Apple, niente marchio iPhone in Brasile
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Apple, niente marchio iPhone in Brasile

Gradiente - oggi IGB Eletrônica SA - aveva registrato il marchio iPhone già nel 2000

A volte, anche Cupertino piange: e questa volta il colosso Apple si trova a perdere una disputa per uno dei suoi marchi e prodotti più noti: si tratta dell'iPhone. Teatro della più recente controversia legale che vede coinvolto il popolare smartphone è il Brasile.

Che ai tropici le cose non si stessero mettendo benissimo per Apple, era trapelato già dallo scorso dicembre: l'Istituto Nazionale per la Proprietà Industriale brasiliano era orientato a dare un parere negativo - che è puntualmente giunto nella giornata del 13 febbraio - ad Apple in merito alla registrazione del marchio "iPhone"; ciò in quanto IGB Eletrônica SA aveva registrato nel proprio paese nel 2000 un marchio analogo. Diversi anni prima della comparsa degli smartphone Apple, quindi.

Ma in realtà, un iPhone targato Gradiente - nome originale dell'IGB e tuttora marchio commerciale della stessa - non è mai esistito fino al 2012, quando nei negozi brasiliani è arrivato un pittoresco prodotto dal nome Iphone Neo One (che a dispetto del nome è basato su Android!).

Gradiente - con sedi a Manaus e San Paolo - peraltro non è esattamente un nome sconosciuto né uno dei quei "taroccatori" cinesi svelti a replicare o imitare in maniera scadente prodotti tecnologici di successo: è invece uno storico produttore di elettronica attivo sin dal 1964, che negli anni ha sfornato televisori, lettori dvd, prodotti di telefonia e molto altro; persino console Nintendo su licenza della casa madre. Va anche detto, però, che la società ha sofferto la crisi degli ultimi anni ed è tuttora coinvolta in una pesante operazione di ristrutturazione. Questo fattore può aver portato - come spesso avviene - a rovistare nei cassetti in cerca di marchi e brevetti di qualche valore e a far valere eventualmente i propri diritti sugli stessi. E questa volta IGB ha avuto fortuna: il trademark relativo all'iPhone è suo in Brasile, fino al 2018. La decisione riguarda solamente smartphone ed altri prodotti similari di telefonia mobile. Apple avrebbe voluto un'esclusiva, contando sul fatto che IGB pur detenendo il marchio non ne aveva mai fatto uso se non tardivamente; Apple invece produce persino parte dei suoi prodotti in Brasile, dove esistono stabilimenti della Foxconn.

Per Apple, comunque,questo tipo di controversie non è una novità: ogni lancio di prodotti come iPod, iPhone, iPad è stato accompagnato da vicende normalmente risolte in via stragiudiziale. Talvolta con sfide contro nomi importanti quali Cisco (è stato il caso dell'iPhone; correva l'anno 2007).

Difficilmente questa vicenda bloccherà la distribuzione dei prodotti Apple in Brasile: già immaginiamo il team legale di Cupertino alacremente al lavoro per sfornare una proposta e una relativa transazione che permetta di rimuovere l'ostacolo. Sarà ovviamente un'operazione onerosa, ma dalle parti di Infinite Loop dovrebbero essere preparati a questo ed altro. Per dirne una, solo lo scorso anno un accordo per il marchio iPad sul territorio cinese fu raggiunto con l'esborso di ben 60 milioni di dollari alla taiwanese Proview...

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