Facebook: tutto quello che sa su di noi
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Facebook: tutto quello che sa su di noi

Tra le impostazioni del social network c’è un menu che raccoglie i dettagli della nostra vita online. E fa impallidire su quanto siano precisi

Se pensate che Facebook sia uno specchio della vostra vita reale avete ragione e ne sarete ancora più convinti tra qualche minuto.

Il potere dei Like

Esiste una porzione del sito, all’interno dei menu, che racchiude le preferenze individuali in merito alle inserzioni mostrate sul social network. Questa sezione serve a regolare la tipologia di annunci che ognuno vede tra il flusso delle notizie e sulla bacheca personale, perché congrue con i like e le condivisioni effettuate fino ad oggi. Il link è questo: https://www.facebook.com/ads/preferences

Cosa succede

Scorrendo la pagina appena linkata noterete un’icona verde con dentro una foto stilizzata e la dicitura Le tue informazioni. Questo è, almeno in parte, tutto quello che Facebook sa su di noi, diviso per macro aree. Non ci troverete date e numeri specifici ma contesti più ampi che contribuiscono a raccontare alla piazza virtuale chi siamo e cosa ci piace di quello che ospita.

Profilo completo

Facciamo qualche esempio? Nel mio caso i dipendenti di Zuckerberg sanno che vivo lontano dalla città di origine, sono nato a gennaio, sono tra i primi utenti che usano nuove tecnologie, sono tornato da un viaggio all’estero una settimana fa, sono un viaggiatore frequente e mi piacciono i video a 360 gradi. Ovviamente la lista è lunga e potete accorgervene spulciando le vostre informazioni.

Nota: al fianco di ogni risultato c’è una “X”. Potete cancellare tutte le evidenze che volete, questo non fermerà Facebook dalla sua raccolta di analisi pubblicitaria ma renderà solo la visualizzazione delle inserzioni casuale e non corrispondente al profilo.

A cosa servono

I dati riscontrati sopra non sono un problema per la propria sicurezza digitale, non se cadono nelle mani degli hacker. Il motivo? Non contengono alcuna informazione sensibile che possa essere usata direttamente: carte di credito, date di nascita, seriali di patenti o documenti di identità. Questo non vuol dire che non rappresentino comunque un ulteriore motivo per considerare in che modo ogni singolo passo che compiamo su Facebook generi una conseguenza economica per qualcuno.

Impronta digitale

Più tempo passiamo sulla rete più produciamo informazioni che raccontano qualcosa sul nostro conto. Questi elementi sono accessibili agli inserzionisti e alle compagnie che sfruttano la piattaforma a scopo pubblicitario. Perché? Per adattare ogni strategia di marketing a un pubblico coerente con il target che si vuole raggiungere. Ecco un esempio:

facebook informazioniUna panoramica di quello che può sapere Facebook su di te

Sembra una panoramica molto completa e ampia, adattabile a migliaia di altre persone ma non dimentichiamo che questi dati sono solo quelli che Facebook rende pubblici, ne ha tanti altri che tiene per sé: giorni e orari di accesso, tipologia di contenuti preferiti, amici con cui si chatta maggiormente e così via.

Cosa fare?

È incredibile da un lato, preoccupante dall’altro. Lo è perché siamo abituati a pensare che i siti web e le app raccolgano informazioni solo quando compiliamo moduli digitali, spuntiamo caselle oppure inseriamo l’indirizzo email nelle newsletter. Niente di più sbagliato: il menu Le tue informazioni di Facebook è la perfetta sintesi di quanto la navigazione oggi sia fortemente veicolata al commercio e non solo quella basata sui social. Possiamo o dobbiamo fare qualcosa a riguardo? Cancellarci dalle reti 2.0 è l’estrema ratio; convivere consapevolmente con un io mercificato è la scelta più ovvia.

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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