Richard Yu Huawei IFA 2017
Tecnologia

Huawei: perché il Mate 10 sarà uno smartphone più "umano"

Grazie al nuovo processore Kirin 970, il nuovo top di gamma della casa cinese promette livelli di elaborazione mai visti prima su un telefono

Il 16 ottobre, a Monaco, Huawei presenterà il suo nuovo top di gamma, il Mate 10. L’annuncio è di quelli che fanno già rumore e non solo perché di mezzo c’è il successore del Mate 9, forse il miglior smartphone mai partorito dal marchio cinese, ma anche perché si tratta del primo telefono equipaggiato con Kirin 970, il nuovo chipset della casa dotato di intelligenza artificiale.

Rivoluzione NPU

Per esaltarne le doti si è mosso nientemeno che il CEO della società, Richard Yu, che in una conferenza stampa istituita in occasione dell’IFA di Berlino ha parlato di un vero e proprio step evolutivo nella storia dei dispositivi mobili: il nuovo Mate e tutti i prossimi telefonini  Huawei dotati di unità di elaborazione intelligente, ha spiegato il numero uno della società cinese, sapranno anticipare le necessità degli utenti in tempo pressoché reale.

Merito dei nuovi chipset a calcolo neurali, le cosiddette NPU, unità di elaborazione che proprio grazie all’iniezione massiccia di intelligenza artificiale promettono prestazioni fino a 25 volte superiori e un'efficienza 50 volte maggiore rispetto alle normali CPU.

Potrà elaborare fino a 2000 immagini al minuto

Per avere un’idea delle prestazioni di questi processori - ha esemplificato Yu - bisogna pensare a uno smartphone capace di elaborare circa 2000 immagini al minuto, praticamente un ordine di grandezza in più rispetto ai trazionali telefonini di ultima generazione. Ma non solo. L’impiego di una nuova famiglia di processori ispirati dal cervello umano consentirà di ottimizzare i consumi energetici e di migliorare tutti processi di sicurezza che prevedono un’elaborazione in tempo reale.

"Il cloud è troppo distante dalle operazioni" - ha sottolineato il numero uno di Huawei - "per eseguire mansioni con tempi di risposta al millisecondo occorre avere l’intelligenza artificiale anche a bordo del dispositivo".

Solo quest’ultima è infatti in grado di “ragionare” in tempo reale e in maniera percettiva proprio come farebbe il cervello umano. Se i sensori producono una grande quantità di dati in tempo reale, insomma, gli smartphone del futuro - supportati da chip con forti capacità di elaborazione - potranno offrire servizi veramente personalizzati anticipando di fatto le esigenze degli utenti.

"Così" - ha chiarito a Panorama.itJames Zou - presidente di Huawei Italia - "quando cercheremo di scattare una foto al tramonto piuttosto che un ritratto, sarà lo smartphone stesso a suggerirci dove posizionarci per avere il risultato migliore. Il chipset a calcolo neurale è infatti in grado di calcolare istantaneamente dove siamo collocati rispetto alla scena e come spostarci per riuscire a catturare la luce migliore".

Huawei Mate 10Il nuovo Mate 10 in un rendering mostrato da Richard Yu, CEO di Huawei, in occasione dell'IFA di BerlinoRoberto Catania

4,5G e display senza cornici per battere l'iPhone 8 (e il Galaxy S8)

La presenza di un chipset di nuova generazione non sarà l’unica grande novità attesa sul prossimo Mate 10. Nell’anticipazione di IFA, Huawei ha anche rivelato che il dispositivo in arrivo supporterà le reti 4,5G per connessioni ultra rapide fino 1,2 Gbps (su reti opportunamente aggiornate) e che utilizzerà un nuovo processore di segnale per la fotocamera doppia con sistema di messa a fuoco ibrida per scatti in condizioni di bassa luminosità e in movimento.

Novità anche sul piano del design. In una slide mostrata proprio sul palco di Berlino, Yu ha lasciato intravedere la sagoma di un telefono privo cornici, un po’ come impone il trend stilistico del momento. 

L’obiettivo, pare chiaro, è immettere sul mercato un prodotto che non abbia nulla da invidiare al Samsung Galaxy S8 e all'imminente iPhone 8, i due smartphone più desiderati dall'utenza facoltosa. Dopo aver conquistato la fascia medio-bassa del mercato Huawei vuole puntare in alto. E non potrebbe essere altrimenti visto l'obiettivo (dichiarato) di diventare il numero 1 dei produttori mondiali di telefonini

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Richard Yu, CEO di Huawei, in occasione dell'IFA di Berlino

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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