5 motivi per iscriversi a Facebook nel 2014
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5 motivi per iscriversi a Facebook nel 2014

Dopo le ragioni per lasciarlo perdere ecco perché raggiungere gli amici sul re dei social network

Secondo il Pew Research Center , tra le ragioni principali che spingono le persone ad iscriversi a Facebook ci sono: la curiosità di leggere quello che amici e parenti fanno, guardare le foto e i video che postano, la possibilità di chattare e scambiarsi messaggi privati con i propri contatti e condividere le proprie esperienze di vita. È indubbio che molte delle persone che bazzicano ogni giorno sul social network lo facciano per almeno uno di questi motivi, se non per tutti.

Il motivo principale che ha spinto, e spinge, Facebook al successo è nei numeri. Gli italiani iscritti a Facebook sono, secondo l’osservatorio social media di Vincenzo Cosenza , quasi 28 milioni, con più di 17 milioni attivi al mese. Dopo i 5 motivi per cui varrebbe la pena cancellarsi da Facebook , ecco la top 5 di quelli che dovrebbero spingere i non iscritti a raggiungere, nel 2014, il social network più popolato di sempre.

1.  Ci siamo anche noi

“Facebook ti aiuta a connetterti e rimanere in contatto con le persone della tua vita”, questo è il claim dell’azienda e non si può non essere d’accordo. Nel 2011 Facebook ha superato Google come sito web più trafficato al mondo con, all’epoca, più di 700 miliardi di minuti spesi sulla piattaforma, molti dei quali non su Farmville. Se si è tra quelli che “io su Facebook non ci sarò mai”, una sorta di ultima roccaforte della relazione esclusivamente “face to face” (come se non si parlasse da anni al cellulare o attraverso SMS), bisogna rendersi conto che lo spazio di conversazione si è radicalmente spostato sui social. Non solo fatti personali, fidanzamenti rotti o foto di gattini. Il mondo è iperconnesso e, per chi lo vuole, la porta di ingresso è aperta, è blu e ha una grande “F” stampata sopra.

2.  Avere amici è importante

Depressione, ansia, paranoie. Non sono poche le “conseguenze” per chi passa troppo tempo su Facebook, secondo esperti e ricercatori . Eppure è innegabile che avere amici da poter raggiungere quando e dove si vuole è importante e appagante. La telefonia mobile ha creato il concetto di “everywhere & everytime” riguardo alle possibilità comunicative che rompono i confini dello spazio e del tempo, Facebook ne ha ampliato l‘adozione, arricchendo le semplice frasi dette a voce con testi, immagini e video in un mix emozionale senza precedenti.

3. Si può esprimere la propria creatività  

“Il profilo personale può diventare un luogo interessante dove fare personal branding, soprattutto se si lavora sul web. E alcune fanpage generiche e non brandizzate sono davvero geniali. Insomma, Facebook è il luogo della leggerezza e del ludico, prima che del marketing. Conviene approfittarne” – ci dice Giovanna Gallo, Social Media Marketing Strategist e Blogger. In effetti molte delle moderne idee di marketing partono, a volte inconsapevolmente, dallo sfogliare i profili personali degli iscritti alla rete. immagini di copertina, foto profilo e post “fuori dal coro” possono rappresentare una fucina importante per idee vincenti. Il trend crescente di lanciare concorsi di idee direttamente sulla piattaforma, da parte di marchi che poi le utilizzano, ne è la prova più evidente.  

4. E’ più sicuro di quanto sembri

I detrattori potrebbero sostenere che su Facebook ci si può nascondere dietro un alter ego virtuale e fare un po’ quello che si vuole, anche intraprendere atti di bullismo e stalking. Come in ogni comunità che si rispetti, anche il “sindaco” Zuckerberg ha messo in atto una serie di norme da rispettare e possibili procedure da attivare nel caso vi siano problemi legati ad un utilizzo scorretto della piattaforma. Una delle implementazioni più importanti è avvenuta lo scorso novembre quando il team di sviluppo ha messo a punto uno strumento per affrontare le molestie online attraverso la pagina “Prevenzione del bullismo” che rappresenta un modo per informarsi sugli strumenti, suggerimenti e programmi in aiuto delle persone che sono state vittima di episodi di cyber bullismo o che, secondo amici e parenti, potrebbero diventarlo. Proprio questo è uno degli obiettivi principali del progetto: prevenire il bullismo oltre che punirlo, solo in questo modo si costruisce una comunità (virtuale e reale) più sicura dove nessuno deve avere paura di interagire.

5. Due piccioni con un profilo

Secondo Fabio Lalli, founder e CEO di Iquii, co-founder di Followgram e fondatore e presidente di Indigeni Digitali: "Facebook sta diventando sempre più un sistema di relazioni e gestione della comunicazione sia privata che professionale. Esser presenti in Facebook, per un utilizzo privato, vuol dire avere un canale aggiuntivo per mantenere amicizie, aggiornarsi a distanza e comunicare rapidamente con familiari, amici e conoscenti. Se l'utilizzo è quello professionale, può diventare uno strumento di comunicazione, personal branding e monitoraggio delle conversazioni che potrebbero riguardare il proprio business, i propri clienti ed i propri progetti.” Insomma fai una sola iscrizione che vale per due, con la possibilità di mantenere in vita due sfere sociali differenti (quella privata e professionale) che, soprattutto nell’era del 2.0, si intrecciano inevitabilmente, donando maggiore importanza all’individuo in quanto tale e a quello che condivide (quindi attenzione!).

 

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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