Mobilescope, un segugio contro le app spione
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Tecnologia

Mobilescope, un segugio contro le app spione

Ancora non esiste un modo del tutto sicuro per evitare che le app del tuo smartphone ti sottraggano dati personali, ma un nuovo software può aiutare a trovare quelle più intrusive

Lo scorso febbraio, un ordigno è deflagrato nel mondo hi-tech disperdendo focolai di polemica in tutto il mondo mobile: l’applicazione per iPhone di Path copiava i dati dell’address book senza bisogno di chiedere alcuna autorizzazione. Un’onda nera di indignazione si è riversata su Twitter, nei forum, nella sezione commenti degli articoli hi-tech, ben presto ravvivata dalla scoperta che (guarda un po’) praticamente tutte le app mobile erano tecnicamente in grado di sottrarti dati personali senza chiedere permesso, e molte lo facevano da tempo e in totale tranquillità.

Poi, come spesso accade, l’indignazione è scemata, i ricordi della bomba sono stati assorbiti da altre polemiche, e gran parte degli utenti è tornata a consumarsi le dita sui loro touchscreen senza preoccuparsi che qualcosa fosse effettivamente cambiato. Ma c’è anche chi è rimasto segnato da quell’episodio, e ancora oggi, quando installa una nuova app, ha la vaga sensazione di essere tirato su per le caviglie e scrollato come un telo da spiaggia.

Per loro, esiste uno strumento chiamato Mobilescope . Creato da Ashkan Soltani, ricercatore esperto in sicurezza e privacy, Mobilescope va a setacciare tutti i dati che le app del tuo smartphone trasferiscono verso server esterni, alla ricerca di informazioni personali (nome, indirizzo email, numero di telefono etc.). Quando un’app trasferisce dati di questo tipo in un server remoto, Mobilescope ti allerta in tempo reale, consentendoti di eliminare (solo se vuoi, ovvio) immediatamente l’app dal tuo dispositivo.

Mobilescope non prevede l’installazione di un’apposita app, è un servizio a cui bisogna accedere tramite Web. Una volta iscritti al servizio, si riceve un file di configurazione per il proprio dispositivo (che può essere Android, iOS, Windows Phone o Blackberry), una volta installato, tutto il traffico internet di quel dispositivo viene deviato attraverso un server Mobilescope in modo da poter essere analizzato a dovere.

Si tratta di uno strumento utile e piuttosto ben congegnato, che tuttavia non può garantire una scrematura sicura al 100%. Del resto, quello che fa Mobilescope è andare a mettere una pezza in un ambito che ancora attende una precisa regolazione. Attualmente, gli utenti mobile non hanno a disposizione strumenti tali da poter sapere concertezza quali dati vengono catturati e diffusi dalle app e, in particolare, dalle Ad Libraries che circolano nei propri dispositivi.

In attesa che questa lacuna venga colmata, l’unica difesa a disposizione dell’utenza consiste nell’informarsi. E Mobilescope è un ottimo strumento per farlo.

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Fabio Deotto