Brasile 2014: la Coppa del Mondo degli hacker
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Tecnologia

Brasile 2014: la Coppa del Mondo degli hacker

Non solo Anonymous, il rischio per sponsor e utenti è di vivere un black-out informatico. Massima attenzione alle minacce sul web - Speciale Brazil 2014

La Coppa del Mondo in Brasile sta per cominciare. Lo sanno i fan e lo sanno gli hacker che potrebbero attaccare le infrastrutture messe in piedi per l’evento per rubare informazioni e dati sensibili. La kermesse calcistica, così come tutte le manifestazioni globali che si svolgono in giro per il mondo, attraggono sempre una grande mole di persone, ognuna delle quali con il proprio smartphone o tablet (ma anche entrambi e più di uno).

Si tratta di un’occasione ghiotta per rubare una quantità di dati che normalmente richiederebbe mesi e mesi di lavoro per essere recuperata. La paura è che il “campo da gioco” in Brasile sia talmente ampio da accogliere team e bande di hacker diversi, che si darebbero appuntamento in Brasile (sia fisicamente che virtualmente) per violare il più possibile i sistemi informatici di aziende e privati, concentrati per un intero mese sulla manifestazione mondiale.

Per questo è necessario fare una prima differenza per capire i tipi di hacker che potrebbero approfittare della Coppa del Mondo 2014. Ci sono quelli “sponsorizzati” dai diversi stati che danno vita ad azioni di cyber spionaggio, poi i “cracker” che lanciano minacce fraudolente per ottenete subito un guadagno e i cyber terroristi che intendono rubare informazioni da utilizzare nei loro attacchi verso nazioni e organizzazioni nemiche.

Nonostante sia chiara la possibilità che varie minacce informatiche possano violare i sistemi di tante persone presenti in Brasile (tra cui uomini politici, capi di stato e alte cariche di aziende e istituzioni) la più grande preoccupazione sembra essere Anonymous. Di certo gli hacker mascherati non si sono fatti attendere per comunicare al mondo la loro intenzione di lasciare il segno durante la World Cup 2014.

In un comunicato trasmesso su YouTube (e promosso sulla prima pagina del sito della FIFA hackerato per l’occasione), hanno spiegato di voler dar vita ad una serie di attacchi diretti agli sponsor della Coppa del Mondo, tra cui Coca Cola, Budweiser, Emirates Airlines e Adidas. La protesta è una risposta degli Anon alla quantità di soldi spesa per l’evento, in un paese dove è alto il numero di persone a cui mancano i servizi di prima necessità.

Ma non vogliamo lasciarvi con il dubbio di non visitare siti che sono correlati ai prossimi campionati del mondo o, peggio, farvi partire per il Brasile con la paura di essere hackerati. I suggerimenti da seguire sono più o meno sempre gli stessi e possono servire per vivere più serenamente il mese dedicato ai mondiali. Prendeteli in considerazione soprattutto se siete intenzionati a comprare i biglietti delle partite online, così come gadget e accessori delle diverse squadre.

- controllate che il sito dove si effettua la transazione abbia il prefisso “https”

- dopo aver effettuato l’acquisto fate sempre “logoff”

- non cliccate su alcun banner online e non rispondete ad email che vi promettono di regalarvi biglietti e sconti. Se conoscete il marchio che pubblicizza la promozione andate sul sito ufficiale per controllare che sia reale

- non utilizzate internet cafè o accessi WI-Fi pubblici per navigare su siti di home banking o per gestire il vostro conto online

- installate sul computer, smartphone e tablet una soluzione antivirus e anti-spyware

Si tratta di “buone pratiche” da tenere presente in occasione della Coppa del Mondo, sia che andiate in Brasile o che decidiate di vedere le partite in piazza su uno schermo gigante. Tuttavia, visto il costante aumento delle violazioni informatiche, si tratta di consigli utili in tutte le occasioni, per rendere meno semplice la vita ai cyber criminali.

 

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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