Samsung Galaxy S6 Edge: tre motivi per comprarlo (e tre per non farlo)
Roberto Catania
Tecnologia

Samsung Galaxy S6 Edge: tre motivi per comprarlo (e tre per non farlo)

Il design curvo, certo, ma non solo. Tutti i pregi (e i difetti) del nuovo portacolori coreano nella sua versione “stondata”

È il telefono che contenderà all’iPhone 6 il titolo di best seller dell’anno: il Galaxy S6, nuovo modello di punta della collezione Android di Samsung, è pronto a fare il suo ingresso nel mercato. A partire dal prossimo mese di aprile lo vedremo un po’ ovunque nelle sue due nuove e scintillanti versioni: quella classica (Galaxy S6) e quella con profilo ricurvo (Galaxy S6 Edge).

È proprio su questa versione - la più originale, oltre che la più costosa - che concentreremo oggi le nostre attenzioni, con un’analisi che mira a sviscerare pregi e difetti del terminale. Li abbiamo raccolti qui di seguito in una serie di considerazioni sui motivi che fanno di questo telefono un modello da acquistare senza troppi indugi e su quelli che, di contro, fanno un po’ storcere il naso [Scorri Avanti per continuare].

Sì: il design

Un telefono con un display arrotondato su entrambi i lati non si era mai visto. E quindi, se siete quel genere di utenti che vuole distinguersi dalla massa, con un Samsung Galaxy S6 Edge andate sul sicuro. I vostri amici vorranno vederlo da vicino, toccarlo, capire cosa si può fare con due bordi arrotondati (ma di questo ne parleremo dopo). Al di là delle curve, bisogna poi ammettere che questa volta Samsung ha fatto le cose per bene: niente plastiche, niente finiture approssimative, è tutto un trionfo di vetro e alluminio. 800 e rotti euro per un telefono saranno pure una mazzata per le finanze, ma sapere di avere fra le mani un oggetto costruito con tutti i crismi addolcisce senz’altro la pillola

Sì: la fotocamera

Le statistiche ci dicono che lo smartphone è ormai diventato la nostra prima fotocamera. E Samsung ha lavorato sodo per fare del suo portacolori un attrezzo all’altezza della situazione. State un po’ a sentire cosa prevede il menu fotografico del Galaxy S6 Edge: fotocamera principale da 16 megapixel con obiettivo molto luminoso (F 1.9), fotocamera frontale anteriore da 5 megapixel, stabilizzatore ottico, bilanciamento del bianco con sensore a infrarossi, sistema autofocus con “inseguimento” del soggetto in movimento. Ma la feature più geniale è forse quella più semplice: si può accedere alla fotocamera in qualsiasi momento (anche con il telefono in stand-by) con un doppio clic sul tasto home. A Cupertino qualcuno è sobbalzato dalla sedia.

Sì: si ricarica in un baleno

Per il momento non sappiamo quanto durerà la batteria del nuovo Samsung Galaxy S6. Ma possiamo senz’altro dire che la ricarica sarà una pacchia. I tempi dichiarati da Samsung per fare un pieno di energia sono da record: si parla di un 50% di velocità in più rispetto agli ultimi modelli Galaxy, con un minimo garantito di 2 ore di riproduzione video dopo soli 10 minuti di ricarica. In più la possibilità di utilizzare un un sistema di ricarica wireless attraverso l’apposito accessorio in vendita a un prezzo di circa 60 euro.

No: a cosa servono i bordi ricurvi?

Diciamo la verità. Se sul piano estetico la trovata del display ricurvo è piuttosto attraente, su quello funzionale non si può dire altrettanto. A parte qualche notifica attivabile col telefono in standby, la zona stondata del Galaxy S6 non offre alcun tipo di visualizzazione aggiuntiva rispetto alla parte piana del display. L’idea (per la verità geniale) del Samsung Galaxy Note Edge, quella cioè di un telefono con la parte ricurva indipendente dal display principale in modo da snellire il passaggio da un'applicazione all'altra, non è stata replicata. Peccato.

No: la batteria non si stacca

Sul concetto di batteria removibile Samsung ha costruito in questi anni un vero e proprio trattato di filosofia della flessibilità. Ora, con il Galaxy S6, la società coreana sembra quasi rinnegare il passato, abbracciando un modello completamente opposto (qualcuno ha detto Apple?): la batteria, lo avete capito, non può essere estratta. È saldata nel corpo monoscocca del telefono, cosicché sarà impossibile sostituirla. In caso di problemi bisognerà passare dall’assistenza tecnica della casa. Magari spendendo qualcosina in più.

No: dite addio alle memory card

C’è un altro aspetto, non proprio entusiasmante, che avvicina Samsung ad Apple, ed è la mancanza di uno slot per le schede di memoria. Proprio così. Il Samsung Galaxy S6 non può essere espanso in nessun modo. Chi vorrà avere più “giga” in saccoccia non avrà altra scelta che acquistare il modello con il taglio di memoria più elevato (64 GB e, più avanti, forse anche 128 GB). A un costo che non è proprio quello di una MicroSD.

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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