Google Glass, le app più controverse
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Google Glass, le app più controverse

Dopo il porno, dubbi su Winky, Skitch e persino Evernote. Google Glass sarà utile o solamente invadente?

Non solo pornografia: qualcuno si è preso la briga di esaminare le applicazioni annunciate perGoogle Glass, per segnalare quelle potenzialmente "a rischio" per qualche motivo.
E tra le più controverse non ci sono solo quelle per adulti come il famigerato "Tits and Glass", lanciato e rapidamente ritirato da MiKandi (che però punterebbe a ripresentare il prodotto in forma diversa e comunque a tentare di introdurre altre applicazioni "per soli adulti" per gli occhiali di Google); ma anche altre cose apparentemente più innocue e insospettabili come Winky o addirittura Evernote.

Prendiamo quest'ultima: cosa dovrebbe esserci di male in un programmino di successo, utilizzato già su altre piattaforme - da Windows a Blackberry, da Android a iOS - per raccogliere appunti, immagini e altro materiale?

Niente, se non fosse che Evernote (che è parte del pacchetto gratuito Glassware messo a disposizione da Google), abbinato ai famigerati occhiali, potrebbe diventare lo strumento definitivo per imbrogliare a scuola (!). La cosa farà un po' sorridere, ma c'è chi ha fatto questo tipo di riflessione: già oggi un terzo e più degli alunni a scuola copia durante il compito o l'esame grazie agli smartphone. Gli occhiali di Google peggiorerebbero non poco la situazione.

Ma più che altro dovrebbe essere il buon senso a dirci che - anziché proibire un'applicazione di per sé innocua e persino utile - sta alla scuola ed all'insegnante vietare la presenza in classe di aggeggi tecnologici di qualsiasi genere e vigilare sul loro utilizzo da parte degli studenti. Peraltro, se già ci sono locali pubblici che negli Stati Uniti hanno annunciato la messa al bando di occhiali Google e dispositivi simili, è logico prevedere uno sviluppo del genere anche a scuola.

Più concreto il rischio posto da Winky, app creata da Mike DiGiovanni, che riconosce il battito delle ciglia e quindi consente di scattare una foto letteralmente "in un batter d'occhio"; fotografare con gli occhiali di Mountain View richiede un comando vocale del tipo "Google Glass, scatta una foto" oppure premere un pulsante sul pannello dei comandi. Un'applicazione del genere - per quanto comoda - si presta ad utilizzi molesti e a pesanti intrusioni nella privacy di chi ci circonda. Peggio, la foto potrebbe essere condivisa all'istante sui social network e persino decorata con scritte varie grazie a Skitch, app per editare immagini anch'essa inclusa nel pacchetto Glassware. Insomma, violazioni di privacy e bullismo potenzialmente dietro l'angolo.

Onestamente, quanto ai contenuti per adulti, il rischio maggiore ci sembra un altro: scontri tra pedoni o peggio automobilisti, distratti da immaginine e filmati "senza veli" che gli scorrono davanti.

Quest'ultima se volete è una battuta, ma solo fino a un certo punto: pensiamo a quanti incidenti (anche di una certa gravità) si verificano ogni anno per la distrazione di chi scrive SMS alla guida della propria auto o, peggio, di un mezzo pubblico.

Viviamo un'epoca di grande innovazione tecnologica, in cui sembra che tutti possano comunicare con tutti all'istante, le auto potranno presto volare (negli USA c'è chi è a buon punto in questo settore ) e cose come Glass e iWatch renderanno disponibili a tutti i gadget che un tempo si vedevano solo nei film di 007 . Ma se vogliamo è anche un'epoca di grandi delusioni tecnologiche, categoria in cui accessori come i Google Glass rischiano concretamente di finire: perché le problematiche suscitate dai droni volanti in grado di effettuare riprese video, ma anche più banalmente le piccole, quotidiane violazioni di privacy che si verificano nei social network ci riportano coi piedi a terra, in un prossimo futuro forse più noioso e decisamente meno simile a quello dipinto negli anni '60 nei cartoni animati dei Jetsons...

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