Huawei pensa a un sistema operativo tutto suo
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Huawei pensa a un sistema operativo tutto suo

La società cinese medita a un piano B per smarcarsi da Android. Ma anche per avvicinarsi ad Apple

La notizia è di quelle che fanno rumore: Huawei starebbe lavorando sotto traccia per sviluppare un’alternativa ad Android, un sistema operativo tutto suo da utilizzare per la propria gamma di dispositivi mobili (perlopiù smartphone e tablet).

L’idea della casa cinese, stando a quanto rivelato dalla fonte, sarebbe quella di smarcarsi da un partner che – per quanto affidabile e ormai riconosciuto a livello mondiale - impone comunque dei vincoli. In questo senso, l’uscita di un sistema operativo a marchio Huawei andrebbe preso sì come un tentativo di allontanarsi da Google ma anche di avvicinarsi ad Apple, e al suo modello di business.

Proprio in quest’ottica va letta la recente decisione della società di assumere Abigail Brody, ex direttrice creativa di Apple, ora a capo della divisione che disegna le interfacce utente di Shenzen.


Non sarebbe la prima volta – va detto – che una società legata ad Android si lancia in un’avventura in solitaria. Già in passato, altri big del settore (è il caso ad esempio di Samsung con Tizen) hanno provato a confezionare la loro personalissima piattaforma fatta in casa, andando però a scontrarsi con alcune problematiche di fondo, prima fra tutte la scarsa propensione degli sviluppatori a cimentarsi su un nuovo “spartito”.

Di certo, la crisi sempre più inarrestabile di Windows Phone e BlackBerry, potrebbe ingolosire tutti quei programmatori che sono alla ricerca di opportunità più esclusive in un panorama ormai saturo di applicazioni. Prima che ciò accada, però, Huawei dovrà dimostrare di avere le spalle abbastanza robuste per essere quel terzo polo alternativo all’asse iOS-Android che tutti stanno ancora aspettando.


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Roberto Catania

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