Samsung Galaxy Note 8.0: l'età della penna
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Samsung Galaxy Note 8.0: l'età della penna

Dopo più di un mese di utilizzo siamo pronti a dare un giudizio su questo mini-tablet/grande smartphone. Con la S Pen è unico nel suo genere

Samsung ha unito le dimensioni di un display da 8”, abbracciando la scelta di Apple con l’iPad Mini, con la duttilità della S Pen croce e delizia dei possessori di Galaxy Note, prima e seconda versione. Sottile quanto basta con i suoi 135,9 millimetri che ricordano quelli di uno smartphone e con un peso leggermente superiore a quello della controparte Apple (338 grammi contro 312 della versione iPad Mini 4G). Il Note 8.0 assomiglia tanto, forse troppo, al Note II dal quale prende processore, un quad-core da 1.6 Ghz, i 2 GB di RAM e 16 o 32 GB di archiviazione con la possibilità di inserire schede MicroSD fino a 64 GB. Come già detto, dal suo fratellino prende anche la S Pen, più grande e precisa della versione “tascabile” e totalmente in plastica piuttosto che con il corpo argentato che poteva rovinarsi per le frequenti “estrazioni”.

Caratteristiche hardware

È tutto abbastanza solido e coerente in questo device anche se, come leggerete, alcune mancanze ne avrebbero sicuramente migliorato le prestazioni e l’usabilità. Tralasciando CPU e specifiche hardware, quello che salta all’occhio è il display da 8” TFT con 1280 x 800 pixel che offre una risoluzione da 189p, meglio dei 163p dell’iPad Mini ma peggio del Nexus 7 che ne ha 216. La fotocamera è da 5 megapixel, deludente sia per la risoluzione che per l’assenza di un flash LED. Spesso Samsung apporta miglioramenti ai propri prodotti, raramente fa passi indietro ma, quando succede, sono davvero poco comprensibili. Da un tablet che punta quasi tutto sulla multimedialità, ci si aspettano performance fotografiche di qualità superiore anche grazie alla sua leggerezza che ne avrebbero fatto un affidabile compagno per gite fuori porta ma anche come utile strumento di lavoro. La camera frontale è da 1.3 megapixel con la quale effettuare videochiamate e hangouts. C’è una porta microUSB con supporto MHL, il che vuol dire possibilità di connettere mouse, tastiere e pen USB, forse (ma non abbiamo verificato) anche Joypad con le dovute app a supporto. C’è il Bluetooth 4.0 stereo ma non l’NFC, comodo se volevate un accoppiamento veloce con periferiche esterne (come cuffie e auricolari) ma non una tragedia dopo il primo pairing (quando i due device si vedono in automatico).

Il software

Nonostante la versione 4.2 di Android sia in giro già da un po’ di tempo, il Note 8 monta la 4.1.2 con l’ovvia (speriamo) possibilità di aggiornare il prima possibile all’ultima release di Jelly Bean e dopo l’estate a Key Lime Pie. A corredo del sistema operativo ci sono tutte quelle app che Samsung ha introdotto dall’inizio della serie Note, migliorandole. Si parte dalla suite per la “penna magica” fino alla produttività estrema come Polaris Office (compatibile con tutti i file Microsoft Office e i principali servizi di cloud) e aNote HD come alternativa al calendario classico della serie. Una curiosità: sul Note 8 c’è una versione personalizzata di Flipboard che permette di vedere l’anteprima dei contenuti sfiorando lo schermo con la S Pen.

Killer Application

Più che un’app si tratta di un supporto. Il Galaxy Note 8.0 ha una caratteristica che i concorrenti si sognano: la S Pen. Se si ha familiarità con la linea di prodotti Note, troverete la maggior parte delle applicazioni presenti in forma “minore” anche qui. È possibile utilizzare la penna come normale estensione delle nostre dita navigando tra le finestre di Android e ricevendo feedback sonori e tattili dove previsto. Come per Flipboard, le principali app che trovate sul tablet interagiscono con la S Pen presentando anteprime di appuntamenti (Calendario), foto e video (Galleria e Lettore Video) e scrolling di un sito (Browser, Chrome e tutti gli altri). Il migliore utilizzo che si può fare della S Pen è lo scrivere. Che sia su S Note o Paper Artist (entrambe integrate) la precisione introdotta in questa versione è davvero ottima, restituendo la sensazione che tra le mani ci sia davvero una penna, matita o pennello di sorta. Insomma un terminale che ci è piaciuto molto, qui la S Pen acquista un senso che sul Note I e II poteva non avere, così come sul Note 10.1 dove, viste le dimensioni e peso, non era facile mantenere con una mano il tablet e con l’altra la penna. Quello che ci è piaciuto di meno è il prezzo. Il listino ufficiale parla di 429 euro per la versione solo Wi-Fi e di 529 per quella con 3G (niente LTE purtroppo) ma in realtà su internet si trovano prezzi molto più “umani”: 375/ 385 euro per la versione Wi-Fi e 440/480 per il Wi-Fi + 3G.

 

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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