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Marco Morello
Tecnologia

iPhone 6S, la pagella della fotocamera

Abbiamo messo alla prova il nuovo occhio elettronico del melafonino in una dozzina di situazioni di utilizzo tipico. Ecco quali voti ha preso

Della fotocamera dei nuovi iPhone tutti si sono dilungati a raccontare la possibilità di girare i video in 4K e la funzione «Live Photos», che rende vive le immagini arricchendole di suoni e movimenti. Riconosciuto e apprezzato questo doppio salto in avanti, è innegabile che ognuno di noi continui a usare l’obiettivo del proprio smartphone per realizzare scatti tradizionali, statici, pronti per i social network o per arricchire il bagaglio dei propri ricordi personali.

Ecco perché abbiamo deciso di mettere alla prova il sensore della fotocamera iSight, che non solo è passato a 12 megapixel, 4 in più della generazione precedente, ma promette immagini più nitide persino in situazioni di luce non proprio entusiasmanti.

Lo abbiamo fatto scegliendo una dozzina di situazioni tipiche, sotto un sole accecante o all’ombra di una lampadina fioca; in casa o con un enorme paesaggio davanti; con soggetti statici come un paio di scarpe o in corale movimento come gli spettatori di uno stadio. Senza pretesa di essere esaustivi (e però sì, il cibo c’è anche), senza alcun filtro o correzione o accortezza particolare. Con totale naturalezza. Per mostrare l’effetto che fa puntare e scattare con il nuovo iPhone.

Paesaggio all'aperto con soggetti misti

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I colori delle foglie sono identici agli originali, mentre le costruzioni in secondo piano si armonizzano con l’albero creando un senso di profondità credibile. L’immagine potrebbe essere pubblicata su Instagram anche senza applicare filtri.

Voto: 5/5

Paesaggio all'aperto con soggetti distanti

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Qualcosa si perde con lo skyline di Manhattan. Il cielo è sereno, la luce è buona, ma i profili dei grattacieli virano un tantino troppo verso lo sfumato. Comunque, il risultato è di livello ben più che accettabile.

Voto: 3/5

Paesaggio notturno

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Questa foto avrebbe messo in seria crisi persino una reflex da migliaia di euro. Luce artificiale che arriva da dietro, da davanti dal palazzo, da due diversi colori dalle piante. La resa è appena un po’ spenta, con qualche sbavatura sul verde delle foglie, ma è uno scatto nel complesso riuscito.

Voto: 4/5

Cibo in un ristorante con luci artificiali

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Sfoca un tantino dove il brodo s’addensa, ma i dettagli ci sono tutti e la plasticità dei ramen non è smantellata. Fedeli i colori. Foto appetitosa.

Voto: 4/5

Cibo in un ristorante con luci naturali

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Il giallo delle uova strapazzate, i chiaroscuri croccanti della pancetta, le ombre, il bianco del piatto. Niente da dire, anche le briciole sono a fuoco.

Voto: 5/5

Paesaggio al tramonto

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Lo scatto peggiore della rassegna, senza dubbio. Il palloncino con il cuore al centro è quasi indistinguibile, i profili degli edifici sono spenti tanto quanto la discesa del sole. Colpa del telefono ma anche e soprattutto nostra. La sensibilità dell’occhio elettronico è sempre inferiore rispetto a quello umano. Mai attendere l’ultimo momento in un tramonto, il rischio è perdere troppe sfumature. Sebbene questa immagine si riscatti per un'intrinseca, leggera poesia.

Voto: 3/5

Dettaglio notturno di un monumento

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Anche qui la messa a fuoco non è perfetta, ma le ombre sono all’altezza delle aspettative e comunque profondità e rotondità del soggetto sono rispettate.

Voto: 3/5

Primo piano senza flash

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Ovvero uno «still life», la raffigurazione di un oggetto inanimato isolato da altri contesti. Qui senza luci particolari (la lampadina di un salotto) e senza nemmeno uno sfondo bianco, ma con un pavimento che un minimo disturba il sensore. Eppure. Eppure i colori sono perfetti, né troppo accesi né troppo spenti. Realistici. Guardare la «N» del logo e le stringhe in particolare per accorgersene.

Voto: 5/5

Primo piano con flash

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Qualcosa si perde, o meglio invece eccede, accendendo il flash. È vero che i colori sono più vividi, ma si avverte qualche disturbo complessivo. Sebbene l’effetto d’insieme sia ancora molto buono.

Voto: 4/5

Interno con luci miste

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Una foto che sembra uscita da una rivista di design o dal catalogo di un negozio d’abbigliamento. Dall’esterno filtra la luce del sole, un paio di lampadine accendono il lavandino, un’altra sullo sfondo a destra accentua la profondità. Tutto è a fuoco. E il semibuio nello specchio non disturba, anzi ravviva l’insieme. È uno scatto casuale, venuto così al primo tentativo come tutti gli altri. Il che lo rende ancora più splendido.

Voto: 5/5

Stadio con luci artificiali

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Il campo è perfetto, assolutamente perfetto, gli spalti invece no, la coreografia della Champions League lo è a metà. Nell’insieme non è una bellissima foto, ma nonostante le fonti di luci plurime e ben visibili nell’immagine, non è da cancellare. Anzi.

Voto: 3/5

Stadio con luci naturali

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Benissimo invece con stadio vuoto ripreso dal basso. La scritta «Real Madrid» è tanto leggibile, gli spalti ben dettagliati. E se sembra un poco spenta, è per l’eccesso di nuvolosità nel cielo. Anzi, l’iPhone con la messa a fuoco automatica è riuscito anche a guadagnare qualcosa.

Voto: 5/5

Il verdetto

L’ultimo iPhone è equipaggiato con un’ottima fotocamera, in grado di garantire scatti molto buoni anche a chi non vuole perdere un secondo a modificarli o a giocare con le impostazioni. Tutto facile quando c’è il sole, ma il livello resta elevato sotto le nuvole o la luce naturale. Nessun disastro al buio o semibuio (senza però aspettarsi capolavori), davvero notevole la resa con i primi piani anche senza flash. Per chi non ha pretese ed esigenze professionali – e ingenuo sarebbe affidarle a uno smartphone per quanto top di gamma – la prova è più che superata.

Media voto: 4/5

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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