Realtà virtuale: una rivoluzione chiamata iPhone
Wyatt Wellman, Flickr
Tecnologia

Realtà virtuale: una rivoluzione chiamata iPhone

Apple ha ottenuto un brevetto per un visore molto simile ai Gear VR ma in grado di avere un impatto devastante sul mercato. Ecco come è fatto

Gli occhialini per la realtà virtuale più in voga del momento sono sicuramente i Gear VR di Samsung. Sebbene non siano privi di limitazioni (si possono usare solo col Note 4) al momento rappresentano la scelta migliore per chi vuole immergersi nella realtà virtuale con il proprio phablet senza aspettare che arrivi Oculus. Il funzionamento dei Gear VR è molto semplice: si apre lo sportellino posteriore, si infila dentro un Galaxy Note 4 (e solo quello) con il display rivolto verso gli occhi di chi li indossa e si fa partire una delle tante app 3D che già popolano il Play Store.

L'inganno virtuale

La sovrapposizione dello sguardo nelle due lenti interne crea una visione stereoscopica con la quale vivere ambienti interattivi riprodotti dall’app; i sensori di movimento fanno il resto permettendo alle persone di muoversi nello spazio in maniera automatica e senza troppi tentennamenti. C’è da dire che esistono già soluzioni economiche che consentono un simile utilizzo della realtà virtuale; ad esempio gli Archos VR Glasses, in vendita a meno di 10 euro, permettono di sperimentare nuove forme di intrattenimento digitale via smartphone senza spendere 200 euro per un accessorio che potrebbe restare sullo scaffale a prendere polvere.

L'ingresso della Mela

La sensazione è che qualcosa nel settore VR (virtual reality) si stia muovendo e ancora una volta per “colpa” di Apple. Proprio qualche ora fa l’ufficio brevetti degli Stati Uniti ha concesso alla Mela più morsicata d’America la paternità di un progetto per “un display frontale indossabile per il trasporto di un dispositivo elettronico con schermo”. Nelle foto pubblicate da Apple Insider si vede chiaramente un oggetto molto simile ai Gear VR di Samsung ma in grado di interagire con un iPhone. Se Cupertino ha reinventato lo smartphone, ha introdotto i tablet e si appresta a dare un senso maggiore agli smartwatch, è plausibile che anche un eventuale accessorio per la realtà virtuale possa dare una spinta decisiva ad un settore che sembra vivere un momento di stallo.

Apple Insider

Nel 2008 ci aveva pensato Steve Jobs

Apple aveva presentato il brevetto allo United States Patent and Trademark Office già nel settembre del 2008 ma in quel caso la bozza prevedeva un filo da collegare ad un input esterno, qualcosa di troppo complicato e vintage per avere successo. Come mostrano le immagini di Apple Insider, il brevetto attuale include invece la possibilità di utilizzare un telecomando wireless con cui controllare gli elementi visualizzati sullo schermo dell’iPhone inserito nella plancia degli occhialini.

Un'innovazione alla volta

Nel testo approvato dall’ufficio statunitense si legge: “La scocca può contenere un dispositivo elettronico il cui schermo è posizionato davanti agli occhi degli utenti. Questo schermo può agire come display principale di tutto il visore indossabile”. Insomma oramai ci sono pochi dubbi sull’interesse di Apple verso il settore della realtà virtuale. Un brevetto però è pur sempre un pezzo di carta che non obbliga l’azienda a realizzare un prodotto che al momento non sembra avere un grande mercato. Probabilmente se ne riparlerà nella seconda metà del 2015 quando sarà passata l’euforia per l’Apple Watch e si potranno definire con maggiore chiarezza le strade da percorre in futuro.

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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