Il nuovo iMessage di Apple è meglio di WhatsApp. Con un unico (grande) difetto
Justin Sullivana (Getty Images)
Tecnologia

Il nuovo iMessage di Apple è meglio di WhatsApp. Con un unico (grande) difetto

Con l’arrivo di iOS 10 l’applicazione di messaggistica di Apple diventa una piattaforma a tutto tondo. Per molti, ma non per tutti

Fra le tante novità di iOS 10 molte riguardano iMessage, l’applicazione nativa di Apple per l’invio e la ricezione di messaggi via Internet.

L'obiettivo è chiaro: con l’avvento del nuovo sistema operativo – che, lo ricordiamo, sarà disponibile per tutti gli utenti iPhone, iPad e iPod dal prossimo mese di settembre – Apple punta a trasformare il suo servizio di messaggistica in una vera e propria piattaforma, o – se preferite i paragoni gastronomici – in una grande scatola di cioccolattini pronti ad "addolcire" le nostre conversazioni.

Una mattinata di test con il nuovo sistema operativo di Apple (da oggi scaricabile pubblicamente in versione beta) ci è stata sufficiente per saggiare tutte le funzionalità del nuovo instant messaging della mela. E rimanerne affascinati.

Più bello e più ricco
Cominciamo col dire che iMessage è senza dubbio più bello da vedere. Non è una questione di ricami; a modificare in meglio la user experience sono piuttosto le nuove funzionalità sviluppate ad hoc per migliorare l’impatto visivo del messaggio in arrivo.

Un link incollato all’interno di un messaggio, tanto per fare un esempio, ci appare ora come anteprima della pagina Web, e non più come una semplice URL senza arte né parte. Allo stesso modo, quando riceviamo un video da YouTube possiamo avviarne la riproduzione senza uscire dall’applicazione. L’obiettivo, lo avrete capito, è tenere l’utente incollato alla chat, senza sballottarlo da un’applicazione all’altra.

TechSmartt @YouTube

I messaggi diventano vivi
Con un clic più deciso (3D Touch) sul tasto Invio ci appare invece un nuovo menu contestuale, con cinque effetti da applicare ai messaggi da inviare. Si vai dai palloncini colorati alle luci laser; poca roba per chi ama comunicare in sobrietà, una boccata d'aria fresca per chi invece sta diventando uomo (e donna) nell’era di Snpachat e degli altri social di tipo visual.

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Apprezzabile in questo senso, anche l’idea di aumentare il numero di risorse disponibili in fase di digitazione: se fino ad oggi iMessage ci consentiva di inputare solo caratteri di testo ed emoji, ora, con l’avvento di iOS 10, le possibilità crescono: possiamo aumentare il carattere del testo, scrivere parole e frasi a mano, persino condividere il nostro battito cardiaco (per farlo è sufficiente toccare con due dita lo schermo del telefono o del tablet).

Le emoji si fanno più grandi e vengono ora offerte come suggerimenti automatici contestuali al testo: se scriviamo ad esempio “pizza”, iMessage ci consiglierà di sostituire la parola con il simbolo corrispondente, risparmiandoci la fatica di andare a cercarle fra le mille e più faccine del catalogo.

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Una piattaforma aperta agli sviluppatori
Ma l’aspetto più interessante di iMessage sta probabilmente nel suo essere aperto alle applicazioni di terze parti. Il servizio di messaggistica di Apple può essere di fatto "condito" con le app che i programmatori svilupperanno specificamente per la piattaforma.

Il bello è che non serve nemmeno passare dall’App Store. Si fa tutto dall’interfaccia di iMessage: si cerca l’app, la si scarica e la si avvia. Ideale, per esempio, se cercate qualche orpello per rendere la vostra comunicazione più creativa e personale (noi abbiamo provato gli stickers Disney), o un servizio capace di offrire informazioni rilevanti (si pensi ad esempio classiche app di recensione dei ristoranti) in maniera completamente integrata, vale a dire senza bisogno di uscire dalla piattaforma di messaggistica.

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I confini di iOS? Per il momento non sono valicabili
La domanda a questo punto sorge spontanea: cosa manca ad iMessage per competere con WhatsApp e con tutte le altre applicazioni di messaggistica istantanea? Sul piano funzionale nulla. Nella sua nuova veste iMessage è probabilmente il servizio più completo, facile e divertente da usare.

Il problema sta altrove, ovvero nella natura chiusa del sistema. Il nuovo iMessage – così come il vecchio – resta un’esclusiva dei dispositivi Apple. Chi ha un cellulare Android (piuttosto che Windows Phone o BlackBerry) è tagliato fuori.

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Ma allora non sarebbe meglio ampliare il raggio d'azione sulla falsariga di quello che è stato fatto con con Apple Music? Il problema, ci rispondono i responsabili di Cupertino, sta nell'incompatibilità del framework di iMessage con gli altri sistemi operativi: per come è strutturato oggi non c'è modo di trasferirlo su altri ambienti. Insomma, per il momento iMessage resta un po’ come la scarpetta di Cenerentola: un oggetto incantevole, che calza però solo su un telefonino (l’iPhone).

Chissà se Apple deciderà mai di cambiare filosofia: otto utenti su dieci hanno in mano un telefonino Android, rinunciare a loro significa in fin dei conti rinunciare al grosso della piazza, ciò che ha permesso a WhatsApp di diventare lo standard de facto della nostra comunicazione mobile. 

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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