Dishonored, il capolavoro è servito – Recensione
Bethesda Softworks
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Dishonored, il capolavoro è servito – Recensione

Scenari fantastici, stile da vendere e grande libertà di approccio: abbiamo il titolo sorpresa dell'anno?

Ambientazione sbalorditiva, massima libertà d'azione, un protagonista con gli attributi: a suon di colpi di classe, Dishonored si staglia fra i migliori titoli in circolazione.

Tutto comincia quando il valoroso Corvo Attano, guardia del corpo della principessa, si ritrova vittima di una congiura ed è costretto a lavorare nell'ombra per smascherare i responsabili. Il resto si sviluppa come un action-adventure-stealth in prima persona, con qualche elemento da gioco di ruolo: potenziamenti, equipaggiamento, scelte determinanti per il proseguimento dell'avventura.

Il piatto forte del menù di Dishonored è la sua capacità di associare un bellissimo contesto steampunk alla possibilità di portare a termine le missioni scegliendo un qualunque approccio compreso fra lo sparatutto a testa bassa e lo stealth puro. Certo, dopo qualche tentativo è chiaro che le dinamiche di gioco premiano atteggiamenti almeno in parte ragionati, ma questo non inficia una sensazione di libertà che non ha quasi eguali nel genere.

Qua e là si notano difetti, come ad esempio la definizione grafica datata, alcuni sviluppi narrativi sottotono e un comparto musicale solo funzionale. Però il banchetto imbastito è tanto sontuoso che le cadute di tono si perdonano facilmente. Dishonored resta un titolo imperdibile per chiunque voglia farsi sorprendere da un videogame.

Voto: 92

Piattaforma: PC, PlayStation 3, Xbox 360 (versione testata)
Sviluppatore: Arkane Studios
Produttore: Bethesda Softworks

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Aldo Fresia

Scrivo di cinema e videogame. Curo e conduco la trasmissione radiofonica Ricciotto.

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