Vodafone lancia i pagamenti NFC: ecco cosa serve per pagare con lo smartphone
Roberto Catania
Tecnologia

Vodafone lancia i pagamenti NFC: ecco cosa serve per pagare con lo smartphone

Con uno smartphone Android, una prepagata e una nuova Sim NFC, gli utenti Vodafone ora possono fare acquisti via cellulare in tutti gli esercizi dotati di POS di nuova generazione. Ecco in che modo

Usare lo smartphone come fosse una carta di credito? Finalmente è una possibilità concreta, anche per gli utenti italiani. Ci sono voluti anni di sperimentazioni, tecnologie adeguate e soprattutto la collaborazione fra tanti portatori di interesse - operatori, banche, circuiti di pagamento, sviluppatori – ma alla fine i tanto decantati pagamenti contactless da dispositivi mobili sono una realtà anche in Italia. E i primi adopters a poter fare del proprio telefonino un vero e proprio strumento di pagamento “volante” saranno gli utenti Vodafone, grazie a una soluzione realizzata in collaborazione con CartaSi e MasterCard.

UN TELEFONO (ANDROID), DUE CARTE E UN’APP
Si parte il 29 di aprile: chi dispone di uno smartphone NFC (si comincia con Android, poi sarà la volta di Windows Phone) dovrà dotarsi di SIM Vodafone di nuova generazione con tecnologia NFC (al costo di 10 euro) e associarvi una carta prepagata Vodafone SmartPass (già in commercio da tempo al costo di 5 euro). A quel punto non resterà che scaricare gratuitamente l’applicazione Vodafone Wallet e cominciare a utilizzare il cellulare proprio come fosse una carta contactless; naturalmente in tutti quegli esercizi con POS abilitati ai pagamenti via NFC (150 mila, per il momento quelli già presenti sul mercato italiano).

Spiega Ferruccio Borsani, Direttore Generale Commerciale di Vodafone Italia: "Qualche mese fa abbiamo lanciato la nostra prima carta contactless in collaborazione con MasterCard e CartaSì; ora grazie anche a una piattaforma tecnologica realizzata da SIA, diamo la possibilità agli utenti di infilare questa carta di pagamento all'interno degli smartphone".

SICUREZZA? MEGLIO DI UNA CARTA DI CREDITO
Il principio su cui si basa il nuovo sistema di pagamento "senza contatto" è quello della virtualizzazione: attraverso una Sim NFC e un’applicazione, l’utente può in pratica portare la sua carta di pagamento all’interno dello smartphone. Così facendo, spiega Paolo Battiston, Division President Italy and Greece di MasterCard, l’utente non correrà il rischio di smarrire la sua carta fisica. E in caso di furto o perdita dello smartphone? Valgono le stesse regole per l’interruzione del servizio già in vigore per le carte fisiche, ma l’utente potrà anche contattare Vodafone e bloccare in un colpo solo sia la Sim che la carta di pagamento.

IN FUTURO CI SARÀ SPAZIO ANCHE PER CARTE FEDELTÀ E DOCUMENTI
Per Vodafone, che ha battuto in volata la concorrenza, quello appena annunciato è solo il primo passo di un percorso che punta a fare dello smartphone il centro nevralgico di tutti i pagamenti elettronici, e in particolare di quelli di bassa entità. L’inserimento di un PIN sarà infatti necessario solo per pagamenti superiori a 25 euro; in tutti gli altri casi sarà sufficiente avvicinare il telefono al POS come fosse un badge davanti a un tornello, senza ulteriori passaggi. Ecco perché l’obiettivo per l’immediato futuro sarà quello di portare sempre più operatori bancari all’interno della piattaforma, in modo che gli utenti possano virtualizzare le carte che già utilizzano da tempo. Ma non solo, nel futuro - promette ancora Vodafone - sarà possibile ospitare sullo smartphone biglietti e abbonamenti per i mezzi pubblici, carte fedeltà, coupon e persino documenti di identità.

DELUSI GLI UTENTI IPHONE
L’avvio dei pagamenti NFC da cellulare potrebbe contribuire a ridurre le altissime percentuali di circolazione del contante in Italia. "Secondo le stime - ha commentato Gianluca De Cobelli, Direttore Generale di CartaSì, l’83% degli italiani paga in contanti, contro una media europea del 65%. Ciò è sintomo di arretratezza, considerato che i pagamenti cash sono sinonimo di inefficienza, oltre a essere fonte di un mercato sommerso che va combattuto". Naturalmente, affinché questa statistica migliori sarà necessario una mobilitazione più ampia del mercato, sia dal punto di vista degli operatori (dopo Vodafone si attende la risposta di Tim e di Tre), sia per quanto riguarda i circuiti bancari e di pagamento, sia infine per quanto concerne l’offerta di terminali NFC. Relativamente a quest'ultimo aspetto va sottolineata l’assenza dell'iPhone dalla lista degli smartphone abilitati a questa tipologia di pagamenti. Apple, come noto, non ha infatti mai sposato la causa dell’NFC. Ma c’è già chi scommette sulla possibilità che il prossimo iPhone 6 possa colmare la lacuna.

 

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Roberto Catania

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