Metal Gear Solid V: Ground Zeroes, 5 cose da sapere
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Metal Gear Solid V: Ground Zeroes, 5 cose da sapere

Arriva la rivoluzione del genere stealth: parola del guru Hideo Kojima

Il prossimo debutto di Metal Gear Solid V: Ground Zeroes (20 marzo per PlayStation 3 e 4, Xbox 360 e One) non è un'uscita come tante altre. Qui si parla di una serie che ha fatto la storia e di uno sviluppatore/scrittore/regista, Hideo Kojima, che si piazza alto nell'olimpo di coloro che contano in termini di innovazione e capacità di influenzare l'intera industria dei videogame.

Non solo: col passare del tempo è emerso che Ground Zeroes potrebbe rivoluzionare il genere action-stealth, e questa sensazione da sola ha giustificato mesi di trepidazione tra i fan. Ecco allora i punti chiave da conoscere per capire cosa ci aspetta.

Antipasto
Ground Zeroes è di fatto un'anticipazione di quel che sarà la parte più corposa di MGSV, ossia The Phantom Pain (uscita ancora da ufficializzare). È un prologo che serve a contestualizzare la narrazione, che si svolge negli anni Settanta dopo i fatti raccontati in Peace Walker (2010), ma soprattutto ha lo scopo di presentare al mondo le novità del gameplay.

Sviluppo non lineare
Fino ad oggi abbiamo giocato seguendo uno sviluppo narrativo lineare, in cui la missione A precede necessariamente la B e insieme preparano la C. Kojima ha deciso di ribaltare il tavolo lasciandoci liberi di decidere cosa fare e quando, in modo non lineare e avendo come teatro d'azione un mondo aperto, da girare liberamente. Per vedere dispiegata questa idea dobbiamo però attendere The Phantom Pain, perché Ground Zeroes prevede un singolo scenario.

L'ambientazione di Ground Zeroes
Big Boss, storico interprete della serie, agisce all'interno di una base segreta statunitense situata in territorio cubano. La sua missione, che non anticipiamo, tira in ballo due vecchie conoscenze: il bimbo soldato Chico e l'agente Chiper Paz.

Libertà tattica
Le fasi stealth continuano a ricoprire un ruolo fondamentale, ma sono ammessi approcci sparatutto. Non si tratta di un'ibridazione per inseguire il mercato, quanto piuttosto di una sterzata verso un maggiore realismo. Capita infatti, anche al più furtivo degli agenti, di dover fare un po' di fracasso, quando serve.

La campagna è corta
Hanno fatto rumore le indiscrezioni secondo le quali bastano 2-3 ore per terminare la campagna in singolo (non è prevista modalità multiplayer). Koijma ci tiene però a sottolineare che essa rappresenta solo una parte del menù e che non bisogna sottovalutare le cinque missioni secondarie, corpose e strutturate. Senza contare il tasso di rigiocabilità. E poi, alla fin fine, non bisogna scordare che Ground Zeroes si presenta come un prologo.

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Filippo Ferrari