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Tecnologia

ZTE Blade V6: la recensione dello smartphone Android

Telaio completamente in metallo, schermo HD e dotazione nella media per il nuovo telefonino del produttore cinese

Cosa distingue quella miriade di telefonini nei centri specializzati e grandi catene italiane? Il nome, solo il nome. Non si può certo sempre andare nello specifico quando ci si approccia, in maniera veloce, al bancone delle offerte dove gli smartphone sono in bella mostra. È inevitabile allora che l’occhio cada sui marchi più famosi: Apple, Samsung, LG, Sony, HTC e poco altro, Ma le sorprese possono arrivare anche da qualche brand meno famoso, soprattutto se il budget a disposizione non è così elevato.

Tra la folta giungla di “cinefonini” presenti in giro, sono un paio le aziende che necessitano di maggiore attenzione e tra queste vi è sicuramente ZTE. In Italia oramai da qualche anno, il gruppo di Shenzen ha fatto del nostro paese un’importante sede da cui scorgere e analizzare il mercato europeo, dedicando a questo una serie di cellulari di tutto rispetto.

L’ultimo provato è il Blade V6 che fa dell’eleganza e leggerezza i suoi punti di forza anche se sotto la scocca si avverte quel limite tecnico dato dall’hardware di fascia media, in grado comunque di piazzare il dispositivo a diretta concorrenza di modelli ben più blasonati, come il Moto G 2015.

Design

Il paragone è certamente azzardato ma quello che il V6 vuole essere è una sorta di iPhone economico. Lo si evince prima di tutto dalle forme e finiture e poi dalla presenza di un’interfaccia software personalizzata diversa da Android Lollipop, chiamata ZTE MiFavor, nella quale tutte le applicazioni sono presenti nelle schermate principali e non in un launcher a sé (come in iOS). Il retro del telefono non è rimovibile, sul fianco l’unico slot che può contenere microSim e microSD. L’ingresso è microUSB e c’è il jack classico per auricolari e cuffie.

Display

blade v6 display

La diagonale è da 5 pollici con tecnologia HD IPS (720 x 1280 pixel). Insomma non il miglior pannello visto in giro ma la qualità dell’HD permette di godere di immagini visibilmente sgranate solo con zoom eccessivi e in piccoli dettagli. La linea curva in stile iPhone 6 è certamente un punto a suo favore.

Hardware

blade v6 hardware

Il processore a bordo è un MediaTek MT6735 combinato con 2 GB di RAM e memoria di archiviazione di 16 GB, espandibile. Anche qui, non il top di gamma ma è grazie ad una CPU così se i consumi non sono eccessivi, anche senza rinunciare alla fluidità di Android e all’accesso di applicazioni avanzate e giochi in 3D. Non soffre rallentamenti di sorta e non sembra scaldare particolarmente.

Fotocamera

zte blade v6 confronto fotoUna foto interna ed una esterna. C'è una certa saturazione verso il blu

Sono 13 i Megapixel con cui ZTE ha dotato il suo Blade V6. Non lasciatevi ingannare dal numero: la resa finale è buona, non ottima, con una restituzione dei colori nelle foto forse troppo saturati. In generale la mancanza di luce naturale non permette al flash (doppio LED) di scattare immagini nitide e chiare quanto si vorrebbe. Buona la camera frontale, da 5 MP, con obiettivo grandangolo a 88 gradi, pensato per i selfie di gruppo.

Considerazioni finali

zte balde v6 giudizio

Lo ZTE Blade V6 è la sintesi migliore della categoria “di mezzo” con la quale si è soliti indicare alcune tipologie di prodotti. Non offre specifiche hardware sbalorditive ma costa poco più di 200 euro, il giusto per chi vuole un telefono Android onesto, in grado di svolgere le principali attività quotidiane, online ed offline, e scattare qualche foto di giorno, senza troppe aspettative.

Se l’idea di acquisto di un nuovo smartphone si basa su un budget simile allora si può tranquillamente prendere in considerazione ZTE. Certo, con l'aggiunta di qualche decina di euro si portano a casa modelli più potenti, stilosi e dalle caratteristiche tecniche maggiori. Ma questa è un'altra storia.

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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