Facebook Watch: cos’è e come funziona
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Facebook Watch: cos’è e come funziona

Alla scoperta della nuova piattaforma con cui Zuckerberg mette online serie e contenuti in esclusiva, per spaventare Netflix e Amazon

Nel 2017 Facebook lanciava Watch una nuova sezione in cui sono racchiusi video brevi e serie tv prodotte in esclusiva dai suoi partner.

Una mossa avvertita sin da subito come un guanto di sfida a chi, come Netflix e Amazon Prime Video, sullo streaming hanno macinato migliaia di iscritti. A breve Facebook Watch sarà visibile anche in Italia.

Come funziona

Partiamo da un presupposto per nulla banale: Facebook Watch è gratuito ed è già un bel vantaggio rispetto a quello che c’è in giro. Certo, non troverete nel catalogo contenuti alla pari di Black Mirror e The Man in the High Castle ma nel tempo il database crescerà ed è plausibile che con la disponibilità a livello globale tante case decideranno di pubblicare in anteprima i loro progetti sulla piazza virtuale più popolata del pianeta.

Nuovo menu

Con un primo rollout agli iscritti negli Stati Uniti, la piattaforma è divenuta raggiungibile lo scorso anno tramite il menu presente sul lato sinistro del sito web e tra i collegamenti superiori delle app per iOS e Android (tra la Home e le Notifiche) e su quelle per Smart TV.

Come una vera TV

Oltre alla fruizione gratuita, un’altra bella differenza con i concorrenti è che Watch ha tutte le carte in regola per sostituire davvero la televisione classica. Lo farà tramite la diffusione di film e nuove serie ma soprattutto con i programmi in diretta. Si, perché all’interno del menu di Watch c’è pure una sorta di palinsesto diviso per categorie e interessi, dove poter segnare quelli preferiti così da ricevere una notifica poco prima dell’inizio. A quel punto con un paio di click si entra nella trasmissione: et voilà il passaggio alla TV 2.0 è completato.

C'è da dire, che già diverse aziende hanno sfruttato il social network per trasmettere contenuti live, in esclusiva. Eleven Sports, ad esempio, ha un accordo con cui può diffondere alcune delle partite della Serie A Tim agli utenti di Facebook nel Regno Unito, attraverso la propria bacheca e senza dover sostenere alcun costo.

Cosa fanno gli altri

Che il futuro dell’intrattenimento sia sempre più condito di social è chiaro. Già YouTube, con l’abbonamento Red, consente di guardare video in esclusiva, che non si trovano sulla piattaforma disponibile a tutti, e altri creati appositamente per la creatura di Google. Allo stesso modo Snapchat ha tentato di dar vita a uno show autoprodotto ma senza un grande successo.

Social: auditel potenzialmente da record

Su Facebook le cose potrebbero andare diversamente. La base di oltre 2 miliardi di utenti attivi mensilmente ha già dimostrato di gradire parecchio i video-post. “I filmati su Facebook hanno l'incredibile potere di connettere le persone, generare conversazioni e alimentare tante community – ha spiegato Daniel Danker, direttore della linea Prodotto del social – finora i video venivano scoperti attraverso gli amici e i gruppi ma ora vogliamo rendere ancora più facile la scoperta di programmi interessanti e di impatto”.

Business adv

Tante belle parole ma è ovvio che dietro ci sia una strategia di marketing ben precisa: se finora Mr. Zuckerberg ha venduto banner e inserzioni pubblicitarie ai marchi decisi a sponsorizzare prodotti e servizi tra le bacheche (e non solo loro purtroppo), pensate cosa accadrà quando gran parte dei tradizionali introiti mediatici sbarcherà su Watch. Un giro di affari senza precedenti.

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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