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Tecnologia

Smartphone Meizu M3 Note, uno dei migliori Android di fascia media in circolazione

In vendita da qualche giorno il nuovo cellulare dell’azienda cinese che fornisce piena assistenza anche in Italia. Ecco le nostre impressioni

Il miglior aggettivo da accostare al Meizu M3 Note è compromesso. Il successore di quello che nel 2015 è stato una vera sorpresa, l’M2 Note, arriva nel 2016 carico di aspettative e qualche dubbio: riuscirà la compagnia cinese a ritagliarsi un posto nel complicato e mutevole panorama degli smartphone? A quanto pare si, perché anche l’odierno smartphone di fascia media permette di togliersi un bel po’ di soddisfazioni, a fronte di una spesa più che ragionevole di 219 euro.

Certo, sotto la scocca non c’è da aspettarsi chissà quale potenza e prestazioni, ma complice un’interfaccia pulita e snella (la Flyme arrivata alla versione 5.1) il telefono non si impunta mai sul serio, riuscendo a gestire tutte le attività principali e anche oltre, i punteggi di benchmark mostrano un prodotto in linea con la concorrenza e solo di poco sotto i numeri dei big del settore. Clic a destra per scoprire Meizu M3 Note sezione per sezione.

Design

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Una volta si diceva che i marchi cinesi copiavano il design degli europei o americani, ma adesso la storia è cambiata. Dall’altra parte del mondo i brand hi-tech hanno imparato a copiare sé stessi, tanto che a prima vista, M3 Note è quasi del tutto identico ai modelli precedenti. Certo, quando siamo dinanzi ad un full touch c’è ben poco da innovare, ma sembra di trovarsi davvero dinanzi ad un Meizu Pro 5 (qui la nostra recensione) e non è assolutamente uno svantaggio.

I materiali restano gli stessi dei cellulari top venduti a prezzi più alti. Anche le finiture sono identiche, se non fosse per una maggiore spigolatura che rende meno armonioso lo stacco dal fronte al retro. Per il resto c’è il solito tasto fisico mBack dove è integrato il lettore di impronte digitali, che svolge anche la funzione di Indietro se toccato brevemente, il bilanciare del volume sul dorso, l’accensione e dall’altra parte lo slot per SIM e microSD (o seconda SIM).

Hardware

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Sotto la scocca c’è un processore Mediatek MT6755 octa-core da 1.8 GHz e scheda video Mali T860. La RAM è da 2 GB (esiste una versione da 3 GB a 259 euro) e lo spazio di archiviazione da 16 GB. Nel complesso le prestazioni sono buone, sopra la media dei telefoni di simile fascia, diciamo dai 120 ai 220 euro. Manca l’NFC, per quel che può servire, ha il supporto all’LTE e Bluetooth 4.0. Ottima, davvero, l’autonomia, grazie ad una batteria da 4.100 mAh e ad una gestione ponderata del sistema.

Schermo

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È da 5.5 pollici Full HD con tecnologia IPS. Il vetro è un 2.5D, smussato ai lati, anche se non così armonioso come quello del Meizu Pro 5. Buoni i colori e le tonalità, così come la luminosità anche sotto la luce diretta. La chicca è SmartTouch, un pulsante virtuale sempre presente sul display che permette di attivare determinate gesture a cui collegare aperture di app, menu e funzioni.

Software

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Come detto, l’interfaccia è la personalizzazione Flyme 5.1 basata su Android 5.1 Lollipop. Ed è forse questo il punto a sfavore di un terminale che sorprende per molti versi. In mesi in cui i top di gamma montano (quasi tutti) Android 6 Marshmallow e con un autunno che vedrà i primi Android N, acquistare oggi un cellulare con Lollipop sembra un tuffo nel passato, seppur recente. Per fortuna Flyme stravolge molte delle scorciatoie e funzioni di base, isolando l’ecosistema e creando una sorta di bolla temporale, entro cui tutto è permesso. Certo, di Android 6 mancano un po’ di chicche, come le notifiche contestualizzate e la crittografia di default, ma non è detto che prima o poi anche M3 Note non possa volare verso lidi più consoni al 2016.

Un plauso al distributore italiano e localizzatore della ROM, Le.Ali, per non aver riempito il sistema di software e app pre-installate. Di default c’è solo il Play Store e programmi di base, come il lettore audio e video. Il resto si scarica dal negozio digitale di Google.

Interfaccia

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Al pari di Huawei e di altri illustri predecessori, l’interfaccia utente di M3 Note è un ibrido tra iOS e Android. Questo vuol dire che avrete tutte le icone delle app installate sulle pagine principali scorrevoli, vista l’assenza del cosiddetto drawler o menu con tutte le applicazioni ma con la comodità di inserire i classici widget di Android. Un ottimo compromesso, anche in questo senso.

Fotocamera

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Il sensore è un 13 Megapixel con apertura focale 2.2 e flash doppio a due tonalità. Purtroppo manca lo stabilizzatore ottico per i video che, una volta abituati a iPhone, Galaxy e così via, si fa sentire, ma almeno gira filmati a 1920x1080 a 30 fps con possibilità di slow motion. La fotocamera secondaria è da 5 Megapixel. Alla fine gli scatti sono più che lodevoli per un dispositivo del genere, e anche qui sopra la carrellata di smartphone nella stessa fascia di prezzo.

Considerazioni finali

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Come detto, Meizu M3 Note, si compra a 219 euro sul sito ufficiale italiano in grigio o bianco. La versione è quella da 16 GB di memoria ROM e 2 GB di RAM. Nella confezione sono presenti auricolari, cavetto di ricarica microUSB e adattatore di corrente (con attacco italiano ovviamente). La presenza di un negozio digitale nostrano (come abbiamo spiegato qui) è indice di sicurezza nell’acquisto e della presenza di un supporto diretto che, a differenza di altri novelli marchi orientali, consente di avere con sé un prodotto coperto da tutte le tutele sul territorio nazionale, al pari dei marchi più famosi.

A questo prezzo, e viste le caratteristiche e prestazioni, ci sentiamo di consigliare davvero Meizu M3 Note se la necessità è quella di cambiare telefono senza intaccare pesantemente il portafoglio. Ad oggi si tratta di un dispositivo alternativo alle offerte conosciute, sia per design che per l'interfaccia utente, un ottimo ibrido tra iOS e Android.

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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