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Tecnologia

Perché Snapchat lancerà una piattaforma di videogame

Entro l’anno si potrà giocare direttamente dalle finestre di chat anche con app che sfruttano la realtà aumentata. Ecco il progetto

Innovare e differenziarsi dalla massa, questo ha fatto Snapchat sin dal suo ingresso nel mercato digitale. Il prossimo passo guarda al puro intrattenimento in mobilità e alla creazione di una piattaforma dedicata agli appassionati di videogame. Nulla di ufficiale ma una serie di indiscrezioni, molto precise, che arrivano dal sito web The Information, non confermate ma nemmeno smentite dall’azienda.

Cosa sappiamo

Non si conosce il nome del servizio che sarà lanciato entro l’anno ma sono emersi alcuni dettagli a riguardo. Ad esempio, la possibilità di giocare direttamente dalle finestre di chat, come accade per Messenger di Facebook e di interagire con i mondi tridimensionali sfruttando i filtri di realtà aumentata, che proprio da Snapchat sono partiti per coinvolgere poi le applicazioni concorrenti.

Mano agli sviluppatori

La compagnia avrebbe già stretto accordi con alcune software house per rendere sin dall’annuncio disponibili diversi titoli, probabilmente gratuiti, che andranno a finire in uno store interno destinato a popolarsi nel giro di qualche mese. Qualora la piattaforma dovesse prendere piede, incoraggerebbe gli utenti a trascorrere più tempo online e potenzialmente a farli visualizzare più annunci, aumentando dunque gli introiti pubblicitari. Oltre a ciò, un videogame di successo potrebbe attirare nuovi utenti e distinguerebbe ancora di più Snapchat da Instagram, che ne segue le orme sin troppo sfacciatamente da tempo, interferendo con la sua crescita.

Puntare sulla realtà aumentata

Ma non si può tradurre tutto solo in un progetto di contenitore videoludico. La ex startup americana ha da sempre tentato di innovare il settore dei social network portano a bordo soluzioni dirompenti, che incontrassero e guidassero i bisogni del giovane pubblico. Abbiamo già menzionato i filtri AR per le foto, che si sono trasformati in giochini AR con Snappables, una nuova sezione dei Lens Studio, dove chiunque può caricare le proprie app che sfruttano appunto la realtà aumentata.

Piattaforma di gioco

E Lens Studio, il software per lo sviluppo di codice, potrebbe essere una delle base fondanti del servizio da presentare entro l’anno. Integrare tali applicazioni in un negozio digitale che ne ospiti tante altre normali, avvicinerebbe Snapchat a compagnie come Apple e Google, che con i loro App Store e Play Store (e ARKit e ARCore) già offrono esperienze di gaming in modalità classica e AR.

La notizia ha molto senso considerando gli sforzi di Snap nel rendere più fruibile, a livello di divertimento, chat e finestre. Nel 2017 Snap ha acquisito PlayCanvas, un motore di gioco 3D basato sul Web, che va ad aggiungere carne ai lungimiranti progetti di intrattenimento che guideranno la crescita dell’azienda nei prossimi mesi.

Un mercato dal potenziale inespresso

L'incursione di Snap nel campo dei videogame segue le orme di altre app di social media. In particolare, il gigante cinese Tencent ha sfruttato l'enorme base di utenti di WeChat per promuovere giochi e app tra le chat. Una mossa che ha portato gli acquisti in-game, soldi reali per beni virtuali, a rappresentare quasi il 40% delle entrate totali di Tencent; un esempio che fa gola non solo a Snap.

Nel 2016 Facebook ha reso disponibile Instant Games for Messenger, un’iniziativa con cui permettere agli iscritti di giocare contro gli amici tra un messaggio e l’altro. Seppur siano passati quasi due anni, Zuckerberg non è stato mai molto chiaro su quanto abbia fruttato l’attività ma, come spesso accade, l’assenza di numeri vuol dire scarso successo.

Chance Snap

Snapchat potrebbe avere una possibilità migliore di far diventare di tendenza i videogame dentro l’applicazione. Ha una base di utilizzatori più giovane e teoricamente più pronta ad accogliere novità del genere. Certo, sarà molto difficile che la piattaforma di cui si parla oggi possa diventare un business centrale per Snap, che rimane comunque un social network, ma sarebbe comunque un altro pezzo nella costruzione di un ecosistema che ha già tracciato la strada per rivali ben più rinomati.

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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