Malware, gli smartphone sempre più a rischio. Soprattutto quelli Android
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Tecnologia

Malware, gli smartphone sempre più a rischio. Soprattutto quelli Android

Il mito degli smartphone relativamente sicuri dalle minacce virus è andato completamente sfatato. Nel 2012 c'è stato un boom di malware su mobile, quasi tutto concentrato su dispositivi Android

Chi continua a camminar tranquillo stringendo in tasca uno smartphone che crede immune a virus, malware e spyware vari, magari ripetendosi il vecchio ritornello che dice che gli smartphone sono necessariamente più sicuri dei PC, è bene che cominci a cambiare registro. Stando a un report pubblicato da NQ Mobile, i nostri telefonini risultano essere ogni giorno più vulnerabili.

Lo studio rivela che nel solo 2012 si è registrato un aumento di minacce malware su dispositivi mobile del 163% rispetto all’anno precedente, e il 95% di queste minacce ha interessato dispositivi Android.

Il perché di questo sbilanciamento è presto spiegato. Innanzitutto, nel 2012 Android è andato incontro a un vero e proprio boom la cui espansione prosegue ancora oggi. Si valuta che entro la fine del 2013 i dispositivi Android attivi sul pianeta saranno quasi 800 milioni, quasi il triplo di quanti se ne contavano a inizio 2012. Secondo la compagnia che ha condotto lo studio, all’enorme crescita degli utenti mobile va ad aggiungersi una spiccata frammentazione dell’ecosistema Android che ha determinato una minore capacità di protezione per i dispositivi con sistemi operativi meno aggiornati. A questi elementi bisogna inoltre aggiungere anche la poca attenzione degli utenti verso la sicurezza del proprio dispositivo, in parte dovuta (secondo NQ) alla quantità sempre maggiore di adolescenti che iniziano a utilizzare smartphone.

Parallelamente all’allargarsi del bacino d’utenza (e quindi dei possibili bersagli), si è registrato un aumento senza precedenti delle tipologie di malware sviluppate appositamente per colpire dispositivi mobile. Per avere un’idea chiara basti pensare che se nel 2010 erano stati identificati 6.760 tipi di attacchi, nel 2012 questa cifra ha sfondato il tetto dei 65.000 “avvistamenti”.

Non bastasse, oltre ad essere diventato bersaglio privilegiato di attacchi malware, i dispositivi Android vengono sempre più utilizzati come vettore d’infezione, delle specie di portatori “sani” di malware sfruttati per raggiungere (tramite connessione USB) i ben più ghiotti computer da scrivania.

Di fronte a questa inaspettata messe di buone notizie la reazione più comprensibile è il panico. Ma state sereni, qualcosa potete fare. Ad esempio, prendere l’abitudine di inserire la funzione auto-lock quando comprate un nuovo cellulare, stare attenti a quali app scaricate e da dove, condividere con moderazione i vostri dati personali e, naturalmente, procurarvi un buon anti-virus mobile (NQ naturalmente consiglia il suo, ma ce l'imbarazzo della scelta).

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Fabio Deotto