Tecnologia

Facebook prepara la sua intelligenza artificiale. Ma non sarà un’altra Siri

A Menlo Park è stato inaugurato un laboratorio che si occuperà di deep learning e intelligenza artificiale, l'obiettivo dichiarato è fornire un miglior servizio agli utenti. Ma dietro a tutto, probabilmente, c'è ancora la pubblicità

Di questi tempi, un po’ di intelligenza torna sempre utile, soprattutto se lavori in un settore immensamente competitivo come quello dell’hi-tech, soprattutto se l’intelligenza in questione è artificiale, e soprattutto se TUTTI i tuoi rivali ne hanno già un'invidiabile scorta.

Dopo Microsoft , anche Facebook pare essere intenzionato a dotare il proprio ecosistema di un’intelligenza artificiale ad hoc. A darne notizia è Yan LeCun professore della New York University specializzato in computer e scienze neurali al quale è stato affidato il compito di coordinare un nuovo laboratorio il cui unico compito sarà quello di studiare nuove soluzioni di IA e deep learning (o apprendimento approfondito ) per migliorare il servizio di Facebook.

Questo significa che presto anche Facebook avrà il suo personal assistant digitale che interverrà come un grillo parlante a mettere becco in qualunque situazione? No, o almeno, è molto improbabile. Per farsi un’idea di quali siano le reali mire di Facebook (non che ci voglia molto, sempre quelle sono: nuovi utenti, nuova pubblicità, nuovi introiti), può servire ascoltare le parole dello stesso Mark Zuckerberg.

Il nostro obiettivo è utilizzare nuovi approcci nel campo dell’intelligenza artificiale per dare un’organizzazione di fondo ai contenuti che gli utenti condividono in modo da poter generare nuovi punti di vista sul mondo che forniscano una risposta alle domande della gentespiega Zuckerberg “Col tempo, credo sarà possibile creare servizi con cui interagire in modo molto più naturale, che ci aiuteranno a risolvere molti più problemi di qualsiasi altra tecnologia oggi esistente.

Questo rosario di belle parole serve probabilmente a celare in modo elegante quello che da sempre è il vero obiettivo di Facebook, conoscere meglio i propri utenti, in modo da trasformarli in bersagli perfetti per gli Ad personalizzati.

Quello che Facebook può fare con l’apprendimento approfondito è illimitato”, sostiene Abdel-rahman Mohamed, ricercatore specializzato in IA alla University of Toronto “Ogni giorno, Facebook raccoglie dati sulla rete di relazioni tra le persone. Monitora la tua attività durante tutto il giorno. Sa se voti Democratico o Repubblicano. Sa che prodotti ti piace acquistare.

Con l’aiuto di un’intelligenza artificiale capace di imparare dai dati personali dell’utente, la capacità di targeting di Facebook potrebbe raggiungere livelli senza precedenti. Certo, un simile strumento potrebbe essere usato anche per fornire un miglior servizio all’utente, come accade con Siri e GoogleNow, ma a giudicare da come Zuckerberg e soci si sono mossi nell’era post-IPO, difficilmente ciò accadrà.

Ed è un peccato. Con la potenza di fuoco che Facebook può vantare, con l’ineguagliabile bacino d’utenza, con la conoscenza che già ha dei suoi utenti e dell’infrastruttura sociale che li correla, Facebook potrebbe puntare la poppa su un orizzonte tanto dorato quanto lontano, e prepararsi a offrire, di qui a qualche anno, un servizio in grado di rivaleggiare con Google.

Ma a quanto pare, i timonieri ai piani alti di Menlo Park sanno rispondere a una sola parola d’ordine: pubblicità. E tra fornire un miglior servizio ai propri utenti e intasargli il feed con video-Ad in riproduzione automatica, tendono sempre a scegliere la seconda opzione.

 

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Fabio Deotto