WhatsApp, arrivano i messaggi vocali
Tecnologia

WhatsApp, arrivano i messaggi vocali

Ecco come funziona la nuova feature (pronta al debutto su iPhone, Android e tutte le altre piattaforme coperte dal servizio) che permetterà di inviare messaggi "parlati" al posto di quelli testuali

Nonostante un design che definire “povero” sarebbe oltremodo generoso, WhatsApp è riuscito a diventare in soli quattro anni un'autentica icona della nostra vita digitale. Qualche numero può aiutare a capire l'entità del fenomeno: 300 milioni di utenti, 11 miliardi di messaggi inviati ogni giorno, 325 milioni di foto e una pentrazione che in alcuni Paesi (vedi ad esempio Hong Kong o Brunei) supera abbondantemente il 50% della popolazione.

Per continuare in questa escalation a dir poco strepitosa, lo staff della società ha deciso di introdurre una nuova funzionalità: i messaggi vocali. Da oggi, in pratica, gli utenti di WhatsApp potranno inviare oltre ai classici messaggi testuali anche quelli registrati a voce attraverso un sistema che promette di essere a prova di principiante: un tap per registrare, e uno per inviare il messaggio vocale.

Non ci saranno, è bene precisarlo, limiti di tempo e sarà possibile sapere quando il messaggio è stato ascoltato (un microfono blu comparirà sul display); il volume di ascolto, inoltre, si adatterà in modo automatico a seconda dell'utilizzo (all'orecchio o in vivavoce).

Il voice messaging di WhatsApp, che debutterà in maniera pressoché simultanea su tutte le piattaforme coperte dal servizio (iPhone, Android, BlackBerry, Nokia, Windows Phone), potrebbe rivelarsi strategico soprattutto in quei Paesi nei quali il numero di caratteri alfanumerici presenti sulla tastiera virtuale dei telefonini touch è troppo elevato per essere toccato in modo pratico (è il caso, ad esempio, della Russia con il suo alfabeto di 33 lettere). Ma soprattutto permetterà a WhatsApp di offrire agli utenti una risorsa in più in un area – quella delle piattaforme di messaggistica via Web – che vede ormai schierati tutti i principali giganti dell'Olimpo informatico, da Facebook a Google, da Apple a Microsoft.

 

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Roberto Catania

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