche eccezionali sia che ci si trovi alla fermata dell’autobus che davanti a un televisore da 50 pollici Full HD, beneficiando delle tecnologie di visione di quest’ultimo, senza alcuna differenza in termini di giocabilità sul piccolo schermo.

2017, anno da incorniciare

Se nel 2016 Nintendo ha fatto cassa con l’incredibile ascesa di Pokémon Go, gli ultimi dodici mesi hanno contribuito a cementare il ritorno della compagnia come nome stabile all’interno del panorama videoludico. Certo, i numeri della NES Classic Mini sono un po’ bugiardi, nel senso che alla lunga i dati di vendita non terranno il ritmo dei mesi scorsi ma è proprio con la Switch che la giapponese si è confermata come terzo incomodo in un mondo diviso da anni tra Playstation e Xbox. Wii e declinazioni non verranno ricordate per nulla? Non proprio ma è innegabile che il clamore intorno alla console più recente sia maggiore.

Trainata da Zelda e Super Mario

Nintendo ha scommesso così tanto sulla Switch da non lesinare in quanto a titoli ed esclusive. Facile parlare di Zelda: Breath of the Wild e Super Mario Odyssey ma gli esempi sono tanti, tra cui Mario + Rabbids, nato da un’idea degli studi milanesi di Ubisoft. Ogni mese sin dal lancio, Nintendo ha tirato fuori dal cappello almeno un bestseller, raggiungendo sempre la prima piazza delle classifiche di settore a livello globale, lasciando dietro Sony e Microsoft.

Con premesse del genere è facile pensare a un 2018 in cui la grande “N” giocherà un ruolo da protagonista, tale da portare vantaggi non solo alla propria piattaforma ma anche a chi ci scommette.

Record vicino

Un esempio? Stardew Valley e Golf Story sono due videogame supportati dal programma indie, che permette di pubblicare sullo store lavori interessanti a pochi euro, che difficilmente sarebbero emersi con il solo sforzo degli sviluppatori. Il negozio digitale sta diventando dunque una vetrina importante sia per le big che per le software house novizie, che più di altre stanno beneficiando del boom della Switch.

Peraltro senza nemmeno accorgersene, Nintendo ha davanti a sé un record mica da ridere: superare i numeri della PS2 in Giappone nel primo anno dal lancio, ovvero della console più venduta di tutti i tempi in madrepatria. Ad oggi lo scarto è minimo, con circa 28 mila pezzi ancora da piazzare per raggiungere la rivale, ma c’è tempo fino al 3 marzo 2018.

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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