Apple: 16 milioni per un orologio (svizzero però)
AP Photo/Keystone, Gaetan Bally
Tecnologia

Apple: 16 milioni per un orologio (svizzero però)

L'icona utilizzata come orologio sui dispositivi equipaggiati con iOS 6 è troppo simile a quella delle ferrovie svizzere. Per questo Apple potrebbe pagare 20 milioni di dollari

Quanto può costare il miglior orologio svizzero? Io non lo so, ma so di certo che quello “acquistato” da Apple per il suo ultimo sistema operativo rischia di passare alla storia come uno dei modelli più cari nella storia dei meccanismi di precisione.

Insomma, avete presente l’icona dell’orologio utilizzata su iOS 6? Sì, quella con la lancetta dei secondi che sembra una paletta da capostazione? A quanto pare, gli sviluppatori di Apple si sarebbero ispirati in modo troppo libero al quadrante delle ferrovie svizzere. Una leggerezza che potrebbe costare alla casa di Cupertino circa 20 milioni di dollari (circa 16 milioni di euro) come risarcimento alla Swiss Federal Railway, la società che ne detiene i diritti.

La notizia arriva dal quotidiano svizzero Teges-Anzeiger che rivela l’esistenza di un accordo fra Apple e le Ferrovie Federali elvetiche per la chiusura di un contenzioso la cui origine risale allo scorso aprile. Quando cioè a Cupertino fu contestata la violazione del copyright sull’icona utilizzata come orologio per il suo ultimo sistema operativo. Quel quadrante, secondo le autorità ferroviarie svizzere, è troppo simile a quello disegnato nel 1944 dall'ingegnere e progettista Hans Hilfiker appositamente per l'ex regia federale, e divenuto un simbolo di tutte le stazioni della confederazione (con tanto di marchio registrato presso l'Istituto federale della proprietà intellettuale).

Da qui la decisione di chiudere la questione per via onerosa: Apple in sostanza dovrebbe girare alla FFS un assegno da 20 milioni di franchi per poter utilizzare liberamente la stessa icona su tutti i dispositivi equipaggiati con iOS 6 (iPhone, iPad, e iPod touch).

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Che sia fondata o meno, la questione non avrà comunque particolari risvolti, né sul piano giuridico né su quello economico (un orologio da 20 milioni per Apple è come uno Swatch per un comune mortale); l’impressione, però, è che la notizia possa avere più risalto di quello che meriterebbe alla luce di tutte le recenti vicende che riguardano Apple, Samsung e tutte le altre società coinvolte nella cosiddetta guerra dei brevetti . Insomma, dopo aver avviato una serie di battaglie legali nei tribunali di tutto il mondo, la società di Cupertino è incappata nella classica buccia di banana. Come si dice in questi casi, chi la fa l’aspetti.

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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