5 app che anticipano le tue esigenze
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5 app che anticipano le tue esigenze

Google Now ha spianato la strada a una serie di applicazioni che si occupano di scandire la tabella di marcia della tua giornata, ricordandoti appuntamenti, compleanni, scadenze e consegnandoti informazioni in tempo reale a seconda del contesto in cui ti trovi

Due anni fa, quando Google si decise a parlare per la prima volta del progetto Now (al tempo si chiamava Majel), ricordo schiere di mandibole calate a terra all’idea che la tecnologia fosse arrivata al punto di anticipare le richieste dell’utente, levandogli persino la fatica di dover interrogare un motore di ricerca. Le spiegazioni potevano essere due: o il connubio delle tecnologie search e dell’intelligenza artificiale aveva raggiunto un tale grado di sofisticazione da riuscire a decifrare tutti i nostri bisogni, oppure la nostra vita era diventata fin troppo prevedibile.

Ora, a quanto pare, quella boa è già stata raggiunta e superata, dal momento che non passa mese senza che spunti una nuova applicazione che promette da farti da grillo parlante e semplificarti la vita. La sfida, per gli sviluppatori, è tutt’altro che semplice: bisogna creare applicazioni che sappiano dove guardare per anticipare le tue mosse e allo stesso tempo sufficientemente discrete da non darti l’impressione di essere in qualche modo controllato.

Le promesse insite nella predictive search(nome con cui si indica solitamente questo tipo di software) sono interessanti per i singoli utenti, ma lo sono ancora di più per aziende e sviluppatori. Il motivo è sempre lo stesso: pubblicità. Lo stesso Larry Page, parlando con gli analisti ad Aprile, ha dichiaratoMeglio riusciamo a fornire le informazioni necessarie all’utente, anche senza che questo le vada a cercare, meglio riusciremo a fornire informazioni commerciali che potrebbero interessare il consumatore.

Per avere un primo sguardo d’insieme su questo nuovo settore , siamo andati a scegliere 5 applicazioni di predictive search che promettono di rendere più fluida la routine quotidiana degli utenti.

Google Now
Tra tutte è l’applicazione più avanzata, oltre che ambiziosa. Sfruttando il sistema Knowledge Graph di Google, Now è in grado di individuare gran parte delle correlazioni che interconnettono metadati come parole chiave in Gmail, ricerche Web, posizione GPS, calendario, dati social e una quantità di altre informazioni relative agli interessi personali per creare notifiche che appaiono in tempo reale quando più se ne ha bisogno. Praticamente è una sorta di mamma digitale che ti legge la posta e controlla il calendario, sa cosa hai comprato, letto e visitato, e non perde occasione per fermarti quando già sei sulla porta e ricordarti di prendere l’ombrello, fare una strada diversa per arrivare al lavoro o prenderla invece con calma, che tanto il tuo aereo è in ritardo. L’app è ancora lontana dalla perfezione, e il sistema di riconoscimento vocale ancora lascia a desiderare.

ReQall
ReQall è una productivity app attiva da quattro anni, per molti versi è simile a Google Now, ma richiede una maggiore intervento diretto da parte dell’utente, il che è naturale dal momento che non può appoggiarsi a un’ecosistema trasversale come quello di Google. ReQall è un ottimo strumento per annotare vocalmente scadenze, impegni, informazioni, itinerari e qualsiasi altra cosa possa richiedere di essere memorizzata. A partire dalle keyword usate nella nota il software è in grado di capire se si tratta di un meeting, di un itinerario, di un acquisto da fare o di una persona da chiamare. In alcuni casi il sistema si rivela piuttosto intelligente, è in grado ad esempio se chi sta continuando a chiamare mentre sei in pausa relax è uno dei tanti scocciatori, o invece qualcuno che potrebbe avere urgente bisogno del tuo aiuto.

Cue
Il valore aggiunto di Cue è la capacità di fare emergere le sottili interconnessioni che uniscono i tuoi vari contatti e i dati dei tuoi account. È in grado automaticamente di ricondurre le informazioni di diversi account di un conoscente (Twitter, LinkedIn, Gmail etc.) alla stessa persona, di intuire quale tipo di relazione tu abbia con esso e di dare conseguente priorità alle notifiche più importanti. Gli sviluppatori di Cue hanno puntato molto sulla privacy e le opportunità di controllo: il servizio sfrutterà solo i dati degli account per i quali concederai l’accesso e utilizzerà un protocollo OAuth per proteggere i tuoi dati.

Tempo
Pur essendo molto simile a Cue e ReQall, Tempo propone un approccio diverso: invece di concentrarsi sulle istruzioni vocali, questo smart calendar fa in modo di organizzare mail, messaggi e appuntamenti in un unico feed a scorrimento verticale consultabile dal proprio iPhone. Hai un appuntamento di lavoro in un ristorante? L’app presenta l’appuntamento insieme alle informazioni geolocalizzate relative al posto, un link per accedere al pdf di cui dovrai discutere e il numero di telefono della persona che ti ha mandato il messaggio. L’obiettivo di Tempo è far sì che tu possa sbrigare ogni cosa (ad esempio avvisare tutti i partecipanti che tarderai 30 minuti) in un paio di tap, senza dover lasciare l’app né il feed principale.

MindMeld
Ecco una predictive search app focalizzata sulle conversazioni di gruppo. MindMeld è una piattaforma che consente di creare conversazioni “aumentate” con gruppi di amici (che possono essere scelti direttamente dai contatti Facebook) su un particolare argomento. Si scelgono gli amici, si sceglie un titolo (ad esempio: vacanze ad Amburgo) e MindMeld comincia a darsi da fare, quasi fosse un maggiordomo virtuale che vi porta su un vassoio tutto quello che serve a voi e ai vostri ospiti seduti a tavola. A seconda dell’argomento, MindMeld crea una dashboard con notizie, contenuti di interesse, indicazioni geolocalizzate etc. Attraverso un sistema di riconoscimento vocale i partecipanti alla conversazione possono dare ulteriori direttive, in modo che il “maggiordomo” provveda a veicolare in tempo reale nuove informazioni che possono aiutare la conversazione a raggiungere lo scopo (in questo caso, capire che diamine fare una volta arrivati ad Amburgo). C’è anche la possibilità di creare conversazioni pubbliche su un determinato argomento, o unirsi a una già esistente.

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Fabio Deotto