Google Physical-Web, una sola app per dominarle tutte
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Tecnologia

Google Physical-Web, una sola app per dominarle tutte

Quando tutti gli oggetti saranno connessi, con l'internet delle cose, come faremo a interfacciarci con essi? Google ha un'idea

Ho un compito per voi: immaginatevi un mondo in cui ogni dispositivo e macchinario con cui avete quotidianamente a che fare, sia in grado di inviare e ricevere informazioni dalla rete.

È uno dei tanti potenziali scenari aperti dalla cosidetta Internet delle cose, un orizzonte che si sta avvicinando a passo sostenuto e per cui tutte le aziende dell’hi-tech stanno preparando strategia.

Immaginatevi un mondo in cui le pompe di benzina, i distributori automatici di merendine e i parchimetri siano connessi tra loro e possano interfacciarsi con il tuo smartphone. Immaginate di poter pagare un pieno di benzina semplicemente usando il telefonino, immaginate che un parchimetro comunichi al vostro smartphone quando la sosta che avete pagato al parcheggio sta per scadere, immaginate che la colonnina degli orari di una fermata del bus comunichi al tuo cellulare fra quanto arriva il prossimo pullman per Linate.

Ecco, ora immaginate di dover installare un’app differente per ognuna di queste operazioni.

A quanto pare, Google ci ha pensato prima di voi, e sta già approntando una soluzione per evitare ai primi utenti dell’internet delle cose di ritrovarsi con uno smartphone intasato di nuove applicazioni.

La ricetta di Google si chiama Physical-Web e prevede di dotare ogni oggetto fisico di un indirizzo web, così che un utente possa interfacciare il proprio telefonino con una moltitudine di oggetti “smart” utilizzando una sola app omnicomprensiva.

Naturalmente, quella sola app omnicomprensiva verrebbe sviluppata da Google, ed è qui che casca un asino bello ciccione.

Se infatti il problema individuato dall'azienda di Mountain View è reale e la soluzione efficace (utilizzare una sola app per ricevere informazioni dagli oggetti connessi faciliterebbe l’avvicinamento dell’utenza a queste nuove funzionalità), il corollario della sua ricetta è che Google avrà il coltello dalla parte del manico e potrà godere di tutti i vantaggi derivanti dal gestire un sistema che può tornare utile in primo luogo alle compagnie pubblicitarie, che avrebbero a disposizione una piattaforma del tutto inedita per tempestare gli utenti di offerte personalizzate e geolocalizzate.

Esiste poi un problema di sicurezza, dal momento che un’app come Physical-Web metterebbe in connessione gli smartphone di migliaia di persone con svariate tipologie di oggetti “intelligenti”. Da questo punto di vista Google rassicura che, mentre anche se gli oggetti sapranno “parlare” non necessariamente dovranno “ascoltare”.

Una rassicurazione che, nell’era post-NSA, più che confortare riesce a mettere i brividi.

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Fabio Deotto