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Screenshot/Youtube/Twitter
Tecnologia

La nuova pubblicità di Facebook che ha sorpreso tutti

Il social network si assume le colpe dopo Cambridge Analytica e cerca di riconquistare la fiducia degli utenti, ecco come

Da mercoledì scorso è in rotazione sulle tv americane il nuovo spot ideato da Facebook dopo lo scandalo di Cambridge Analytica. "Siamo venuti qui per gli amici", comincia così il video di un minuto esatto che è stato adattato anche per i trasporti pubblici, i cartelloni e i cinema. La pubblicità racconta le origini di Facebook ma anche i mali che lo hanno contaminato nel tempo. "Siamo venuti qui per gli amici. Ma poi è successo qualcosa. Abbiamo dovuto gestire spam, clickbait, fake news e uso improprio dei dati. Questo cambierà. D'ora in poi Facebook farà di più per proteggerti e proteggere la tua privacy".

60 secondi per riconquistare la fiducia del pubblico, ennesima dichiarazione di mea culpa dopo le numerose fatte nei giorni scorsi da Mark Zuckerberg, il CEO dell'azienda che ha ammesso le colpe della società anche davanti al Congresso americano. "È stato un mio errore e mi dispiace. Ho creato io Facebook, lo gestisco e sono responsabile di ciò che accade qui ", aveva detto a senatori e deputati. La nuova campagna pubblicitaria punta sui nemici di Facebook e degli utenti: spam, fake news e clickbait. Nei cartelloni affissi in tutte le città americane si potranno leggere infatti slogan come "La fake news non sono tuoi amici" e "Il clickbait non è tuo amico", scritte con un font vecchio e trasandato. Il tutto per restare in linea con il nuovo algoritmo di Facebook che dà maggiore visibilità ad amici e parenti penalizzando invece marchi ed editori.

"Speriamo che questa campagna dimostrerà che prendiamo sul serio la nostra responsabilità e che stiamo lavorando per migliorare Facebook per tutti" ha dichiarato la portavoce dell'azienda Lisa Stratton. La campagna riguarda solo gli Stati Uniti (per ora) mentre in Europa ne verrà lanciata da giugno un'altra, pubblicata soprattutto sui giornali, per informare gli utenti sulle nuove regole in tema di privacy.

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Matteo Politanò