La chiave dell'indipendenza dal monitoraggio informatico
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La chiave dell'indipendenza dal monitoraggio informatico

Può una chiavetta USB farsi portatrice della sicurezza dei dati sui computer di tutto il mondo? La risposta nella prova di IndependenceKey

Il titolo non è per nulla esagerato e vi spieghiamo subito perché. Si chiama IndependenceKey e sembra una normalissima chiavetta USB, forse solo un po’ più pesante delle altre. Quello che cambia per il prodotto della svizzera Quantec (con sede a Chiasso) è che permette di crittografare qualsiasi tipo di file, trasferirli e condividerli solo con chi si vuole, senza paura che possano essere intercettati e quindi letti da qualcun altro. L’azienda spiega che il suo utilizzo è molto apprezzato dai professionisti, avvocati, commercialisti e piccole e medie imprese ma è ovvio, il Datagate lo insegna, che la questione della privacy è un argomento che oramai tocca tutti, dal momento in cui si legge la prima email.

IndependenceKey funziona in questo modo: si scarica dal sito web il software di crittografia, inserendo il codice persone univoco prestampato nel libretto di istruzioni; poi si inserisce la chiavetta nel computer inserendo anche il cosiddetto “security cap”, ovvero una testina aggiuntiva che rappresenta il luogo fisico dove è conservato un backup delle chiavi che servono a leggere le informazioni e i dati che verranno crittografati. Se la IndipendenceKey viene persa o rubata, il security cap permetterà di ripristinare la normale lettura dei file, che altrimenti sarebbero illeggibili senza chiavetta.

Dopo aver settato software e pen USB, scegliendo una master password e un nome utente, è possibile cominciare a proteggere i file che si desidera. Basterà selezionare con il tasto destro del mouse le cartelle e i file da proteggere e gli utenti con cui si vogliono condividere. Una volta portato a termine il procedimento, i documenti selezionati potranno essere letti solo con la chiavetta inserita e unicamente dagli utenti abilitati. Senza il dispositivo quei file non solo saranno illeggibili ma anche virtualmente invisibili, quindi per lavorarci avrete sempre bisogno di portare IndependenceKey con voi. Allo stesso modo, quando condividete qualche file protetto con atre persone, queste devono avere con loro una IndependenceKey per poter accedere a tali file. Insomma si protegge in locale un file che in realtà può viaggiare in rete, con una chiave di sicurezza che però rimane all’interno della chiavetta e, per questo, non intercettabile.

Ma c’è di più. Nello stesso comparto dove poter inserire il security cap, c’è la possibilità di attaccare le proprie chiavette USB, cuffie (sempre USB), tastiere e mouse. Si tratta di una chicca per veri esperti o per chi pensa di poter essere spiato in ogni dove. Utilizzando l’ingresso per queste periferiche ci si assicurerà che i file o le informazioni conservate all’interno (anche cosa viene scritto sulla tastiera praticamente) rimanga memorizzato in maniera sicura, perché crittografato dalla chiave dell’indipendenza.

Ma come funziona esattamente IndependenceKey?

Al suo interno ci sono due chip, uno che permette di effettuare una crittografia standard a 256 bit, l’altro con cui riconoscere e leggere i contenuti criptati nei computer autorizzati. In pratica un chip esegue la crittografia e l’altro la lettura, questi due elementi hardware sono strettamente dipendenti perché da soli varrebbero ben poco.

Con un recente aggiornamento firmware IndependenceKey porta anche la possibilità di effettuare chiamate VoIP in sicurezza. La chiavetta codifica tutti i “pacchetti” vocali ricevuti e inviati sulla rete utilizzando un codec audio specifico, così da renderli “inascoltabili” ad orecchie esterne. Il metodo funziona solo tra utenti che hanno la loro IndependenceKey e sul software dedicato, che parte in automatico all’inserimento della chiavetta nel computer. IndependenceKey è quindi un prodotto versatile, sicuramente indicato per chi gestisce una serie di dati altamente sensibili ma anche per chi vorrebbe un’ulteriore forma di protezione quando trasferisce informazioni da un computer all’altro e a persone diverse. Il costo è di circa 250 euro ed è distribuita in Italia da Partner Data. 

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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