Segway Ninebot Mini Pro: perché è meglio di un hoverboard tradizionale
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Segway Ninebot Mini Pro: perché è meglio di un hoverboard tradizionale

Caratteristiche, velocità, autonomia, guidabilità: perché il piccolo transporter del marchio americano è qualcosa di più della solita tavola elettrica

Non solo hoverboard. Nell’ormai grande famiglia degli acceleratori di movimento c’è più di un modo di intendere il concetto di mobilità elettrica. Uno di questi è quello offerto dai cosiddetti mini Segway, prodotti a due ruote che stanno esattamente a metà strada fra le classiche tavole elettriche e i più costosi personal transporter del marchio americano (ora acquisito dalla cinese Ninebot).

Li potremmo definire, in poche parole, degli hoverboard più evoluti. Più facili da guidare - grazie a un timone centrale che si comanda attraverso le ginocchia - ma anche più robusti, veloci, e longevi in termini di autonomia. Mezzi insomma dotati di una serie di risorse "extra" che ne fanno chiaramente lievitare il valore, anche sul piano commerciale (il prezzo, nel momento in cui vi scriviamo, è di 699 euro).

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Ma quali sono, in concreto, i vantaggi per l'utente finale? Quali sono le differenze sul piano della guida e, più in generale, dell'esperienza d'uso? In questo approfondimento cercheremo di rispondere a tutte le domande.

Com’è fatto
La vera differenza rispetto fra il Ninebot Mini Pro e un hoverboard tradizionale sta appunto nella presenza di un corpo centrale (allungabile a piacere) che si controlla attraverso piccoli movimenti delle ginocchia.

L’aggiunta di questa "propaggine" rende il Ninebot Mini Pro più ingombrante e pesante (la casa dichiara 12,7 kg di tara) ma - come vedremo più avanti - anche più stabile e facile da guidare, oltre che abbastanza pratico da trasportare (il controller può essere usato anche come una vera e propria maniglia).

Restando ancora sui dettagli estetici, va sottolineata l’ottima fattura del prodotto, realizzato in plastica e acciaio, con due grandi ruote da 10,5 pollici dotate di camera d’aria (in luogo delle tradizionali gomme rigide da 6,5’’) e il sistema di led posteriori che funge sia da “stop” che da luci di posizione durante la sera (l’accensione è automatica grazie a un sensore di luminosità).

Come si controlla
Il principio è - in linea di massima - quello dell’hoverboard: il Ninebot Mini Pro si guida spostando in avanti o all’indietro il peso del corpo (sotto le due pedane in gomma ci sono due sensori che comprendono l'inclinazione dei nostri piedi e dunque del nostro baricentro); per gli spostamenti laterali, invece, occorre agire sul timone centrale, facendo leva sulle ginocchia. Più facile a farsi che a dirsi: bastano un paio di minuti di pratica (ma anche meno) per prendere confidenza col mezzo. In questo senso il Ninebot Mini Pro appare decisamente più intuitivo rispetto ai classici hoverboard, forse proprio perché viene percepito da subito come un mezzo più sicuro.

Qual è la velocità massima e quanto dura la batteria
Grazie a due motori elettrici da 800 Watt, il Ninebot Mini Pro è in grado di spingersi fino a una velocità di 18 km/h. È lo stesso hoverboard ad avvisarci del raggiungimento del limite massimo attraverso una segnalazione acustica intermittente.

Quanto all'autonomia, si parla di una durata media di circa 30 km con una singola ricarica. Nel nostro test, utilizzando in modo intenso il Ninebot Mini Pro per un pomeriggio intero (dalle 12.30 alle 18.30) siamo arrivati a fine giornata con più della metà del “serbatoio” ancora intatto.

Dove si può guidare
In teoria - ovvero stando alle disposizioni di legge - il Ninebot Mini non può circolare in strada, ma solo in aree private (ad esempio nei cortili condiminiali). In pratica, sono in molti a utilizzare mezzi di questo genere anche nei parchi, sui marciapiedi e sulle piste ciclabili.

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In questo senso il vantaggio del Ninebot Mini Pro rispetto agli hoverboard tradizionali sta nella sua capacità di potersi cimentare su percorsi più tortuosi rispetto a una comune strada asfaltata: nel nostro caso abbiamo affrontato senza particolari problemi pavé, piccoli dislivelli, sterrati e persino terreni erbosi.

Cosa si può fare collegando l’hoverboard al telefonino
Grazie al Bluetooth integrato e all’omonima applicazione, il Ninebot Mini Pro può essere anche collegato al cellulare o altro dispositivo mobile (purché Android o iOS). L’utilità di questo abbinamento è piuttosto varia: si va dal controllo dell’autonomia residua alla possibilità di impostare limiti di velocità (utili quando si lascia l’hoverboard nelle mani - o, meglio - nei piedi di un bambino), dalla configurazione delle luci posteriori alla possibilità di telecomandare il mezzo a distanza.

Ma l’opzione più utile è probabilmente quella che permette di ricevere una segnalazione sul telefono nel momento in cui il Ninebot Mini Pro viene spostato dalla sua posizione di riposo: una sorta di piccolo allarme grazie al quale possiamo essere avvisati degli eventuali tentativi di furto.

Conclusioni
Se l’hoverboard è né più né meno che un giocattolo sofisticato, il Ninebot Mini Pro di Segway è qualcosa di più: uno strumento decisamente più completo - leggasi più robusto, autonomo, veloce e facile da guidare - che può essere utilizzato non solo per scorrazzare in cortile o al parco, ma anche in tutti quei contesti - fiere, spostamenti di pochi chilometri - nei quali si vuole risparmiare tempo (e fatica).

Ovviamente bisogna tener conto dei limiti di legge, che - come abbiamo visto - impediscono al Ninebot Mini Pro e ai suoi fratelli di essere assimilati a una bicicletta o ai veri e propri scooter di movimento (come il Segway classico).

Malgrado ciò, le opportunità di utilizzo restano interessanti: il piccolo Segway è un unicum nel settore, un oggetto tanto utile quanto spassoso che può essere guidato da tutti, grandi e piccini, con grande - anzi grandissima - facilità.

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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