I migliori smartphone cinesi del 2015
Vlad Andriescu, Flickr
Tecnologia

I migliori smartphone cinesi del 2015

Siamo solo a metà stagione ma è già possibile fare un punto dei più interessanti telefonini arrivati dall’Oriente, con qualche sorpresa

Restano sempre cineserie ma è il senso dell’aggettivo ad essere cambiato. Se prima ci si riferiva agli smartphone provenienti dall’Oriente in senso quasi dispregiativo per dire “comprane uno qualsiasi che sono tutti uguali”, sempre di più oggi il termine assume contorni diversi nel contesto della telefonia mobile. Che saremmo arrivati a questo punto era alquanto chiaro: dall’altra parte del mondo sono bravissimi a produrre chip, schede grafiche e processori, serviva solo studiare meglio il design degli oggetti e il salto di qualità sarebbe stato automatico.

E poco importa se per farsi conoscere c’è bisogno di copiare i best seller come l’iPhone 6, l’importante è far capire al mondo che in Cina possono pensare, sviluppare e produrre un telefono da zero senza più affidarsi ad americani ed europei. Se ne sono accorti anche i consumatori che hanno cominciato a veder salire il prezzo di smartphone il cui nome fino a qualche mese fa non era conosciuto che in patria. Ricordate qualche Huawei nel 2013? Oppure uno Xiaomi o Meizu? Nel 2011 ci aveva pensato PosteMobile a sdoganare il marchio ZTE ma con risultati meno che scarsi.

Nel 2015 la Cina è il luogo di nascita di dispositivi ottimi tra cui la sorpresa dello scorso anno OnePlus One, in grado di creare un passaparola unico sul web tanto da veicolare un interesse incredibile verso il nuovo modello atteso a settembre; ma anche Oppo, Meizu e gli altri si stanno dando da fare per esportare i loro smartphone. Ecco allora una carrellata dei migliori cellulari cinesi in voga in questi primi 6 mesi del 2015 in vista delle novità attese subito dopo l’estate in concomitanza della fiera IFA di Berlino.

Xiaomi Mi4

Xiaomi

Criticato fuori dalla patria perché troppo simile all’iPhone 5S (almeno nelle forme semi-spigolose) proprio tale somiglianza è stata la sua fortuna. Nel paese che ha dato vita ai cloni più famosi della storia (ricordate quelli del Nokia N95?) un qualcosa di già visto e di successo non poteva che fare la fortuna dei suoi produttori. Non è mai uscito fuori dalla Repubblica Popolare ma sul web si può comprare tranquillamente per meno di 300 euro. Il suo punto forte? La batteria da 3.120 mAh che assieme al processore dallo sforzo ridotto Snapdragon 615 regala all’utente ben due giorni di autonomia, proprio come l’N95. Prezzo: 299 euro.

Huawei P8

Huawei

Tra i produttori cinesi è di certo il più conosciuto. Huawei c’ha messo anni a farsi un nome fuori dal paese d’origine a suon di conferenze e promozioni lungo tutta l’Europa ma alla fine è stata ripagata. Il suo ultimo P8 con processore octa-core Kirin 930 è stato definito addirittura meglio del Galaxy Note 4 in alcune circostanze; non male per un’azienda che produce smartphone di qualità ad un costo più che ragionevole. Prezzo: 399 euro.

Huawei Ascend Mate 7

Huawei

Quando è stato lanciato nel 2014 molti pensavano ad una meteora, e invece l’Ascend Mate 7 si è confermato come tra i best seller di questa prima parte di 2015. Le dimensioni, la qualità e la personalizzazione di Android lo pongono in quel limbo di dispositivi che fanno del bilanciamento il loro punto di forza. Ha un display da 6 pollici Full HD e il miglior lettore di impronte digitali visto su un telefono e posto sul retro, dove è più naturale poggiare le dita quando si impugna il cellulare. Ma non è tutto: la batteria da 4.100 mAh ha la durata di un iPad Mini nello chassis di un piccolo grande tuttofare. Prezzo: 479 euro.

OnePlus One

OnePlus

Avreste mai detto che il più desiderato dagli smanettoni potesse essere uno smartphone made in China? Sinceramente noi no e per questo ne siamo piacevolmente sorpresi. Al di là del design che non porta innovazioni particolari, quello che ha fatto innamorare gli utenti di questo OnePlus One è la filosofia che è alla base del suo sistema operativo, Oxygen OS, totalmente open-source e a disposizione degli sviluppatori. Lì dove Android ha fallito, partendo dalla stessa logica del codice aperto, OnePlus One tenta di bissare con il modello Two previsto per settembre. Da migliorare non c’è solo l’OS ma anche l’hardware che dovrà dare continuità al display da 5.5 pollici Full HD, processore quad-core Snapdragon 810, 3 GB di Ram, 64 GB di memoria interna e fotocamera da 13 Megapixel. Prezzo: 390-450 euro.

Oppo N3

Oppo

Un dispositivo che divide a causa di alcune scelte che possono far discutere. Tra queste la presenza di una sola fotocamera che all’occorrenza può essere girata sul fronte o retro, peraltro ottima visti i 16 Megapixel con autofucs e flash Dual-LED. Ha un processore SNapdragon 801, 2 GB di Ram, un display da 5.5 pollici e sensore per impronte digitali. Senza dimenticare la chicca dei principali cinafonini: lo slot Dual SIM. Prezzo: 549 euro.

Meizu M4X

Meizu M4XMeizu

Il vero clone dell’iPhone 6 è questo. Forme, dimensioni e la presenza di un solo pulsante fisico (peraltro tondo) sono più di una casualità. Meizu ha voluto scopiazzare Apple in tuto, anche nella personalizzazione di Android con il proprietario Flyme che riprende stili e colori di iOS. Ma lasciate perdere chi dice che i cinesi sanno solo copiare perché questo M4X è bello da vedere da usare grazie ad una serie di caratteristiche tecniche di tutto rispetto quali una CPU MediaTek 6595, 2 GB di Ram, un display da 5.36 pollici e una fotocamera da 20,7 Megapixel. Ma se copia doveva essere allora bisognava andare fino in fondo: ecco allora M4X pro, con schermo da 5,5 pollici, processore Exynos 5430, 3 GB di Ram e chip NFC. Domani esce la versione Ubuntu Phone che è una vera scommessa. Prezzo: Meizu M4X 339 euro; Meizu M4X Pro 499 euro.

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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