Microsoft: o si cambia o si muore
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Microsoft: o si cambia o si muore

Dalle licenze Windows gratuite all’Internet delle cose: ecco perché la società di Redmond ha scelto la strada del rinnovamento completo per recuperare il terreno perduto. Soprattutto nei confronti di Google

Ci sono due dati nel mondo hi-tech sui quali c’è poco da discutere. Il primo è che l’utenza si sta spostando verso i dispositivi mobili. Il secondo è che in questo settore c’è un dominatore assoluto, che si chiama Android.

È proprio partendo da queste considerazioni granitiche che Satya Nadella sta provando a imprimere quella che per molti è già la più importante svolta nella storia di Microsoft. Per il CEO senza capelli e senza paura che dallo scorso febbraio ha sostituito Steve Ballmer sulla poltrona più importante di Redmond, è il momento di guardare in faccia la realtà e provare a cambiare un trend che alla lunga potrebbe decretare la fine dell’impero della sua società. L’annuncio di Office per iPad è solo la punta dell’iceberg di un percorso di rinnovamento ben più profondo. E che di fatto rivoluzionerà tutti gli aspetti della software-house americana, a cominciare dal suo modello di business.

LICENZE GRATIS SOTTO I 9 POLLICI
Microsoft ha fatto sapere che renderà gratuite le licenze di Windows per tutti i dispositivi al di sotto dei 9 pollici. Ma soprattutto che intende dare agli sviluppatori tutte quelle facilitazioni necessarie per alimentare un mercato - quello delle applicazioni - che ad oggi è il vero motore dello sviluppo del mercato mobile. “Abbiamo iniziato come azienda focalizzata sugli sviluppatori e ora siamo tornati in quell’era”, ha sottolineato il numero uno di Microsoft all’evento Build della scorsa settimana.

Microsoft insomma è disposta a sacrificare una fetta importante delle sue fonti di revenue per abbassare il prezzo finale dei dispositivi motorizzati Windows e fare del suo sistema operativo un polo di attrazione per tutti quei programmatori che, al di là della gloria, puntano anche ai volumi (di utenti, e quindi di soldi). Il percorso di Android, del resto, ha molto da insegnare: una piattaforma gratuita e ben fatta consente ai produttori di vendere dispositivi dal costo molto invitante e agli sviluppatori di avere un’audience potenziale nettamente più popolosa. Se oggi l'OS di Google ha quasi l’80% del mercato (fonte IDC) - ed è di conseguenza la piattaforma più desiderata da chi disegna applicazioni - è anche e soprattutto per questo.

INTERNET DELLE COSE: UN TRENO CHE MICROSOFT NON PUO' PERDERE
C’è chi pensa che sia ormai troppo tardi e che nessuno - nemmeno Microsoft - può a questo punto togliere il bastone del comando a Google e al suo robottino verde pigliatutto. Satya Nadella è però convinto che le danze nel mercato della mobilità siano appena all’inizio. È vero Android e iOS computano complessivamente quasi il 95% del mercato, ma l’avvio dell’era dei dispositivi indossabili e soprattutto dell’Internet delle cose potrebbe rimescolare rapidamente le carte. Nuovi ed entusiasmanti oggetti tecnologici sempre connessi si apprestano a invadere il Pianeta Terra, dagli smartwatch alle lampadine smart, dai gadget per il fitness a quelli per la casa intelligente. Una frontiera ancora tutta da esplorare che potrebbe dare a Microsoft una seconda e grandissima chance. Se non ci credete fatevi un giro sulla nuova pagina - Windows On Devices - che spiega cosa bolle in pentola nel grosso calderone di Redmond: si parla fra le altre cose di tazze intelligenti per il caffè, orsi parlanti e - ovviamente - di robot.

UNO PER TUTTI
Naturalmente non basterà un sistema operativo a costo zero per fare di Windows il vero antagonista di Android. Ecco perché al di là della proposta commerciale Microsoft continuerà a lavorare sul versante tecnico. La possibilità di arrivare a un unico sistema operativo valido per tutti di dispositivi sembra essere qualcosa di più di una promessa. Lo dimostra fra le altre cose la decisione di creare un nuovo framework - denominato Universal Windows Apps - che permetterà agli sviluppatori di creare applicazioni che girano indistintamente su tutti i dispositivi motorizzati Windows, siano essi telefonini, PC, tablet o console Xbox One.

La cura Nadella, insomma, ci ha già consegnato una Microsoft nuova, scevra di tutti quei comportamenti "aristocratici" che la rendevano un po’ snob e demodé. È il momento di riconquistare il fascino perduto. Per buona pace di chi crede che la grande bellezza sia ormai altrove.

 

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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