Ecco perché se hai un iPhone vorrai anche l’Apple Watch (e perché no)
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Ecco perché se hai un iPhone vorrai anche l’Apple Watch (e perché no)

Un oggetto per certi versi irresistibile ma che impone anche qualche sacrificio. Non solo economico

Frenate l’impeto. Avete tre mesi abbondanti per decidere se cedere o meno alle sirene del nuovo Watch. Il nuovo smartwatch di Apple arriverà infatti nei negozi solo all’inizio del prossimo anno. Nel frattempo avrete modo di leggere articoli, recensioni, video-prove e quant’altro possa aiutarvi a farvi un’idea meno evanescente di quello che offre davvero il nuovo orologione intelligente di Apple.

Comunque, l’oggetto mostratoci sul palco del Fint Center da Tim Cook e soci ci fornisce - già oggi - molti spunti su cui ragionare. Tante le funzionalità snocciolate, tante le foto , tante le promesse. Ce n’è davvero abbastanza per cominciare a stilare un quadro dei pro e dei contro del primo smartwatch Made in Cupertino.

Lo abbiamo fatto anche noi in questo articolo in cui vi offriamo tre buoni motivi per acquistare il nuovo Apple Watch e altrettanti per non farlo.

SÌ: MAI PIÙ UNA CHIAMATA PERSA (E NON SOLO)
Se sei fra quelli che non hanno mai il proprio iPhone a portata di mano, o peggio ancora, lo tengono sempre a volume azzerato, allora hai più di un motivo per regalarti il nuovo Apple Watch. Il sistema di notifiche sviluppato da Apple è pensato per permetterti di avere sempre a portata di mano (letteralmente) ciò che accade all’interno del tuo iPhone, dalle chiamate in arrivo ai messaggi (SMS e email) dalle mappe alle richieste di amicizia provenienti da Facebook. L’Apple Watch busserà al tuo polso con una vibrazione discreta. A quel punto starà a te decidere se prendere il tuo iPhone per rispondere, mandare un messaggio direttamente dallo smartwatch (sfruttando la dettatura vocale, le emoticons o le frasi fatte di Apple) o ignorare il tutto.

SÌ: UN’INTERFACCIA TUTTA NUOVA
Ricordi quando hai appoggiato per la prima volta le mani sul touch screen di un iPhone? Quella sensazione di incredulità nello scoprire che i tuoi polpastrelli avevano un potere magico su un dispositivo elettronico? Ecco, Apple vuole regalarti un’altra esperienza di quel tipo. Coinvolgendo, questa volta, tutti i tuoi sensi, o quasi: il nuovo Watch lo potrai infatti toccare come un iPhone o forse meglio (a quanto pare il nuovo Watch è capace di sentire la differenza di pressione fra un semplice tap e una pressione decisa), lo potrai “navigare” attraverso la rotellina (Apple la chiama "corona digitale"), ci potrai dialogare (Siri è è già dentro l'orologio) o semplicemente stare a guardare: il nuovo Watch dispone infatti di un sistema di alert automatici (Glance) che condensano le informazioni più importanti in schermate singole da leggere al volo.

SÌ: UN'INFINITÀ DI APPLiCAZIONI A PORTATA DI MANO
Notifiche a parte, il vero plus del nuovo Apple Watch sta nella sua apertura alle applicazioni. Qualcosa è già integrato all’interno del telefono - ci sono, fra le altre, due app per monitorare l’attività fisica, le mappe, il calendario, il meteo, un visualizzatore di foto, il calendario, un raccoglitore di biglietti e carte di imbarco (Passbook) e un utile mirino elettronico per guardare cosa sta inquadrando il tuo iPhone - ma il più arriverà dagli sviluppatori. Apple ha già messo a disposizione dei programmatori un kit di sviluppo dedicato (WatchKit) per creare applicazioni, non necessariamente identiche a quelle presenti su smartphone. Scommettiamo che ne vedremo delle belle?

NO: UN DESIGN CHE CONVINCE A METÀ
Sarà che in questi anni Johny Ive ci ha abitutato troppo bene, sarà che con questi smartwatch cominciamo un po’ a farci l’occhio, fatto sta che sulle prime questo Watch non ci ha fatto sobbalzare dalla sedia. Intendiamoci, si tratta di un prodotto molto ben costruito, solidissimo e disponibile in molte combinazioni; ma da chi ha progettato l’iPhone, l’iPod e tanti altri prodotti iconici del nostro tempo ci aspettavamo forse qualcosa di più. Va da sé che qui si entra nella sfera del soggettivo. Ma è innegabile che l’Apple Watch (così come tutti gli altri smartwatch) debba convincerci del paradosso di un dispositivo innovativo e ipertecnologico nascosto in un oggetto - l’orologio - che più anni dei nostri nonni. Ci vorrà tempo, e forse un pizzico di coraggio in più per farne un pezzo ancora più unico e originale.

NO: UN ALTRO DISPOSITIVO DI CUI PRENDERTI CURA
Come se non bastasse il PC, lo smartphone e il tablet, ora ecco pure lo smartwatch, anzi il Watch. Un altro dispositivo da portarti appresso, da lucidare e soprattutto da ricaricare (a proposito: Apple non ha ancora rivelato quale sarà l’autonomia del suo orologio, il che secondo molti non è un buon segno). Insomma fissatelo bene in testa: nella tua vita ci sarà un nuovo cucciolo tecnologico tutto da curare. Significa che dovrai mantenerlo (nel senso di curare la sua manutenzione), che dovrai ricordarti il suo personalissimo caricatore a induzione magnetica quando esci di casa per più di un giorno e che dovrai depositarlo nella cassetta degli oggetti quando passi il check-in dell’aeroporto. Sei disposto a fare questi “sacrifici”?

NO: IL PREZZO
Diciamo la verità: dopo aver tirato la cinghia per acquistare il tuo iPhone nuovo di pacca, l’idea di tirar fuori altri 350 euro proprio non ti esalta. Soprattutto in considerazione del fatto che questo è pur sempre un accessorio. Certo, pochi altri gadget a questa cifra (orologi compresi) possono offrire ciò che mette sul piatto - o meglio, sul polso - il nuovo Watch, sia in termini di funzionalità digitali sia per ciò che riguarda il valore dell’oggetto in sé (da leggere questo interessante articolo scritto da un esperto di orologi meccanici). Ma il punto è un altro: l’orologio di Apple può davvero cambiare la tua vita così come ha fatto l'iPhone in questi anni?

 

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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