Facebook ti permetterà di fare ricerche sui profili degli amici
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Facebook ti permetterà di fare ricerche sui profili degli amici

Facebook sta sperimentando un nuovo tool che consente di fare ricerche per key-word e spulciare i contenuti dei propri contatti. Ed è già polemica

Quando pensi a tutte le cose che hai condiviso su Facebook da quando ti sei iscritto, nel lontano 2008, un po’ ti senti mancare. Sei sicuro di aver blindato la maggior parte dei contenutisconvenienti, questo perché hai passato un intero pomeriggio a scandagliare il tuo registro attività per vedere se ancora è rimasta traccia della tua post-adolescenziale abitudine a farti fotografare sbronzo.

Eppure.

Eppure una parte di te è certa che qualcosa ti sia sfuggito, che là sotto, da qualche parte tra il 2009 e il 2011, sia rimasto qualcosa di orribilmente intimo, qualcosa che magari al tempo non ti faceva vergognare, ma ora vorresti cancellare per sempre. Stai giusto pensando che per fortuna non è così semplice effettuare ricerche nei profili altrui, quando su Bloomberg spunta un’indiscrezione secondo cui Facebook starebbe testando un nuovo tool che consente proprio di effettuare ricerche per key-word relative ai profili di qualsiasi tuo contatto.

Il tool per ora è disponibile solo per alcuni utenti, ma la notizia ha già sollevato un polverone consistente, soprattutto tra gli utenti più gelosi della propria privacy (ma poco esperti nella gestione di essa) che a ogni spron battuto si ritrovano a dover controllare il proprio account per vedere se gli smottamenti hanno portato a galla qualcosa che doveva rimanere nascosto.

Si tratta di un esperimento, e la funzionalità per ora è disponibile soltanto su mobile, ma è ragionevole ipotizzare che a breve verrà integrata a pieno titolo nella piattaforma. Di fatto, il tool può risultare abbastanza utile a chi volesse recuperare un contenuto che sa essere stato postato in passato da un amico, e parecchio utile a Facebook per studiare ancora più nel dettaglio gli interessidegliutenti (per poi vendere pacchetti di informazioni approfondite agli inserzionisti).

Bisogna però notare  che l’utenza sta mostrando visibili segni di insofferenza verso le mosse di Facebook in fatto di privacy, basti considerare le scelte di alcuni genitori americani di non postare le foto dei propri figli e la media drammaticamente bassa di valutazioni che Facebook Messenger sta raccogliendo negli store digitali.

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Fabio Deotto