Gmail Inbox, 5 cose da sapere
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Gmail Inbox, 5 cose da sapere

Una nuova app Google che promette di semplificare la gestione dell'account, utilizzando un approccio simile a quello di Now. App di Gmail presto in pensione

Sono passati ormai dieci anni da quando Google ha lanciato il proprio servizio email. Era il 2004 e il web aveva un aspetto molto diverso da quello attuale. La rivoluzione social era alle porte, YouTube doveva ancora stravolgere il mondo dei video online e gli smartphone erano ancora in fase embrionale.

Oggi, dieci anni dopo, contrariamente alla previsioni (e alle speranze) dei colossi del web, i veri centri nevralgici della vita online per gli utenti non sono i social network (Facebook e Google ci provano da anni a trasformare le proprie piattaforme social in hub comprensivi di ogni servizio), bensì gli account email. Gli utenti li utilizzano per la corrispondenza, certo, ma anche per raggruppare le notifiche dei vari social network, dei servizi a cui sono iscritti, per tenere traccia degli impegni presi, dei biglietti di viaggio acquistati, lo utilizzano per archiviare file importanti, e spesso come surrogato di un’app calendario.

Non stupisce quindi che Google abbia deciso di mescolare un’altra volta le carte sul tavolo della partita email lanciando Inbox, un’app mobile che promette un servizio all’altezza delle diversificate esigenze dell’utenza. Ecco come funziona in breve.

1. Bundles: un’organizzazione automatica dei contenuti
Inbox passa in rassegna il contenuto delle email ed è in grado di separare in maniera funzionale le mail promozionali da quelle relative a prodotti acquistati (magari su Amazon o Ebay), dalle informazioni relative ai tuoi viaggi. Inoltre, esiste la possibilità di “educare” l’app affinché smisti automaticamente la posta nelle varie categorie, tra cui quelle create dall’utente.

2. Highlights: quello che serve, senza doverlo cercare
Sulla carta, Inbox si presenta come un’estensione applicativa di quel Google Now che ancora deve raggiungere piena maturazione. A partire dalle tue mail e dalla tua attività nell’ecosistema Google, Inbox sarà in grado di mettere in evidenza le informazioni più importanti (una scadenza imminente, le informazioni relative a un viaggio etc.), senza che tu debba andarle a setacciare in mezzo alla montagna di email che ricevi ogni giorno.

3. Reminders e Assist: un cervello che pensa al posto tuo
Inbox consentirà di settare dei promemoria e di tenerli sempre in bella vista mentre si utilizza l’app. Non solo, una volta informata sulle tue scadenze e priorità, l’app è in grado di fornirti informazioni e materiali che non sono contenute nelle tue email ma che potrebbero esserti utili, ad esempio: il link per il check-in online all’approssimarsi di un volto che hai prenotato.

4. Snooze: l’ultima parola spetta all’utente
Il timore principale degli utenti di fronte alle capacità di Google Now era l’invadenza: chi vorrebbe un grillo parlante sulla spalla che lo disturba nei momenti meno opportuni? Per questo, Inbox avrà la funzionalità Snooze, che consentirà, se un Assist o un’altro tipo di contenuto viene presentato in un momento poco consono, di rimandare la notifica a un altro momento (o a un altro luogo, ad esempio: quando arrivi in ufficio) con un solo colpo di dito.

5. Inviti: per la versione ufficiale bisognerà aspettare
Per il momento, Inbox è disponibile per Android, iOS e desktop ma solo su invito (che si può richiedere sul sito). Almeno all’inizio funzionerà in sincrono con Gmail, il che significa che si potrà decidere di utilizzare l’una o l’altra app senza problemi. In futuro, però, se l’operazione va a buon fine, è probabile che Inbox prenderà il posto di Gmail sul trono delle app email.

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Fabio Deotto