Asus Zenfone Zoom S
Antonino Caffo
Tecnologia

Zenfone Zoom S: Asus ci crede davvero

Due fotocamere, una batteria da record e un sistema operativo con meno orpelli del passato. Aggiornamento importante ma non definitivo

Sembrano passati decenni da quando Asus presentava il suo primo Zenfone. Era il 2014 e la compagnia, molto forte nel mercato dei notebook, aveva deciso di puntare anche sulla mobilità.

Scelta difficile e solo in parte soddisfatta dalle preferenze di un pubblico che si destreggiava tra un Galaxy S5 e un iPhone 6 Plus, punti di riferimento in quanto a design e prestazioni. Lo Zenfone, sia esteticamente che a livello hardware, pareva giungere dal passato: tozzo e gonfio sul retro, per conservare una batteria più capiente, gestito da un sistema operativo troppo personalizzato dalla ZenUI e senza grossi spunti di differenziazione.

Zoom: passo in avanti

Il cambio di passo è arrivato nella seconda metà del 2015, con lo Zenfone Zoom, che oggi diventa Zoom S, un dispositivo più compatto ma dal cartellino importante. Il primo approccio è più che positivo: il display da 5,5 pollici è incastonato in uno chassis per nulla ingombrante, che si tiene ancora bene tra le mani. Merito dello spessore ridotto (7,9 millimetri) e un peso contenuto. Certo, non avrete la stessa sensazione d’uso di un Galaxy S8 o di un LG V30 ma il target è decisamente diverso.

Cosa va: la fotocamera

Ovviamente il nome è tutto riferito alle qualità fotografiche del modello arrivato in Italia in estate. A bordo ci sono due sensori da 12 megapixel, il primo con apertura f/1.7 e stabilizzazione ottica, il secondo da f/2.2 funge da teleobiettivo da usare in modalità zoom ottico 2,3x ma solo in condizioni di buona luce. In assenza di tale parametro infatti lo zoom della camera secondaria viene spento e convertito in digitale, come avviene sui telefonini classici.

Buoni i video

La prima fotocamera è quella che gestisce la maggior parte delle operazioni standard, di fatto chiedendo aiuto alla compagna solo quando necessario. Ottimo il sensore frontale per i selfie da 13 megapixel, che lavora bene anche in condizioni di scarsa luce. In pieno stile Zenfone non mancano una miriade di opzioni tra cui HDR, timelapse, rallentatore e scatto/ripresa manuale. Plus per i video: si girano anche in 4K.

Cosa va: la batteria

Menzione a parte merita la batteria da ben 5.000 mAh. Si tratta di un record vero e proprio in termini di rapporto tra potenza e dimensioni. Grazie a una gestione ottimizzata, e a un processore non particolarmente potente (Snapdragon 625 octa-core), si riesce sempre ad arrivare a fine giornata con un uso intenso, addirittura a 48 ore se non si stressa particolarmente il telefono con giochi 3D e streaming multimediale.

Cosa non va: il software

La ZenUI qui è decisamente più discreta. Sono i lontani i tempi in cui destreggiarsi tra menu e sotto menu era un’operazione complicata, lunga e tediosa. In più, l’utilizzo di colori dalle forti tonalità rendeva troppo giocosa l’interfaccia, degna più di un device per bambini che altro.

Oggi la ZenUI 3.0 è leggera e versatile ma pur sembra basata su un OS che sta per diventare obsoleto: Android 6.0.1. La concorrenza è già calata nel mondo di Nougat (Android 7) mentre non sappiamo se e quando Asus aggiornerà i suoi top di gamma, con il rischio che un update arrivi quando per gli altri sarà già tempo di Oreo (il Sony Xperia XZ1 ce l’ha già, per dire).

Cosa manca: il Wi-Fi AC e l’NFC

Può un telefono, nel 2017, essere privo del wireless AC e del supporto all’NFC? Nella pratica, la connessione Wi-Fi è solo sulle frequenze b/g/n e non sulla banda a 5 GHz. Il Wi-Fi a 2,4 GHz supporta fino a 450 Mbps o 600 Mbps, a seconda della classe del router, mentre i 5 GHz arrivano anche a 1300 Mbps. In termini di velocità c’è una certa differenza.

Vada che i pagamenti via NFC non sono ancora del tutto sdoganati nel nostro paese ma in alcune situazioni si avverte il vantaggio di un tag: per associare velocemente un’uscita audio, scambiare file, interagire con accessori e badge particolari. Insomma, non crediamo che l’integrazione dell’NFC avrebbe sconvolto il design di questo Zoom S.

Conclusioni

Lo Zenfone Zoom S è proprio quello che sembra: un ottimo smartphone di fascia media, votato alla resa fotografica ma con pecche che non riescono a piazzarlo in cima alla lista dei desiderati. Online si compra a 499 euro, tanti, troppi visto quello che c’è in giro. I fan di Asus non rimarranno delusi: è stato fatto un gran lavoro di ottimizzazione estetica e funzionale ma potrebbe non bastare. Soprattutto quando dietro l’angolo c’è Zenfone 4, in arrivo in Italia a fine settembre (a 499 euro), con doppia ottica, design rinnovato e Android 7.

Per saperne di più

Lo Zenfone Zoom S

Asus Zenfone Zoom S
Alcune foto dello Zenfone Zoom S

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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