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K10000, lo smartphone con 2 settimane di autonomia

Il telefono Android della cinese Oukitel ha una batteria che può durare fino a 15 giorni. E si ricarica in meno di quattro ore

Come tossici ci aggiriamo alla ricerca di una presa della corrente, appesantiamo borse e zaini con cilindri e rettangoli sgraziati, guardiamo con ansia un indicatore che implacabile si assottiglia dopo ogni foto, mail, chiacchiera su WhatsApp. Che bello sarebbe girare video e scorrazzare sul web senza timore, pensionare il rito di ricaricare il telefono ogni giorno più volte al giorno, dimenticare il cavetto per una settimana o due.

In attesa delle batterie miracolose che la scienza promette per un domani troppo lontano, la casa cinese Oukitel ha trovato una soluzione forse un po’ grossolana, ma comunque ineccepibile nell’approccio ed efficace nella resa: ha stipato nel suo smartphone K10000, una batteria da, appunto, ben 10.000 mAh. Per capirsi, cinque volte e mezza in più di quella dell’iPhone 6.

Con un uso normale, promette di arrivare fino a 15 giorni di autonomia. Un’esagerazione, è evidente, ma anche se ne facesse tre senza balbettii concedendo un’ubriacatura di foto, filmati in Hd, streaming e altri lussi che prosciugano i rivali in qualche ora, non è male. Anche perché lo smartphone non è niente male.

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Si tratta di un modello acceso dal sistema operativo Android 5.1 con connettività 4G, schermo Ips da 5,5 pollici, 2 giga di ram, processore quad core da 1.0 GHz (sì, sul punto si poteva dare di più), fotocamera principale da 13 megapixel con flash a Led e una seconda da 5 megapixel per selfie decenti, soggetto permettendo.

Ma inutile girarci intorno, il punto di forza, il bicipite ipertrofico del prodotto è la batteria di taglia xxl che un po’ ne condiziona le dimensioni e lo spessore, rendendo il dispositivo tozzo ma non sgraziato (14,3x7,7x0,9 cm), con un peso da 184 grammi non da querela.

Batteria che non solo esagera con la durata, ma anche nel tempo di ricarica. Il produttore di Shenzen promette che bastano 3 ore e mezza per ridarle pieno vigore, quanto occorre di solito a phablet un’assurdità meno performanti in fatto di autonomia.

E non finisce qui: nell’ottica social che scorre in questi tempi di condivisione a tutti i costi, la batteria può prestare un po’ della sua forza ad altri dispositivi. È essa stessa un power bank. Significa, per esempio, che può ricaricare in pieno tre iPhone 6s Plus di amici, familiari, conoscenti, sconosciuti disperati e scarichi incrociati per strada, e conservare per sé un restante 10 per cento di autonomia per navigare e telefonare in libertà.

Non si tratta di un prototipo che arriverà chissà quando. È già disponibile per il preordine su questo sito che consegna anche in Italia. Lo smartphone costa 240 dollari, circa 220 euro, e sarà spedito a partire dal 2 gennaio.

Ce n’è abbastanza per esaltarsi, con le dovute cautele. Il telefono, lo vedete, non è proprio bellissimo. E a leggere la scheda tecnica, qualche singhiozzo con le applicazioni più performanti o i giochi complessi non è remota. Ma se viaggiate tanto o semplicemente non potete più di limitarvi o essere legati al cappio di un filo mentre tutto è wireless, il K10000 è un’opzione valida da considerare. Nell’attesa, chissà, che un produttore mainstream ne copi l’esempio cesellando prestazioni e design.

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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