roaming
anyaberkut @iStock (2018)
Tecnologia

Roaming all’estero: i casi che possono creare problemi

Dai Paesi esclusi alle tratte in aereo o traghetto: ecco i casi in cui il roaming si paga (a volte in modo salato)

Da ormai un anno a questa parte gli utenti italiani possono viaggiare in Europa senza pagare tariffe supplementari. Merito di una direttiva europea che di fatto azzera il roaming, ovvero il costo extra addebitato per collegarsi alle reti degli operatori stranieri.

Il cosiddetto zero roaming non è però una regola universale: l’idea - paventata da molti operatori - di poter uscire dai confini senza doversi più preoccupare dei costi telefonici è vera solo in parte. Esistono infatti alcune zone grigie (geograficamente e non) nelle quali il roaming permane, con costi in alcuni casi piuttosto salati.

Qui di seguito vi spieghiamo le situazioni cui prestare attenzione.

  • Fuori dall’UE si paga ancora - Le nuove regole sono valide solo ne  28 paesi dell’Unione -  ovvero Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria - più Liechtenstein, Norvegia e Islanda. Rimangono fuori dagli accordi - in quanto extra-UE - nazioni a noi molto vicine, come Svizzera, San Marino e l'Albania. Il Regno Unito, nonostante la Brexit, viene considerato ancora Paese dell’Unione e dunque esente da costi supplementari.

  • Attenzione alle soglie di Internet - A differenza di quanto succede con voce e dati, che possono essere utilizzati in patria come all’estero senza distinzione di sorta, i giga di traffico Web disponibili all’estero non seguono le soglie previste per i piani nazionali. Salvo specifiche indicazioni fornite dall’operatore telefonico (è il caso di Iliad che ha definito un montegiga predefinito di 2 GB a uso esclusivo per l’estero) di norma il tetto massimo di spesa va calcolato in base al costo della propria tariffa telefonica. Nello specifico occorre dividere il costo mensile dell’abbonamento Iva esclusa per 6 euro (che è il costo massimo al gigabyte imposto dall’Authority) e moltiplicare per 2. Per fare un esempio: chi oggi ha un piano da 20 euro al mese con 7 GB di traffico Internet si ritroverà con un ammontare di almeno 4 GB di dati. Allo sforamento del limite, potrà comunque continuare a navigare su Internet a fronte di un sovraprezzo non più alto di 6 euro + IVA per ogni GB consumato. Nel dubbio, meglio chiamare il proprio operatore prima di mettersi in viaggio e informarsi sulle soglie Internet per l’estero.

  • In nave o in aereo si rischia il salasso - Grazie alle reti satellitari, oggi è possibile disporre di connettività anche in viaggio, e in particolare nelle tratte in traghetto e in aereo. Attenzione, però, in questi casi i costi sono quasi sempre extra. Chi si imbarca da Genova per la Corsica, ad esempio, potrebbe trovarsi a pagare tariffe da 2-3 euro al minuto per le chiamate e 2 euro a Mb per le connessioni Internet.

  • Attenzione alle chiamate dall’Italia all’estero - L’azzeramento del roaming si applica solo all’estero. Per chi resta in Italia, fare o ricevere chiamate dall’estero è quasi sempre un costo aggiuntivo. Per avere un'idea della spesa il consiglio è quello di consultare le apposite tabelle prezzi pubblicate dal proprio operatore sul sito Web di pertinenza, controllando - nazione per nazione - il costo delle chiamate entranti e uscenti.

Per saperne di più

I più letti

avatar-icon

Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

Read More