Perché Wikipedia ha portato la NSA in tribunale
Martin Kenny, Flickr
Tecnologia

Perché Wikipedia ha portato la NSA in tribunale

L’enciclopedia fa causa all'agenzia per aver messo in pericolo i suoi utenti tra cui i contributori anonimi

“Wikipedia rappresenta il potere delle persone di mettere il loro sapere al servizio degli altri, contribuendo ad un’enciclopedia gratuita e condivisa”. Si può racchiudere in questa frase tutto il significato del sito visitato ogni mese da 500 milioni di persone che hanno oramai smesso di aprire le pagine polverose delle enciclopedie domestiche, aggiornate chissà a quando, per sfamare il loro bisogno di conoscenza semplicemente accendendo un computer, ma anche uno smartphone ed un tablet.

Voci fuori dal coro

L’importanza di Wikipedia si evince soprattutto quando viene arricchita di personaggi, storie ed elementi che senza internet non avremmo mai conosciuto. È il caso delle voci su Bashar Al Assad, sul narcotraffico o su Edward Snowden che ha contribuito a svelare il più grande inganno perpetrato dalla NSA ai danni dei cittadini digitali di tutto il mondo. Proprio le rivelazioni di Snowden hanno spinto Wikimedia, la fondazione californiana che gestisce Wikipedia, ad avviare una causa legale contro l'agenzia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti rea di mettere a repentaglio la vita dei wikipediani sparsi per il globo.

L'antefatto

La scintilla che ha spinto Wikimedia Foundation, il Rutherford Institute, The Nation, Amnesty International USA, il PEN American Center, lo Human Rights Watch e altri soggetti statunitensi a formalizzare ieri una denuncia ai danni della NSA sedimenta nell’animo di Jimmy Wales, co-fondatore del progetto, dal giugno del 2013, quando tra i primi documenti resi noti da Snowden si legge come l’enciclopedia libera fosse uno degli obiettivi principali delle spie federali. In un articolo di ieri sul New York Times firmato dalla russa Lila Tretikov, si leggono le motivazioni alla base dell’azione di Wikipedia: “Molte persone cercano e leggono contenuti sul nostro sito in maniera anonima grazie al fatto che non c’è bisogno di un account per navigare tra le milioni di voci scritte in centinaia di lingue. Ogni mese almeno 75.000 volontari negli Stati Uniti e nel mondo donano il loro tempo e la loro passione a far crescere Wikipedia. Molti preferiscono restare nell’ombra perché discutono di argomenti delicati come le vicende di Piazza Tiananmen o i diritti dei gay in Uganda. I governi repressivi in cui risiedono farebbero carte false per avere la loro identità, magari collaborando proprio con il nostro paese”.

Sicurezza dell'anonimato

Il disappunto del team di Wikipedia è evidente: se la NSA ha intercettato per anni tutto il traffico internet in entrata e uscita dagli Stati Uniti (tramite le cosiddette dorsali “backbone”) è ovvio che nel mezzo vi fossero anche i database e le informazioni sugli utenti di Wikipedia. Se una persona decide di contribuire in maniera anonima al sito lo fa perché è sicura che le informazioni che la riguardano, tra cui l’indirizzo IP, il luogo e la data in cui una voce è stata creata o modificata, resteranno segrete e non passibili di monitoraggio da parte di agenzie di spionaggio. Un solo piccolo dubbio a riguardo causerebbe il blocco delle pubblicazioni su temi caldi e vicende arricchite da elementi vissuti in prima persona come nel caso della Primavera araba.

L'Intelligence cooperava

Wikipedia fa un caso concreto del pericolo derivante dal monitoraggio avviato dalla NSA proprio in merito ai fatti risalenti al 2011. Durante la Primavera araba l’Intelligence egiziana avrebbe collaborato con quella statunitense per varie indagini, forse anche legate agli utenti di internet. “Ora immaginate se un contributore di Wikipedia, che vuole aggiornare una voce sull’opposizione di piazza al governo egiziano, avesse saputo a priori delle capacità investigative dei due soggetti; difficilmente avrebbe scritto qualcosa con il rischio di mettere in pericolo lui e la sua famiglia”.

L'interpretazione degli emendamenti 

L’azione legale formalizzata dalla ACLU, l’associazione americana in difesa dei diritti civili, si basa su una doppia violazione della Carta dei Diritti statunitense al Primo e Quarto emendamento. Il primo riguarda la libertà di espressione, il secondo l’impossibilità del governo di spiare o sequestrare beni o cose appartenenti a persone senza un valido motivo. L’evidente anacronia a cui fa riferimento il testo del Quarto emendamento (datato fine 1700) è la scusa migliore che i federali hanno utilizzato nell’era moderna per spiare le persone, avvalendosi di strumenti e tecniche digitali che non essendo comprese nel documento originario si pensava non avrebbero causato problemi o reclami di privacy. Sarà forse l’ora di emendare qualcosa di nuovo?

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