Dropbox non è più (solo) un cloud storage
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Dropbox non è più (solo) un cloud storage

Dalla gestione organizzata delle foto alla collaborazione online; ecco come si arricchisce il popolare servizio di archiviazione online

C’era una volta Dropbox, il servizio che ti faceva scoprire cosa significa salvare un contenuto sul cloud e ritrovarselo sincronizzato su tutti i dispositivi. Quel servizio, intendiamoci, c’è ancora. Con i suoi 275 milioni di utenti Dropbox resta uno dei sistemi di archiviazione più utilizzato sul Pianeta o, meglio, sulle nuvole. Ma alla luce delle novità che continuano ad arricchire il nucleo funzionale del software, possiamo senz’altro dire che l’applicazione creata da Drew Houston e soci sia un’altra cosa rispetto all’originario “scatolone” per il file hosting lanciato nel 2008.

Lo potremmo quasi definire il primo vero esempio di "social storage", qualcosa che sta a metà strada fra l’archiviazione cloud e il social networking. Un servizio nel quale il salvataggio su server remoti è solo la parte centrale di un vero e proprio ecosistema di applicazioni pensate per snellire la nostra vita digitale. L’ennesima conferma di questa tendenza l’abbiamo avuta ieri con l’annuncio di alcune nuove funzionalità pensate proprio per aumentare l’impatto sociale del brand. Ecco nello specifico di cosa si tratta.

CAROUSEL, UN NUOVO MODO DI ORGANIZZARE LE FOTO (E I VIDEO)
Dropbox, ce ne siamo accorti in questi anni, ha capito che le persone fanno fatica a gestire l’enorme quantità di foto e video sfornati dai loro telefonini intelligenti. Così dopo averci mostrato la funzione di importazione automatica delle immagini, il servizio annuncia ora Carousel, un’applicazione figlia di un’acquisizione completata circa un anno e mezzo fa, e che nelle intenzioni della società porterà in dote un nuovo modello di gestione più “ordinata” dei file multimediali.

Carousel - in pratica- acquisisce le foto automaticamente dal rullino dello smartphone (si comincia dall’iPhone e dai telefonini Android) e li organizza in una galleria molto piacevole da sfogliare (sia in verticale, sia - più velocemente - in orizzontale). La parte più interessante dell’app sta però nelle sue funzioni di condivisione: le foto e i video salvati su Carousel possono essere infatti visualizzati su Web, ma anche essere condivisi (singolarmente o a gruppi) via email o attraverso la rubrica del telefono. Il tutto in maniera piuttosto veloce (leggasi touch) e con la possibilità di aggiungere commenti proprio come si confà ai migliori sistemi di chat da cellulare.

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PROJECT HARMONY, IL CLOUD DIVENTA COLLABORATIVO
Fra le novità appena presentate ce n’è anche una che mira esplicitamente al mondo lavorativo e che di fatto va a colmare una lacuna atavica di Dropbox sul versante delle opzioni di collaborazione e condivisione online dei documenti. Si chiama Project Harmony ed è una feature che consente di gestire in modo ottimale il flusso delle revisioni dei documenti Office condivisi (Word, Excel e PowerPoint). La funzione - che arriverà fattivamente a fine anno - replica in linea di principio quanto fatto da Google prima sui suoi Documents e poi su Drive, con l'aggiunta alcune interessanti risorse: fra queste, spicca la possibilità di lavorare sullo stesso file modificato da sistemi operativi differenti o da differenti versioni di Office.

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MAILBOX SBARCA SU ANDROID
Nell’opera di arricchimento della piattaforma va sottolineato l’arrivo di una nuova versione di MailBox per sistemi operativi Android e per il mondo desktop (quest'ultima arriverà però solo in un secondo momento). Si tratta - per chi non lo conoscesse - di un tool molto pratico per la gestione della casella di posta e in particolare per l’archiviazione e la cancellazione rapida dei messaggi. Fra le nuove funzionalità del servizio segnaliamo Auto-Swipe, un sistema che apprende dalle abitudini dell'utente trasferendo in modo automatico le mail indesiderate e posponendo le email alle quali non è possibile rispondere per averle a disposizione in un secondo momento. 

 

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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