Acquisti In-App: Apple rimborserà gli utenti statunitensi
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Acquisti In-App: Apple rimborserà gli utenti statunitensi

Arriva l'accordo con un gruppo di genitori che aveva intentato un'azione collettiva: sotto accusa i pochi controlli negli acquisti di beni virtuali in app e giochi

Apple contatterà e offrirà un rimborso a circa 23 milioni di utenti dell'App Store che hanno effettuato uno o più acquisti all'interno di giochi per iPhone e altri dispositivi iOS. È il risultato di una class action suit avviata nel 2011 negli Stati Uniti contro l'azienda.

Oggetto della causa è la politica tenuta in passato da Apple, che permetteva troppo facilmente ai minori di 18 anni di fare acquisti In-App nelle app e in particolare nei giochi, per esempio i mondi virtuali come quello dei Puffi, che adottavano il modello "freemium". Questi titoli sono scaricabili gratis ma spingono, se non proprio costringono, a spendere soldi durante l'utilizzo per avere un'esperienza di gioco più completa o progredire più velocemente.

Sino a iOS 4.3 era possibile sfruttare una "finestra" di tempo di 15 minuti dall'inserimento di una password per fare altri download o acquisti senza autorizzazioni ulteriori. Questo in molti casi aveva portato a grossi addebiti per i genitori, i cui bambini avevano comprato con pochi tap punti, bacche, armi, scudi, upgrade ed altri beni virtuali.  

Apple ha posto rimedio al problema con successivi aggiornamenti di sistema di iOS, richiedendo sempre la password negli acquisti In-App e poi permettendone anche la disabilitazione, per cui i genitori ora dovrebbero poter dormire sonni abbastanza tranquilli. Intanto, però, l'azienda californiana dovrà pagare per il comportamento scorretto tenuto in passato, contattando - solo ed esclusivamente negli USA - gli utenti dell'epoca e offrendo loro 5 dollari di credito iTunes per gli esborsi minori e un rimborso totale nel caso che i minori abbiano speso più di 30 dollari.

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Nicola D'Agostino