iWatch, anche l'orologio di Apple potrebbe andare a energia solare
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Tecnologia

iWatch, anche l'orologio di Apple potrebbe andare a energia solare

Da anni Apple cerca il sistema per aggirare il problema batteria. Con l'iWatch potrebbe riuscirci, combinando energia solare, cinetica e wireless

È dai tempi del primo iPod che Apple ha un problema che non riesce a risolvere. Questo problema si chiama: batteria. Non importa quanti esemplari venda, non importa quante primizie tecnologiche incastri nella scocca dei nuovi modelli di iPhone e iPad, ad ogni nuovo lancio ci sarà sempre un nutrito gruppo di utenti che si lamenterà della poca autonomia della batteria.

Un problema simile, considerando che ogni nuova iterazione finisce per assorbire più energia dei modelli precedenti, è difficile da risolvere in maniera verticale, continuando a concentrarsi sulla capacità della batteria. Bisogna infatti considerare che mentre negli ultimi anni la tecnologia dei chip e dei display è migliorata in maniera esponenziale, la tecnologia alla base delle tradizionali batterie è rimasta più o meno la stessa.
 
Per questo, da qualche anno a questa parte, Apple sta dedicando una parte considerevole dei propri investimenti allo sviluppo di sistemi di alimentazione alternativi alla batteria.

Sperare e puntare su una nuova tecnologia per le batterie per me è un errore” ha dichiarato Tony Fadell, padre dell’iPod e CEO di Nest “Questo tipo di tecnologia ha una crescita incredibilmente lenta.

Negli ultimi anni, dice Fadell, Apple ha condotto diversi studi e test sulla possibilità di incorporare minuscole celle fotovoltaiche tra gli strati del display dei propri dispositivi mobile, al fine di coadiuvare l’alimentazione della batteria con un “sostegno” solare. Secondo alcune indiscrezioni, il prossimo iPhone potrebbe già sfoggiare questo tipo di tecnologia. Tuttavia, un problema difficilmente aggirabile riguarda la modalità d’uso di questo tipo di dispositivi: tendenzialmente, infatti, gli utenti girano con l’iPhone in tasca, o l’iPad in borsa, e l’intervallo di tempo in cui i dispositivi vengono esposti alla luce del sole potrebbe non essere abbastanza ampio per garantire un sostegno energetico effettivo.

Ma c’è un dispositivo su cui Apple sta lavorando, che potrebbe trarre enorme beneficio da una tecnologia simile: l’iWatch. Stando alle indiscrezioni più recenti, il dipositivo avrà un display curvo con uno strato di materiale fotovoltaico integrato che consentirà di ricaricare parzialmente il dispositivo durante le ore di sole. Ma Apple ha in programma anche altre soluzioni, che potrebbero risultare complementari all’accoppiata batteria-celle solari, tra cui un sistema per ricaricare le batterie attraverso il movimento del polso .

Il problema batteria, però, rimane. Se anche Apple doterà il suo smart-orologio di una batteria flessibile all’avanguardia, il vero problema riguarda i rischi che un dispositivo indossabile con batteria agli ioni di litio, uno su tutti: la possibilità (remota) che la batteria esploda mentre il congegno è allacciato al tuo polso. Per questo motivo, alcuni competitori come Samsung stanno lavorando su batterie ad elettroliti solidi, che minimizzano il rischio di esplosioni, mentre uBeam sta testando nuovi metodi di ricarica wireless.

In attesa di capire se queste prospettive finiranno per realizzarsi, le compagnie del settore hi-tech si stanno muovendo anche in un’altra direzione, quella del contenimento del dispendio energetico. Per fare un esempio, all’Università di Washington, un gruppo di ricercatori sta sviluppando un metodo per consentire ai dispositivi mobile di comunicare senza alcun dispendio energetico, l’idea è appoggiarsiai segnali televisivi, cellulari e Wi-Fi già esistenti in loco, così da non dover attingere alle riserve energetiche del dispositivo.

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Fabio Deotto