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Tecnologia

Smartphone Meizu Pro 6: la classe media Android scala la vetta

Via le somiglianze con modelli più blasonati in favore di carattere e personalità. Il prezzo è sotto la media e l'assistenza opera anche in Italia

Solo qualche settimana fa ci siamo ritrovati a provare il Meizu M3 Note, ennesimo smartphone di fascia media che rischiava di essere sommerso dalla marea di cinefonini in circolazione. Eppure, il design elegante e alcuni picchi raggiunti dal mix di hardware e software, permettevano al fascia media dell’azienda di Zhuhai di comportarsi egregiamente tra i pari livello.

Ora è il turno del punta di diamante di Meizu, quel Pro 6 successore dell’ottimo 5 uscito appena tre mesi fa. Al di là della discutibile politica della compagnia, che sembra voler sfornare un nuovo prodotto ogni trimestre, anche la versione attuale si dimostra solida e affidabile e, finalmente, con quel tocco di originalità che può scostarla dal paragone sempre attuale con gli ultimi iPhone.

Certo, parlare di low-cost è sembra abbastanza azzardato, visto che il Pro 6 parte da 429 euro (si compra dallo store ufficiale Meizumart) ma spulciando sotto la scocca non si può che rimanere soddisfatti da ciò che offre, anche in confronto ai concorrenti più recenti e prezzati il doppio del prodotto in questione. Clic a destra per entrare nella recensione completa!

Scheda tecnica

meizu pro 6

Processore
- Dual-core 2.5 GHz Cortex-A72 + Quad-core 2 GHz Cortex-A53 + Quad-core 1.4 GHz Cortex-A53

RAM
- 4 GB

Memoria interna
- 32/64 GB non esp.

Batteria
- 2.560 mAh
- Ricarica veloce

Schermo
- 5.2 pollici
- 1080 x 1920 pixel
- Super AMOLED
- Gorilla Glass 4

Software
- Flyme OS basato su Android 6.0 Marshmallow

Fotocamera
- 21 megapixel, risol. massima 5344 x 4016, F 2.2, 10 LED
- Frontale 5 megapixel
- Video in 4K

Extra
- Impronte digitali
- LTE
- NFC
- USB di Tipo-C
- BT 4.1
- Wi-Fi

Dimensioni
- 147.7 x 70.8 x 7.3 mm, 160 gr

Design

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Se i precedenti Pro 5 e M3 Note si assomigliavano fin troppo, qui la storia cambia. Certo, lo chassis resta sempre quello ma almeno ci discostiamo leggermente dall’iPhone-style visto sinora. La costruzione è in metallo, con parti in alluminio che donano un senso di prestigio al prodotto finale. Eliminati ulteriormente spigoli e parti piatte, con il passaggio dal fronte al retro sempre più curvato e sinuoso, un piacere al tatto. La sezione delle antenne, sul retro, segue ora una riga irregolare, mai vista prima su altri smartphone mentre il posizionamento della fotocamera principale e del flash resta al centro della scena. Nonostante la presenza di una porta USB di Tipo-C, il jack per gli auricolari è sempre la suo posto, così come il bilanciere del volume e il tasto di accensione sul dorso.

Display

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Scelta curiosa, e probabilmente vincente, quella di ridurre le dimensioni dello schermo da 5.7 a 5.2 pollici, una via di mezzo tra i 5.5 dell’iPhone 6S Plus e i 4.7 pollici del 6S. La risoluzione è in Full HD e la tecnologia usata l’affidabile AMOLED. La restituzione dei colori è ottima e, in definitiva, da uno schermo così si ottiene ciò che ci si aspetta da un oggetto premium: profondità, saturazione nella media e vivacità. Resta difficoltosa la lettura a luminosità massima sotto la luce diretta del sole, ma non è di certo una peculiarità del solo Pro 6.

La novità maggiore, nell’interazione con gli elementi visualizzati, è il 3D Touch di casa, chiamato Force Touch. Come altrove, basta premere con maggiore convinzione sul display per raggiungere con maggiore velocità menu e funzioni, ad esempio scattare un selfie o aprire l’anteprima di una foto. Resta il limite delle app di terze parti Android che ancora non beneficiano della novità, a differenza degli aggiornamenti di massa avvenuti sulla controparte iOS.

Hardware

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Sotto la scocca c’è un processore MediaTek MT6797 Helio X25 a dieci-core, potenza pura. La scheda video integrata è invece una Mali-T880MP4 accompagnata da ben 4 GB di RAM, la memoria integrata è da 32 o 64 GB (con una differenza di 30 euro sul prezzo). I benchmark raccontano di un punteggio di 98.788 su AnTuTu, 1.964 Geekbench 3 a core singolo e 6.342 su Geekbench 3 a multi-core. Tradotto vuol dire assenza di incertezze in quasi ogni occasione; durante i giochi 3D più spinti si può assistere a lag temporanei o rallentamenti, ma nulla di così gravoso.

Il tasto fisico centrale, chiamato mTouch, è singolo ma integra tre funzioni. Quando premuto fa tornare alla home; se sfiorato funziona come comando "back" mentre all'accensione serve per sbloccare il terminale con l'impronta digitale, visto il lettore (ottimo) integrato.

Software

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Alla base del sistema operativo c’è Android 6.0 Marshmallow con le solite personalizzazioni grafiche di Meizu. Il risultato è la Flyme OS che è ancora un ottimo ibrido tra iOS e Android, vista la possibilità di creare widget sulle homepage e l’assenza del drawler con tutte le app. Una tecnica che può piacere o meno ma che alla fine sposa l’immediatezza del sistema. I cambiamenti più visibili rispetto alla versione precedente riguardando una pagina con le app recenti, che può essere aperta con uno swype dal basso verso l’alto e, finalmente, l’aggiunta delle icone Impostazioni e scorciatoie direttamente dalla barra delle notifiche a discesa. Ci sono poi tutte le gesture personalizzabili e varie funzioni da attivare con comodità. Una serie di caratteristiche che pongono Flyme OS come la via alternativa migliore all’Android classico.

Fotocamera

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Il Meizu Pro 6 ha un sensore da 21 megapixel con apertura f/2.2, auto-focus laser e flash dual tone composto da 10 piccoli LED che è possibile notare chiaramente. Manca la stabilizzazione ottica dell’immagine ed è un’assenza che si fa notare su un dispositivo che punta al massimo. Se scattate una foto priva di zoom otterrete uno scatto ottimo. Le cose si complicano avvicinando la visuale, vista una certa perdita dei dettagli, più copiosa in assenza di un buon livello di luminosità. Diciamo che la fotocamera è il reparto che meno di altri si può confrontare con i concorrenti; Samsung e Huawei sono inarrivabili ad oggi.

I video si girano anche in 4K ed è qui che la stabilizzazione ottica sarebbe servita a rendere più stabili quei filmati che vengono fuori davvero troppo mossi. In sintesi: se quello che vi serve è un cameraphone, guardate altrove. Portafoglio alla mano però.

Batteria

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Il telefono ha una batteria da 2.560 mAh non rimovibile. Il ciclo di durata, a ricarica completa, è buono, si parla di 3 ore e 45 minuti con schermo sempre acceso e un giorno pieno con un utilizzo moderato. A seconda dello stress, può esserci bisogno di ricaricarlo alle 6 di sera ma l’ingresso USB di Tipo-C e le capacità di ricarica veloce permetteranno di ottenere in pochi minuti una bella percentuale. 

Considerazioni finali

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Alla fine conviene o no comprare il nuovo Pro 6 di Meizu?

Dovendo guardare prima di tutto al rapporto qualità/prezzo diremmo proprio di si. Hardware di alto rango, batteria nella norma, interfaccia matura. Peccato per il comparto foto ma, come detto, se l’obiettivo è quello sapete di dover spendere qualche centone in più. Detto questo, tra le “nuove” compagnie cinesi che si affacciano in Europa, Meizu è sicuramente quella con le potenzialità maggiori.

È pur vero che il costo del prodotto è gonfiato rispetto al cambio in valuta di Pechino, ma bisogna smentire quanti affermano che gli smartphone del marchio non godono di supporto in Italia. Schermo rotto? Software impallato? Basta collegarsi qui e avviare la pratica di riparazione o sostituzione; l’importanza di un acquisto dai rivenditori ufficiali sta proprio qui.

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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