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Martin Fisch, Flickr
Tecnologia

Li-Fi su iPhone: 3 cose da sapere

Viaggeremo su internet alla velocità della luce scaricando un film in pochi secondi. La scoperta nel codice di iOS 9.1

La notizia non è da sottovalutare: Apple potrebbe dotare i futuri iPhone del supporto alla connessione Li-Fi, che trasferisce i dati attraverso la luce invece del normale segnale radio del Wi-Fi. Il motivo è semplice: la rete cresce e così i contenuti che la popolano. Se qualche tempo fa solo qualcuno poteva permettersi di caricare e guardare un filmato in HD in mobilità, oggi è all’ordine del giorno visualizzare film, partite e tanto altro con una qualità davvero elevata. Tutto ciò comporta almeno un paio di premesse: l’esistenza di dispositivi in grado di gestire i nuovi contenuti digitali e una rete che supporti un flusso di dati maggiore, degno dell’era moderna.

Smartphone figli della luce

Il primo punto richiede dunque una nuova generazione di cellulari con un hardware in grado di connettersi al Li-Fi. Non servono antennine ma solo un sensore che traduca la luce in vera connessione. Qualche produttore, nel recente passato, ha pensato di costruire un prototipo senza fotocamera frontale per fare spazio al supporto Li-Fi; un colpo al cuore per gli amanti dei selfie, che tuttavia sapranno fare a meno della seconda camera pur di avere un internet super veloce. Apple, seppur non abbia dotato i suoi recenti iPhone 6S e 6S Plus del supporto al Li-Fi, sta studiando la soluzione, almeno dal punto di vista software. 

La prova su iOS 9.1

La prova è conservata nel codice di sviluppo di iOS 9.1 che, come ha evidenziato un utente su Twitter, contiene delle stringhe di testo che si riferirebbero alla ricerca di connessioni Li-Fi nelle vicinanze. La scoperta non vuol dire che i prossimi iPhone 7 e iPhone 7 Plus saranno dotati del supporto all’innovativa tecnologia ma è chiaro che Apple ci sta lavorando. Non è un caso se a novembre del 2013 l’azienda di Tim Cook si sia assicurata un brevetto per un prodotto capace di utilizzare un sensore di immagine per la modulazione ottica. Tradotto vuol dire: una fotocamera capace sia di scattare foto/girare video che leggere il segnale Li-Fi.

Cos'è il Li-Fi

Il Li-Fi sta per “Light Wireless”, anche se il suo vero nome è Visible Light Communications ed è un cambio totale di paradigma nella storia del trasferimento di informazioni digitali. Invece di occupare sezioni di banda wireless, in cui entrano in gioco frequenze radio, il Li-Fi sfrutta lo spettro di luce visibile per comunicare con un dispositivo in grado di “ascoltarlo”.

Il funzionamento è simile quello che avviene durante l’invio di un messaggio tramite codice Morse con una luce lampeggiante. La declinazione, ovviamente più complessa, per i dispositivi moderni è la possibilità di utilizzare l’accensione e lo spegnimento di una lampadina per veicolare i dati nel flusso luminoso che si crea in un determinato spazio di visione. Tecnicamente i LED che fanno da vettori devono attivarsi o chiudersi ad una velocità che l’occhio umano non può nemmeno riconoscere, così da sfruttare letteralmente, la velocità della luce per connettersi al web.

Il limite si trasforma in vantaggio

Certo non è tutto così semplice. Al momento non esistono apparecchi in grado di prendere in carico un pacchetto dati e distribuirlo tramite Li-Fi, non almeno ancora. L’unico esempio concreto è quello che i ricercatori della compagnia Velvenni hanno realizzato in un laboratorio estone, dove sono riusciti a raggiungere velocità di trasferimento pari ad 1GBps, 100 volte maggiori dell’attuale Wi-Fi.

Un limite del Lo-Fi è la necessità che lo smartphone e la sorgente di luce dati si trovino nella stessa stanza, senza blocchi evidenti nel percorso di connessione. Questo non vuol dire che bisogna puntare il telefono verso la lampadina ma entrambi devono trovarsi un raggio di azione ravvicinato. Ciò comporta anche un vantaggio in termini di privacy: è molto difficile intercettare le informazioni che viaggiano attraverso la Visible Light Communication perché lo spettro di luce non può che essere accessibile solo a chi si trova fisicamente all’interno dell'ambiente.

Plausibile dunque che il Li-Fi, almeno all’inizio, possa trasformarsi in una tecnologia di connessione a supporto del Wi-Fi. Laddove si avverta una certa congestione, le persone potrebbero usare i LED per viaggiare in rete, sicuri di ottenere velocità di connessioni fuori norma. Il futuro è da scrivere ma c’è già chi pensa a lampioni e semafori che diventano porte di connessione al mondo virtuale...

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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