Perché gli smartphone batteranno PS4 e Xbox One
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Perché gli smartphone batteranno PS4 e Xbox One

Più potenti e intelligenti. Ecco i motivi che spingono il videogioco sul piccolo schermo a rivaleggiare con le console

In Italia siamo un popolo amante degli smartphone, lo sappiamo. Qui però non si parla di percentuali di adozione, modelli più utilizzati o piattaforme migliori di altre. Qui parliamo di quante persone rischino la vita ai semafori ogni giorno per un goal di Messi, una frase esatta a Ruzzle o un attacco nemico a Call of Duty; insomma di quante persone utilizzino lo smartphone per giocare oltre che per mantenersi in contatto con gli amici. Nei soli Stati Uniti, uno dei paesi più grandi e “decisivi” su cui vale la pena fare dei conti sul settore gaming mobile, il gioco via smartphone conta almeno 126 milioni di appassionati con un aumento, entro il 2016, che porterà il numero a 144 milioni, almeno secondo un report di MediaBrix . Tradotto in parole povere vuol dire he 8 utenti su 10 giocheranno sul telefonino intelligente.

In Italia i numeri sono in crescita. L’ultimo rapporto di ComScore, risalente a più di un anno fa, racconta come il 41,8% di italiani giochi con lo smartphone, terza posizione in Europa dietro a Germania e Regno Unito. Dietro la crescita del mobile gaming ci sono dei motivi “basilari” (si può giocare praticamente ovunque, le app non costano tantissimo, basta un solo device per fare più cose) e alcuni nuovi, quasi tutti conseguenti all’aumento di prestazioni dei moderni smartphone.

Grafica

Per molte persone il termine “qualità console”, riferito ad un titolo per smartphone, sta a intendere un gioco con una grafica di fascia alta, il che lo spinge a divenire un punto di riferimento per tutto il settore. Non si tratta della qualità più importante (altrimenti non si parlerebbe ancora oggi di giochi come Tetris, Super Mario o del successo dello stesso Ruzzle) ma è pur sempre un motivo valido a dimostrazione di un divario meno netto tra smartphone e console rispetto al passato. Un esempio? Asphalt Airborne che non ha molto da invidiare ad un Need for Speed Most Wanted su PS3 o Xbox 360. Che poi un difetto (lo schermo piccolo) si dimostra essere anche un vantaggio, almeno tecnicamente. Per questo gli smartphone non hanno bisogno di essere così potenti come una console per offrire prestazioni e grafica degne di un 40 pollici.

Più potenza

Anche se i moderni giochi per smartphone non possono competere, a livello globale, con quelli per le console di nuova generazione, ci sono alcuni device che per potenza hanno eguagliato, se non superato, mostri sacri del mondo videoludico come la Xbox originale e la PS2. Ad esempio la PlayStation 2 aveva un processore a 300 MHz, una GPU a 147 MHz e 32 MB di RAM. Il confronto con un Galaxy S4 è d’obbligo: processore quad-core a 1.9 GHz, una GPU Adreno 320 a 400 MHz e 2 GB di RAM. Naturalmente la PS2 era nata per girare nell’ecosistema gaming quindi le differenze non sono così nette come sembrerebbe; ma tant’è, a livello di potenza pura il sorpasso è stato fatto. Questi numeri quanto valgono davvero in termini reali? Basta dare un occhio alle versioni di GTA: Vice City e di Dead Trigger 2 per capire che i produttori non solo hanno superato il limite ma ne hanno già fissato nuovi confini, molto più lontani.

Il futuro è qui

Tra cinque o sei anni staremo ancora giocando con la Xbox One o con la PS4 mentre Samsung e Apple (e HTC, LG, Sony, ecc...) saranno andate avanti. Pensiamo ad un Galaxy S9 o ad un iPhone 8. Non è difficile immaginare come questi prossimi dispositivi saranno molto più performanti degli attuali, capaci di ridisegnare l’intero mondo del gaming online. Certo la next-gen domestica deve ancora entrare nel vivo e probabilmente lo farà solo tra qualche anno ma i produttori di smartphone e tablet non staranno di certo a guardare. Non lo hanno mai fatto.

 

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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