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Amazfit Verge, la recensione

Uno smartwatch al giusto prezzo che ha tutte le funzionalità di base per la gestione quotidiana e il monitoraggio sportivo: leggero e versatile

Può uno smartwatch con un cardiofrequenzimetro, GPS, schermo Oled a colori, processore dual-core e durata della batteria di 5 giorni costare 160 euro? Chi ha familiarità con i prezzi degli orologgi smart sa probabilmente che il valore di tali gadget è di certo superiore, ma vuol dire che non ha ancora messo le mani su Amazfit Verge.

Realizzato da Huami, produttore su cui ha puntato anche Xiaomi, a bordo dello smartwatch c'è davvero tutto quello che serve per uscire e non perdere le notifiche dal cellulare oppure per tenere il passo con il fitness e il proprio movimento fisico. 

Il design e la batteria

Lo schermo è un pannello circolare Amoled da 360x360 pixel e 1,3 pollici, leggermente incassato all'interno di un involucro resistente all'acqua e alla polvere, con certificazione IP68. La finitura bicolore abbina i colori scuri e il grigio chiaro, con il cinturino in gomma che mantiene la resa finale abbastanza sobria e degna di essere vestita in varie occasioni. Il design del Verge presenta accenti rossi, sparsi sul quadrante dell'orologio alle ore 12, 3, 6 e 9. L'unico pulsante, situato sul lato destro, serve ben poco a interagire, visto che la quasi totalità dell'interfaccia richiede il touch. Anche il cambio di shcermate e la scelta dei vari quadranti si attua con una pressione prolungata sullo schermo, con cui si accede al menu e alle impostazioni.

Ciò che rende davvero interessante questo orologio è la batteria. Huami afferma che Amazfit Verge può andare avanti per cinque giorni, una stima che, se non così precisa, si avvicina comunque alla promessa, almeno con un uso medio e qualche ora di tracciamento delle attività.

Le forme

Amazfit Verge non è troppo grande o ingombrante e nemmeno pesante con i suoi 46 grammi. Il pregio è che il corpo è costruito principalmente in plastica, abbinato a un cinturino leggero in gomma; un particolare che può piacere o meno, questione di gusti. Lo schermo è leggermente sotto il livello della scocca, che aggiunge una protezione ulteriore e rende più difficile graffiare il quadro. Se aggiungiamo che può anche andare sotto'acqua e resistere alla polvere, le possibilità di tenerlo intatto sono davvero molte.

Il software

A bordo non troviamo nulla di già visto, nessun Wear OS. Il software è infatti Amazfit Verge OS, compatibile sia con Android che iPhone. Dal punto di vista della pura funzionalità, l'interfaccia copre le basi. Le icone sono grandi, intuitive e facili da attivare e da comprendere. Scorrendo in varie direzioni si raggiunge la Hone, le App installate e le notifiche ancora non lette. Certo ci sarebbe ancora del lavoro da fare, soprattutto dal punto di vista delle traduzioni di alcune stringhe, ma nulla che renda impossibile o incomprensibili vari passaggi.

Ci sono poi alcuni punti in cui si raggiunge una qualità estrema dell'usabilità, ad esempio nel tracciamento del sonno. Visto che l'orologio è leggero e comodo, tenerlo con sé non sarà un problema, nemmeno a letto e potendo contare su un'autonomia oltre la media, il monitoraggio può andare avanti senza difficoltà. Rispetto al resto, ad esempio i Gear di Samung, il Verge è relativamente impercettibile.

Avremmo voluto un po' di personalizzazione in più, magari la possibilità di scaricare app di terze parti (che qui non puoi) ma a questo prezzo è tutto oro che cola. Per questo, è molto facile consigliare Amazfit Verge come uno smartwatch ricco di funzionalità per gli utenti occasionali. Funziona con tutti gli smartphone (a meno che tu non abbia un vetusto Windows Phone o BlackBerry), ha un'interfaccia intuitiva e tutte le funzioni di base per gestione e fitness. Non è perfetto, e del resto nessuno dei suoi concorrenti lo è, ma a meno di 160 euro (159,99 il listino ufficiale) si può passare sopra le minime e irrisorie pecche.

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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