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Tecnologia

Tra tre anni avremo tutti un Windows Phone

I Lumia non piacciono più a nessuno, nemmeno in Italia. Eppure rappresentano il futuro della telefonia mobile

Gli ultimi dati del Kantar Worldpanel lasciano poco spazio ai dubbi: Windows Phone è in caduta libera. Anche in mercati considerati isole felici, come l’Italia, i Lumia perdono terreno, passando da un’adozione nel 2015 del 14,4% ad una del 6,7% nei primi mesi del 2016. La situazione non va meglio nel resto d’Europa, dove Microsoft perde più del 10% rispetto alle rilevazioni precedenti. Trarre le conclusioni è semplice: Windows Phone è sempre meno la terza scelta da parte dei consumatori, che si buttano sempre più su Android. È proprio l’OS di Google a farla da padrone visto che anche Apple è in flessione (-3,2%) e punta a risalire solo nell’ultima parte del 2016 con il lancio di iPhone 7 e 7S.

Cosa c’è dietro questo disinnamoramento degli italiani verso Windows Phone? Non è semplice dirlo ma la motivazione è la stessa dei principali mercati mondiali: l’enorme gap che divide ancora il Windows Store da Google Play e App Store. Inutile girarci intorno, nonostante i numerosi sforzi fatti da Microsoft per portare gli sviluppatori della concorrenza verso la propria piattaforma, la qualità e il numero di applicazioni per WP sono ancora il tallone d’Achille dell’offerta mobile di Redmond. Persino BlackBerry, aprendo ad Android con il Priv, ha saputo fare di meglio, fornendo ai suoi utenti ben due negozi digitali, il BlackBerry World e lo stesso Google Play.

Ad oggi la fetta della torta che spetta a Windows Phone è irrilevante. In Italia conserva più del 6% è vero, ma ci sono paesi in cui è ferma al 2% o giù di lì. È irrilevante non solo statisticamente ma anche all’interno dell’ecosistema di vendita globale fornito da Microsoft. È irrilevante per il successo di Windows 10 e Xbox One, per l’introduzione degli HoloLens e per l’adozione dei vari Surface. Perché dunque tenerlo in vita?

Perché da qui al 2019 accadrà una rivoluzione.

O almeno è ciò che si attende Satya Nadella, CEO di Microsoft. Nel corso di un’intervista rilasciata agli inizi di Aprile, il capo della multinazionale ha detto: “Tre anni fa molte persone dicevano <cos’è un due-in-uno?> E adesso tutti con uno smartphone Apple, che è un due-in-uno (un phablet, che sembra un mini tablet ndr). Così, tra tre anni spero che i consumatori si guardino indietro e dicano <wow, avevano ragione, questo è un telefono che può fare anche da PC>”.

Microsoft Lumia 950 XL: la recensione


Il riferimento è alla funzionalità Continuum integrata in Windows Phone 10. Prendiamo ad esempio il Lumia 950 XL: si attacca un’estremità del cavo USB alla porta del telefono e l’altra al dock in dotazione (che adesso si acquista a parte) e si aggancia quest’ultimo al televisore. In pochi secondi sul grande schermo appare un’interfaccia molto simile a quella di Windows 10 sul computer, ma con le app e le informazioni contenute sullo smartphone. È arrivata un’email con un documento Word? Si connette il Lumia alla TV e si edita da li, usando anche tastiera e mouse (il dock ha diverse porte di ingresso). Tutto bello e funzionale se non fosse che resta ancora il problema delle app. Quante sono compatibili con la funzione Continuum? Non moltissime, anche se periodicamente le più importanti, come Facebook, vengono aggiornate con il supporto all’estensione.


È tutta questione di tempo.
Alla recente Build 2016, Microsoft ha mostrato come Continuum apra a diversi nuovi modi di interazione con gli elementi conservati sul telefono. Presto sarà possibile usare un gamepad della Xbox One direttamente con i giochi installati sul Lumia (o qualsiasi Windows Phone con sistema operativo 10) e probabilmente gli stessi HoloLens potranno “parlare” con gli smartphone del gruppo, per dare vita a esperienze immersive e coinvolgenti.

Probabilmente Windows Phone continuerà a perdere quote di market share ma poco importa: Nadella vuole tenerlo in vita, per sua stessa ammissione, almeno fino al 2019, quando è convinto che tutti (o quasi) avremo tra le mani un piccolo computer tascabile. E non è detto che la concorrenza non decida di intraprendere la stessa strada, con un iPhone in grado di trasformarsi in un Mac in miniatura e un telefono Android che, connesso al televisore, mostri Chrome OS. Del resto Ubuntu ci aveva già pensato nel 2013, senza successo (ma ci sta riprovando).

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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