FireChat: cos’è e come funziona
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FireChat: cos’è e come funziona

Le proteste ad Hong Kong finora hanno un solo vincitore: l’app di messaggistica che non ha bisogno di internet

Arriva da San Francisco l’app che permette ai ragazzi in piazza a Hong Kong di comunicare senza troppi problemi. Si tratta di un servizio che sfrutta il Multipeer Connectivity Framework, ovvero un sistema che è stato introdotto da Apple con iOS 7 e che permette di creare diversi ponti di comunicazione tra dispositivi, usando il Bluetooth e il Wi-Fi. In pratica nelle strade di Hong Kong (e ovunque ci siano almeno due persone che usano FireChat) si viene a creare una specie di rete “locale“, come quella che si può stabilire in casa connettendo al proprio router diversi oggetti quali smartphone, tablet, hard disk, Chromecast e così via, con il vantaggio di non avere un ripetitore centrale che può essere disattivato (in casa è il router).

Questo perché il Multipeer Connectivity Framework usa il sistema mesh network, ovvero una rete “a maglia” con cui i messaggi possono vagare da un telefono all’altro tramite il supporto a Bluetooth e Wi-Fi, facendo a meno della connessione internet. Ha un raggio di azione di 70 metri ma, usando tanti smartphone, la rete si può allargare fino a raggiungere diversi chilometri. Mai come in questo caso è vera l’affermazione secondo cui più si usa FireChat più il suo servizio può assumere valore e significato. Pensate al poter inviare dei messaggi agli amici come si farebbe con WhatsApp o Messenger ma senza dover ricorrere alla connessione dati. Una possibilità che assume i contorni del necessario quando qualcuna di queste reti è sotto attacco informatico e irraggiungibile, o nel caso in cui siano proprio i governi a chiuderne i rubinetti.

Lamuel Chung

Attualmente sono più di 100 mila le persone che hanno scaricato FireChat su iOS e Android ed  almeno 33 mila coloro che la usano con una certa frequenza, senza riscontrare rallentamenti o problemi di sorta. Oltre a funzionare come servizio di messaggistica uno-a-uno, FireChat permette anche di creare delle chat di gruppo (come i competitor più famosi) e condividere con i contatti file audio e video. Insomma tutta la potenza delle piattaforme già conosciute ma con il surplus di non dover ripiegare su metodi alternativi nel caso di problemi alla rete internet.

Il potenziale dell’app è evidente. Durante la scorsa primavera è stata usata dagli studenti a Taiwan del Sunflower Movement per organizzare le proteste contro il governo cinese, reo di aver fatto passare l’accordo commerciale denominato “CSSTA” senza aver prima attesa una ratifica dalle autorità taiwanesi. Il successo per FireChat è assicurato: non dipende dalle connessioni di rete, non può essere fermata, spenta o delimitata. L’unico metodo per contrastarla sarebbe interferire con le connessioni Bluetooth e Wi-Fi, con strumenti come gli jammer il cui utilizzo è vasto in ambito militare. Magari le autorità di Hong Kong ci stanno già pensando.

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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