Galaxy Fold
Tecnologia

Smartphone pieghevole, riuscire dove il tablet ha fallito

Il Galaxy Fold di Samsung è solo il primo di una lunga serie di dispositivi destinati a cambiare il modo con cui utilizziamo un telefonino

Qualche giorno fa, Samsung ha svelato il suo telefono più ambizioso: il pieghevole Galaxy Fold.

Questo ibrido, abilitato per il 5G, sarà venduto a circa 2 mila dollari e dovrebbe arrivare negli scaffali a maggio. Anche per chi segue da vicino l'industria degli smartphone, l'annuncio è stato una vera sorpresa, una rarità in questi giorni. Sebbene molte persone sapevano che un telefono pieghevole era all'orizzonte, non pareva così vicino, distante solo un paio di mesi.

Presentazione anticipata

La maggior parte lo attendeva all'imminente Mobile World Congress, ma la compagnia coreana ha deciso di accorciare i tempi, proprio per attirare più gente possibile allo stand preparato in terra iberica.

Il Galaxy Fold è un telefono certamente di nicchia, con un cartellino che lo mette ben oltre la portata di molti portafogli. Eppure, gli smartphone pieghevoli hanno il potenziale per riuscire dove i tablet hanno fallito. Sono passati quasi nove anni da quando Apple ha introdotto per la prima volta l'iPad; un oggetto che ha sicuramente avuto il suo seguito ma che ha perso un po' dell'appeal iniziale.

Tablet in perdita

Negli anni, le vendite sono crollate di continuo, precisamente sempre negli ultimi quindici trimestri, che vuol dire quasi quattro anni di fila con una curva in picchiata. Perché? Gli analisti hanno diverse risposte, che vanno dalla mancanza di ottimizzazione della app alla convinzione che il mercato sia stato cannibalizzato dall'aumento dei portatili e 2-in-1, in convertibili che si trasformano in dispositivi peculiari a seconda delle necessità, con o senza tastiera connessa.


Di certo, un fattore importante è che la maggior parte di noi non vuole portare con sé più aggeggi che svolgono generalmente le stesse funzioni. Dopo tutto, i tablet non sono altro che grossi smartphone, spesso con processori identici. Gli unici fattori di differenziazione sono lo schermo più grande e l'assenza di una connessione cellulare integrata.

Tuttofare foldable

Innovazioni come il Galaxy Fold puntano proprio in questa direzione: il mix di competenze hardware e software. All'improvviso la luce: non servono più due device, non c'è più bisogno di attivare l'hospot dal cellulare, dotarsi di uno zaino o un borsello: tutto entra nella tasca dei pantaloni, forse un po' stretto, ma dovrebbe starci.

È anche vero che Samsung ha pensato molto a come il Galaxy Fold funzionerà a livello di tablet. Il punto di forza è il multitasking: email, browser, Spotify o YouTube, non temono più finestre aperte l'una al fianco dell'altra, senza la pesantezza di un sistema operativo desktop ma nemmeno le restrizioni di un OS mobile.

Prezzo giusto?

L'iPad di prima generazione aveva un prezzo iniziale che, anche se non a buon mercato, era raggiungibile per molti, tanto da consentire ad Apple di vendere 15 milioni di unità. Questo ha permesso di creare un settore che semplicemente prima non esisteva. I telefoni pieghevoli sono portatori di una rivoluzione simile, seppur molto diversi. Il Galaxy Fold, ad oggi l'unico di cui conosciamo il prezzo, costa 300 euro in più dell'iPhone più costoso. Ciò va al di là del puro lusso e garantisce che il modello resti una sorta di freccia d'argento per i cosiddetti "early-adopters", coloro che comprano prima di tutti le innovazioni in vendita.

In attesa della massa

Ma forse è solo questione di tempo prima che la tecnologia diventi abbastanza di massa da consentire ad altre aziende di produrre le proprie versioni. Abbiamo visto un fenomeno simile con il notch. Pochi mesi dopo che Apple ha presentato l'iPhone X, altri marchi, come Asus, hanno svelato i loro esemplari con tacca. Probabile che i foldable abbiano bisogno di più tempo per raggiungere il successo ma anche con una crescita lenta, c'è una reale prospettiva di rimanere a lungo, a differenza dei tablet.

Ma c'è dell'altro: il Galaxy Fold può essere collegato ad uno schermo esterno e, con il DeX, usato a mo' di computer, una tecnologia finalmente matura. Il che vuol dire che si va anche oltre la dicotomia tra smartphone e tablet, avendo tra le mani anche un piccolo notebook, potente e versatile. Chiamiamolo pure 3-in-1.

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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